venerdì 26 giugno 2020

03-04-01 - Jean-Claude LAUPRÊTRE

JEAN-CLAUDE LAUPRÊTRE

 

 

Jean-Claude Lauprêtre è nato il 4 gennaio 1844 a Mont-Saint-Vincent[1]. Operaio meccanico nelle officine Schneider a Le Creusot, militante molto attivo durante lo sciopero del gennaio 1870 e membro della sezione dell'Internazionale.

Prese parte attiva all'agitazione rivoluzionaria (in particolare con le manifestazioni del 28 febbraio 1871: sfilando dietro una bandiera rossa e piantando un albero della libertà[2]; egli stesso, per adunare i cittadini, suonò la campana della chiesa di Saint-Laurent). Partecipò anche alla proclamazione della Comune il 26 marzo 1871 e fu condannato in contumacia, dalla corte d'assise di Chalon-sur-Saône[3], alla deportazione in un recinto fortificato.

Era andato in esilio a Ginevra, dove apparteneva alla sezione dei meccanici ginevrina, che rappresentò al 4° congresso della Federazione romanda dell'Internazionale tenutosi a Vevey il 2 e 3 giugno 1872.



[1] Nel dipartimento della Saona e Loira nella regione della Borgogna-Franca Contea.

[2] L'Albero della libertà fu un simbolo della Rivoluzione francese. Durante la Rivoluzione francese i repubblicani piantarono il primo albero della libertà nel 1790, a Parigi. Gli alberi della libertà vennero successivamente piantati in ogni municipio di Francia e anche in Svizzera e in Italia. Generalmente gli alberi della libertà erano piantati nella piazza principale della città. Molti di questi alberi furono sradicati una volta passato il periodo rivoluzionario. Tuttavia, alcuni sono ancora presenti. Un decreto della Convenzione del 1792 ne regolava l'uso e l'addobbo: l'albero della libertà, che di fatto era un palo, era sormontato dal berretto frigio rosso e adorno di bandiere. Veniva usato per cerimonie civili: giuramento dei magistrati, falò di diplomi nobiliari e anche per festeggiamenti rivoluzionari come la danza della Carmagnola. L'albero della libertà rimase un simbolo della ideologia liberale repubblicana, e come tale venne talvolta impiantato anche negli anni successivi, in occasione di eventi repubblicani. A Conselice, nella bassa romagnola, il 14 giugno 1914, nel corso della settimana rossa venne piantato un acero del Canada come albero della libertà, con la scritta "Evviva la Rivoluzione sociale", altri alberi furono piantati a Sant'Agata sul Santerno e a Massa Lombarda, con le bandiere nere anarchiche e il berretto frigio della Rivoluzione francese.

[3] Nel dipartimento della Saona e Loira nella regione della Borgogna-Franca Contea.