DOMENICA 19 MARZO 1871
(28 VENTOSO
ANNO 79)
Fallito l'assalto di sorpresa
a Parigi, anche Thiers
punta diritto in tutta fretta su Versailles,
trascinandosi dietro ministri e funzionari, credendo così di scardinare la
struttura amministrativa della capitale. Stupore e sbigottimento regnano a Versailles
di fronte all'alba rossa del 18
marzo, mentre a Parigi esplode il tripudio popolare. Scrive Gustave
Lefrangais, uno degli «insorti»: “II sole è diventato comunardo. Il tempo è
splendido, una brezza primaverile agita la bandiera
rossa che sventola gioiosa sul municipio circondato dai cannoni, dall'aspetto, tutto sommato,
rassicurante”.
Il Comitato
Centrale della Guardia Nazionale, costituitosi durante l'assedio di Parigi
entra nel municipio,
ornato di rosso sfavillante, e si mette al lavoro, per riorganizzare
l'amministrazione municipale.
Nel municipio ci sono uomini
di cui nessuno conosce il nome, poiché essi hanno un solo nome: «il popolo». La
tradizione è stata infranta. Qualcosa di assolutamente nuovo si sta verificando
sulla faccia della terra: fra i gestori della cosa pubblica non c'è un solo
esponente della classe al potere. È scoppiata una rivoluzione in cui non figurano
generali, avvocati, deputati, giornalisti. Al loro posto: un minatore di
Creusot, un rilegatore di libri, un cuoco, e via dicendo. La situazione
determinatasi a Parigi rivela, davvero, una situazione senza precedenti.
“Nel libro della storia era
stata voltata pagina, cominciava un nuovo capitolo”.
Arthur
Amould, Comunardo