Questo documento è stato creato per far conoscere
la storia e rendere omaggio a quel vasto movimento di lotta che ha infiammato
Parigi e varie città della Francia nel 1870-1871, che iniziò con la rivolta del
18 marzo 1871, dando inizio ad un periodo ricco, splendido, gioioso dove
un'umanità, uscendo dal limbo dell'oppressione, ha cominciato ad inventare la
vita, la bellezza e il piacere, nonostante la minaccia e la ripresa in mano
dell'ordine borghese incarnato da Versailles che non poteva fare altro sconfiggerla
affogandola nel sangue. Il sangue del popolo.
Nel corso della Storia, la ricerca di autonomia da
parte del popolo ha prodotto numerosi tentativi di insurrezione. Lo svincolarsi
dai governi nazionali, dall'autoritarismo, dal despotismo, è stato lo scopo
principale di coloro che hanno capito la menzogna dello Stato, quale sedicente
depositario degli strumenti per la tutela dei cittadini, in realtà prigione per
gli stessi. Ecco allora il fiorire di aggregazioni popolari che hanno dato vita
a grandi slanci di coscienza civile e, di conseguenza, anche a governi popolari
locali, dove regnava la giustizia sociale e la libertà.
Si tratta di episodi soffocati poi nel sangue da
parte dei governi, dalle fazioni regimentate e istituzionalizzate, rivoluzioni
che in alcuni casi sono durate solo un giorno, ma che tutte indistintamente
sono cancellate dai libri di Storia perché censurati dal sistema, perché la
gente non deve sapere, perché si tratta di autogestione anarchica (non
dimentichiamo che già da sola la parola anarchia fa venire un brivido alla
schiena dei governanti).
In Francia questa aggregazione popolare che si
formava in una città, fu chiamava “La Commune”, che poi non sarebbe altro che
l’italianissimo comune, città, ma siccome in francese il vocabolo «comune» è di
genere femminile, allora nella nostra lingua è stato erroneamente tradotto (e
poi sempre, indelebilmente rimasto) la Comune.
Le Comuni furono,
quindi, il risultato di movimenti rivoluzionari avvenuti tra la fine del 1870 e
l’inizio del 1871, guidati da repubblicani, attivisti di diversi componenti di
estrema sinistra del tempo e da anarchici, che si insediarono in varie città
della Francia istituendo delle organizzazioni comunali autonome al di fuori del
potere statale.
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A Louise Michel
e a tutta la
teppaglia che ha tentato, tenta e tenterà l'assalto del cielo
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Louise Michel
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Il diritto uguale di tutti ai beni e alle gioie di questo
mondo, la distruzione di ogni autorità, la negazione di ogni freno morale,
ecco, se si scende alla radice delle cose, la ragion d’essere dell’insurrezione
del 18 marzo.
(Dall’inchiesta parlamentare sull'insurrezione
del 18 marzo 1871)
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