giovedì 27 giugno 2019

02-14-BO62 - Étienne BOUDIN

ÉTIENNE BOUDIN

Nato il 27 febbraio 1828 à Girolles[1], era un falegname. Sotto la Comune era capitano aggiunto maggiore nel palazzo delle Tuileries.
Étienne Boudin era sposato, separato giuridicamente dalla moglie e padre di un bambino. Aveva prestato servizio nel 2° reggimento del Genio, ed aveva la medaglia di Crimea. Finito il servizio militare, riprese il suo lavoro di falegname a Parigi, dove abitava in rue Salneuve (17° arrondissement), e lavorò alle Tuileries negli appartamenti dell’Imperatrice. Durante la guerra, apparteneva al corpo dei Cavalieri della Repubblica e venne  promosso, il 15 novembre, tenente in seconda del 2° squadrone; diventò capitano in seconda il 29 dicembre. Quando il suo vecchio comandante Dardelle fu nominato colonnello governatore delle Tuileries, lo chiamò con il grado di vice capitano del palazzo, ebbe le chiavi dal 19 marzo 1871 e, fino al 20 maggio, fece turni di sorveglianza Dopo l'insurrezione, si ritirò a Batignolles, sotto il nome di Godin che era quello della sua convivente. Arrestato in una falegnameria di Clichy nel mese di settembre, fu accusato da testimoni di aver ordinato l'incendio, il 22 maggio, durante l'esecuzione del farmacista Koch arrestato nella sua casa in rue Richelieu, per essersi opposto al costruzione di una barricata, mentre Bergeret, Urbain e altri guardavano da un balcone. Boudin fu anche accusato del saccheggio del Louvre e dell'incendio delle Tuileries.
Il Terzo Consiglio di Guerra ascoltò il ritratto romanzesco di Boudin che tramava, una lanterna in mano, dopo aver ricevuto da Cluseret l'ordine di incendiare.
Nonostante le sue smentite, fu condannato a morte il 16 febbraio 1872 e il ricorso in cassazione fu respinto. È stato fucilato il 25 maggio 1872 a Satory.




[1] Nel dipartimento del Loiret, nella regione del Gâtinais.