mercoledì 21 novembre 2018

01-02 - Da Napoleone I a Luigi Filippo

DA NAPOLEONE A LUIGI FILIPPO


Carlo X di Borbone
Luigi Filippo di Borbone-Orléans
Come si è arrivati alla Comune? Facciamo un bel basso indietro nel tempo.
Dopo la rivoluzione del 1789, come storia insegna, salì al potere Napoleone Bonaparte. Con la sua sconfitta a Waterloo tutti i membri della dinastia Bonaparte furono costretti all'esilio, i vincitori riportarono al trono di Francia la dinastia Borbonica con Luigi XVIII, dando così inizio a quel periodo, che va dal 1814 al 1830, che la storia francese chiama Restaurazione.
Dopo un lungo periodo di crisi ministeriali prima, parlamentari poi, il successore di Luigi XVIII, Carlo X, tentò un colpo di mano anticostituzionale emanando le «ordinanze di Sant-Cloud[1]» il 25 luglio 1830. Per reazione, il movimento di opposizione si trasformò rapidamente in rivoluzione repubblicana: il popolo parigino si sollevò, eresse delle barricate e affrontò le truppe del maresciallo Marmont in combattimenti che provocarono almeno 800 morti tra gli insorti e 200 tra i soldati.
Carlo X e la sua famiglia abbandonarono Parigi. I deputati liberali, in maggioranza monarchici, presero le redini della rivoluzione popolare e conservarono la monarchia costituzionale al prezzo di un cambiamento di dinastia. La casa d’Orléans, ramo cadetto di quella di Borbone, succedette al trono di Francia con Luigi Filippo, proclamato «re dei francesi» e non più «re di Francia».
Il regno di Luigi Filippo fu caratterizzato da molti scandali in cui furono coinvolti diversi personaggi in vista e che contribuirono a screditare la così chiamata «Monarchia di Luglio», particolarmente nei suoi ultimi anni.
Nel frattempo un altro Luigi, Luigi Bonaparte (nipote di Napoleone ed erede della dinastia dato che il figlio di Napoleone I[2] morì nel 1832 ed il fratello dell'imperatore, padre di Luigi, non aveva alcun interesse a rientrare nella vita pubblica) rientrò a Parigi dall'esilio svizzero. Durante il soggiorno nella capitale, il giovane Luigi Bonaparte aveva osservato l'entusiasmo popolare per il defunto zio; forte dell'esistenza in Francia di un movimento bonapartista, con la speranza di restituire un Bonaparte al trono, aveva tratto il convincimento che il popolo si sarebbe ribellato al regime costituito per unirsi ai Bonaparte e per questo motivo iniziò a pianificare un colpo di stato contro il re Luigi Filippo. Secondo i suoi progetti, la rivolta sarebbe dovuta scoppiare a Strasburgo, dove Luigi Bonaparte, ottenuta la lealtà di un colonnello d'artiglieria della guarnigione, il 29 ottobre del 1836 sollevò un reggimento, prese il controllo della prefettura e fece arrestare il prefetto. Tuttavia, il generale in comando riuscì a fuggire e a chiamare i rinforzi. Il 30 ottobre 1836 i ribelli furono circondati, così il tentativo di sollevazione si esaurì in breve tempo: Luigi Bonaparte e i suoi complici furono arrestati lo stesso giorno, con grande imbarazzo del governo che non sapeva che farsene di un così ingombrante prigioniero. La famiglia del giovane Bonaparte condannò la sua operazione e la madre pregò re Luigi Filippo di consentire che il figlio lasciasse la Francia. Il re, convincendo il suo governo, fece condurre l’ingombrante prigioniero a Lorient dove, munito di una somma di denaro, il 21 novembre 1836 venne imbarcato su una fregata  con destinazione Stati Uniti. Tuttavia, durante il viaggio in America, Luigi Bonaparte ricevette la notizia che la salute della madre declinava rapidamente e, pertanto, si affrettò a tornare in Svizzera clandestinamente, appena in tempo per vedere la madre spirare il 5 ottobre 1837. Ereditato il cospicuo patrimonio della donna, Luigi Bonaparte decise di installarsi, nell'ottobre del 1838, a Londra.
Sebbene vivesse negli agi, Luigi Bonaparte non aveva rinunciato al sogno di tornare in Francia per completare il suo destino: infatti, nell'estate del 1840, comprò armi e uniformi, raccolse un contingente di circa sessanta uomini armati, noleggiò una nave e il 6 agosto 1840 raggiunse il porto di Boulogne. Tuttavia i rivoltosi vennero fermati dagli agenti doganali, i soldati della guarnigione rifiutarono di aderire alla sollevazione e gli stessi rivoltosi furono circondati sulla spiaggia: uno fu ucciso, gli altri arrestati mentre sia la stampa britannica, quanto quella francese, coprirono di ridicolo Luigi Bonaparte e il suo colpo di stato.
Arrestato, Luigi Bonaparte fu tradotto alla fortezza di Ham. Il 25 maggio 1846, con l'assistenza del suo medico e altri complici, si travestì come operaio ed evase dal carcere, prese una carrozza e poi una nave che lo portò in Inghilterra. Un mese dopo la sua fuga, il padre Luigi[3] morì, rendendo Luigi Bonaparte l'erede incontestato della dinastia Bonaparte.
A partire dal 1845 l'economia francese iniziò a soffrire una crisi che portò alla chiusura di fabbriche, all'aumento della disoccupazione e ad una diffusione generalizzata della miseria.

Luigi Napoleone dà inizio al colpo di stato, 1836



[1] Le ordinanza di Saint-Cloud davano potere legislativo ed esecutivo al monarca, che poteva emettere in qualsiasi momento regolamenti ed ordinanze per la sicurezza dello Stato.
[2] Destinato a diventare Napoleone II.
[3] Luigi I, re d'Olanda, fratello di Napoleone Bonaparte.