DA NAPOLEONE I A LUIGI FILIPPO
Carlo X di Borbone |
Luigi Filippo di Borbone-Orléans |
Come si è arrivati alla Comune? Facciamo un bel basso
indietro nel tempo.
Dopo la rivoluzione del 1789, come storia insegna,
salì al potere Napoleone Bonaparte. Con la sua sconfitta a Waterloo tutti i
membri della dinastia Bonaparte furono costretti all'esilio, i vincitori
riportarono al trono di Francia la dinastia Borbonica con Luigi XVIII, dando così inizio a quel periodo,
che va dal 1814 al 1830, che la storia francese
chiama Restaurazione.
Dopo un lungo periodo di crisi ministeriali prima,
parlamentari poi, il successore di Luigi XVIII, Carlo X, tentò un colpo di mano
anticostituzionale emanando le «ordinanze di Sant-Cloud[1]» il 25
luglio 1830. Per reazione,
il movimento di opposizione si trasformò rapidamente in rivoluzione
repubblicana: il popolo parigino si
sollevò, eresse delle barricate e affrontò le truppe del maresciallo Marmont in
combattimenti che provocarono almeno 800 morti tra gli insorti e 200 tra i
soldati.
Carlo X e la sua famiglia abbandonarono Parigi. I deputati
liberali, in maggioranza monarchici, presero le redini della rivoluzione
popolare e conservarono la monarchia costituzionale al prezzo di un cambiamento
di dinastia. La casa d’Orléans, ramo cadetto di quella di Borbone, succedette
al trono di Francia con Luigi Filippo, proclamato «re dei francesi» e non più
«re di Francia».
Il regno di Luigi Filippo fu caratterizzato da molti
scandali in cui furono coinvolti diversi personaggi in vista e che
contribuirono a screditare la così chiamata «Monarchia
di Luglio», particolarmente nei suoi ultimi anni.
Nel frattempo un altro Luigi, Luigi
Bonaparte (nipote di Napoleone ed erede
della dinastia dato che il figlio di Napoleone I[2] morì nel 1832 ed il fratello
dell'imperatore, padre di Luigi, non aveva alcun interesse a rientrare nella
vita pubblica) rientrò a Parigi dall'esilio svizzero. Durante il soggiorno
nella capitale, il giovane Luigi
Bonaparte aveva osservato l'entusiasmo popolare per il defunto zio;
forte dell'esistenza in Francia di un movimento bonapartista, con la speranza
di restituire un Bonaparte al trono, aveva tratto il convincimento che il
popolo si sarebbe ribellato al regime costituito per unirsi ai Bonaparte e per
questo motivo iniziò a pianificare un colpo di stato contro il re Luigi Filippo. Secondo i suoi progetti, la
rivolta sarebbe dovuta scoppiare a Strasburgo, dove Luigi
Bonaparte,
ottenuta la lealtà di un colonnello d'artiglieria della guarnigione, il 29
ottobre del 1836 sollevò un reggimento, prese il controllo della prefettura e
fece arrestare il prefetto. Tuttavia, il generale in comando riuscì a fuggire e
a chiamare i rinforzi. Il 30 ottobre 1836 i ribelli furono circondati, così il
tentativo di sollevazione si esaurì in breve tempo: Luigi
Bonaparte e i suoi complici furono
arrestati lo stesso giorno, con grande imbarazzo del governo che non sapeva che
farsene di un così ingombrante prigioniero. La famiglia del giovane Bonaparte
condannò la sua operazione e la madre pregò re Luigi Filippo di consentire che
il figlio lasciasse la Francia. Il re, convincendo il suo governo, fece
condurre l’ingombrante prigioniero a Lorient dove, munito di una somma di
denaro, il 21 novembre 1836 venne imbarcato su una fregata con destinazione Stati Uniti. Tuttavia,
durante il viaggio in America, Luigi
Bonaparte ricevette la notizia che la salute della madre declinava
rapidamente e, pertanto, si affrettò a tornare in Svizzera clandestinamente,
appena in tempo per vedere la madre spirare il 5 ottobre 1837. Ereditato il
cospicuo patrimonio della donna, Luigi
Bonaparte decise di installarsi, nell'ottobre del 1838, a
Londra.
Sebbene vivesse negli agi, Luigi
Bonaparte non aveva rinunciato al sogno
di tornare in Francia per completare il suo destino: infatti, nell'estate del
1840, comprò armi e uniformi, raccolse un contingente di circa sessanta uomini
armati, noleggiò una nave e il 6 agosto 1840 raggiunse il porto di Boulogne.
Tuttavia i rivoltosi vennero fermati
dagli agenti doganali, i soldati della guarnigione rifiutarono di aderire alla
sollevazione e gli stessi rivoltosi furono circondati sulla spiaggia: uno fu
ucciso, gli altri arrestati mentre sia la stampa britannica, quanto quella
francese, coprirono di ridicolo Luigi
Bonaparte e il suo colpo di stato.
Arrestato, Luigi
Bonaparte fu tradotto alla fortezza di Ham. Il 25 maggio
1846, con l'assistenza del suo medico e altri complici, si travestì come
operaio ed evase dal carcere, prese una carrozza e poi una nave che lo portò in
Inghilterra. Un mese dopo la sua fuga, il padre Luigi[3] morì,
rendendo Luigi
Bonaparte l'erede incontestato della dinastia Bonaparte.
A partire dal 1845 l'economia francese iniziò a
soffrire una crisi che portò alla chiusura di fabbriche, all'aumento della
disoccupazione e ad una diffusione generalizzata della miseria.
Luigi Napoleone dà inizio al colpo di stato, 1836 |
[1] Le ordinanza di Saint-Cloud davano
potere legislativo ed esecutivo al monarca, che poteva emettere in qualsiasi
momento regolamenti ed ordinanze per la sicurezza dello Stato.
[2] Destinato a diventare Napoleone II.
[3] Luigi
I, re d'Olanda, fratello di Napoleone Bonaparte.