SOF'JA VASIL'EVNA KOVALEVSKAJA
Sof'ja
Vasil'evna Kovalevskaja è stata una matematica, attivista e scrittrice russa.
Fu la prima donna russa matematico e
fisico, ed anche la prima donna nel Nord Europa ad ottenere una cattedra
universitaria (1889, Svezia). A volte il suo nome compare nelle pubblicazioni
come Sonya Kowalevski (oppure, occasionalmente, Kowalevsky).
È nata a Mosca, il 15 gennaio del 1850, suo padre era un ufficiale
di artiglieria, il nonno materno era un generale di fanteria e un noto
matematico, e il bisnonno era un astronomo molto famoso. La giovane Sofia
trascorse la sua infanzia a Pablino, una tenuta di famiglia nel distretto di
Nevelsk, il governatorato di Vitebsk. Incominciò a prendere lezioni di
matematica all'età di otto anni dall'istitutore Iosif Ignatievič Malevič,
mostrò eccellenti disposizioni per l'apprendimento della scienza e superò il
suo precettore così rapidamente che la sua famiglia dovette trovare un
successore.
Istruzione e
dottorato
Nel 1866 la Kovalevskaja si recò per la prima volta all'estero.
Successivamente si trasferì a San Pietroburgo dove frequentò le lezioni private
di analisi matematica di A. N. Strannoliubskij. Nel 1868, all'età di 18 anni,
la Kovalevskaja, per poter seguire studi scientifici all'estero, sposò, con un
matrimonio di convenienza, Vladimir Kovalevskij, un giovane studente di
paleontologia, nichilista, con il quale lasciò la Russia e si recò a Heidelberg
per poter studiare, anche se non ufficialmente, all'Università. A quei tempi
infatti le donne non potevano frequentare le Università Europee senza il
permesso del padre o del marito e non potevano comunque conseguire la laurea.
Nel 1869 frequentò le lezioni di matematica con Paul Du
Bois-Reymond e Leo Koenigsberger, fisica con Hermann von Helmholtz e Gustav
Kirchhoff, chimica con Robert Wilhelm Bunsen. Di fronte alle sue possibilità, i
suoi insegnanti gli consigliano di andare a Berlino per frequentare le lezioni
di Karl Weierstraß. Impossibilitata ad entrare all'Università di Berlino a
causa del suo sesso, Karl Weierstraß, colpito dalle sue notevoli doti
matematiche, volle prenderla sotto la sua guida impartendole lezioni private.
Una
matematica russa nel cuore della Comune
La Kovalevskaja fu un'ardente sostenitrice della lotta
rivoluzionaria e delle idee socialiste. Nell'aprile del 1871 insieme al marito
Kovalevskij andò a Parigi, allora assediata di versagliesi, per curare i
combattenti feriti, e per partecipare, con sua sorella Anna
Jaclard alla Comune di
Parigi. Anna era sposata con Victor
Jaclard, che era un membro importante della Comune di Lione
prima di lasciare il segno durante la Comune di
Parigi. Più tardi partecipò alla liberazione dalla prigione del cognato.
Dopo la sua prematura scomparsa, la
sua amica Anne-Charlotte Leffler pubblicò la sua biografia nel 1895. Scrisse che Sonia volesse testimoniare le sue impressioni e i
suoi ricordi durante la Comune in
un romanzo intitolato: “Les sœurs Kajevsky pendant la Commune (Le Sorelle Kajevsky durante la Comune)”. Questo prezioso libro non fu mai scritto, e Anne-Charlotte
Leffler rivelò: "Voleva raccontare una notte in un'ambulanza in cui sua
sorella e lei servivano i feriti, con altre ragazze che si erano già incontrate
a San Pietroburgo e a Parigi si erano ritrovate. Mentre le bombe esplodevano da tutte le parti, molti
feriti arrivavano costantemente, le ragazze parlavano a voce bassa della loro
vita passata così diversa da quell'ora presente che sembrava loro di sognare
.... le bombe le cadevano attorno senza
provocarle il minimo spavento, al contrario, il suo cuore batteva di gioia
all'idea di vivere in pieno dramma, nella piena storia".
Tra Russia e
Germania
La Kovalevskaja preparò tre diverse tesi di dottorato sotto la
guida e il sostegno di Weierstraß e ne seguì una quarta ("Zur Theorie der
partiellen Differentialgleichungen") che le fece guadagnare, nel 1874,
presso l'Università di Gottinga, un dottorato summa cum laude. I frutti della
sua ricerca furono così impressionanti che l'Università ritenne superfluo farle
sostenere qualunque altro esame per conseguire la laurea, conferendole il
dottorato di ricerca. I suoi risultati, conosciuti come il Teorema di
Cauchy-Kovalevski, furono pubblicati nel 1875. Fu così che ottenne, prima donna
in Europa, un dottorato in matematica.
Il suo ritorno in Russia fu inutile per la sua carriera
professionale poiché nessuna Università riconobbe i titoli conseguiti in
Europa. Tuttavia, nel 1879 la Kovalevskaja fece un intervento durante la 4ª
conferenza degli studiosi di Scienze Naturali a San Pietroburgo. Nel 1881 fu
nominata membro della Società matematica di Mosca come docente privato.
Al ritorno in Germania ebbe una figlia, Sofia. La Kovalevskaja
interruppe i suoi studi matematici per circa un anno. Dopo la morte del marito,
suicidatosi nel 1883, si trasferì con la figlia a Stoccolma. Nel 1884 cambiò
nome e si fece chiamare Sonia Kovalevskij. Divenne, prima donna al mondo,
professore di matematica, ottenendo la cattedra all'Università di Stoccolma (Högskola)
con l'obbligo di tenere le lezioni in tedesco per il primo anno di insegnamento
e in svedese per l'anno successivo. In breve tempo imparò perfettamente lo
svedese tanto da pubblicare i suoi lavori di matematica e altre opere in questa
lingua.
Nel 1888 vinse il Prix Bordin dell'Accademia delle Scienze di
Parigi e nel 1889 ottenne il Premio della Reale Accademia delle Scienze di
Svezia. Nello stesso anno ricevette il titolo di Accademica dell'Accademia
delle Scienze di Russia.
Il 10 febbraio 1891 la Kovalevskaja morì a Stoccolma di polmonite,
all'età di 41 anni. L'anno dopo, la sua cara amica Anne Charlotte Leffler,
sorella del matematico Gösta Mittag-Leffler e moglie dell'algebrista italiano
Pasquale del Pezzo, le dedicò una biografia poi tradotta in varie lingue: Sonja
Kovalevsky: hvad jag upplefvat tillsammans med henne och hvad hon berättat mig
om sig själf (Sonja Kovalevsky. Ciò che ho vissuto con lei e ciò che mi
ha detto di sé, Ed. Albert Bonniers, Stoccolma, 1892).
Attività
scientifica
Le ricerche scientifiche più importanti della Kovalevskaja
riguardano la teoria della rotazione di un corpo rigido. La scienziata scoprì
il terzo caso classico della risolubilità del problema della rotazione di un
corpo rigido con un punto fisso, contribuendo così allo sviluppo della risoluzione
studiata inizialmente da Leonhard Euler e Joseph-Louis Lagrange.
La Kovalevskaja dimostrò l'esistenza della soluzione analitica del
problema di Cauchy per i sistemi di equazioni differenziali alle derivate
parziali. Trattò il problema di Laplace riguardante l'equilibrio degli anelli
di Saturno, ottenendo la seconda approssimazione. Riuscì a risolvere il
problema della riduzione di alcune classi di integrali abeliani del terzo rango
a integrali ellittici. La Kovalevskaja lavorò anche nel campo della teoria del
potenziale, della fisica matematica e della meccanica celeste.
Nel 1889 ricevette il Gran Premio dell'Accademia Parigina, per lo
studio della rotazione della trottola pesante asimmetrica. Noti scienziati
russi, quali Aleksandr Grigor'evič Stoletov, Nikolaj Egorovič Žukovskij,
Nikolaj Alekseevič Nekrasov, scrissero opere sui trattati della Kovalevskaja,
pubblicate poi nell'edizione russa della "Raccolta Matematica", vol.
XVI.
Attività
letteraria
Grazie alle sue eccezionali doti matematiche, la Kovalevskaja poté
raggiungere alte vette nel campo della matematica e della meccanica. Tuttavia,
essendo una natura vivace e passionale, non bastarono le ricerche astratte di
matematica e la fama raggiunta a farla sentire completamente appagata nelle sue
aspirazioni.
La Kovalevskaja fu sempre alla ricerca di profondi legami
sentimentali ma il destino spesso non fu benevolo con lei. Proprio gli anni in
cui aveva raggiunto la sua massima fama, nonostante avesse ricevuto il premio
dell'Accademia Parigina e l'attenzione di tutto il mondo, furono, per la
scienziata russa, il periodo di una profonda sofferenza interiore in quanto
sentiva infrante le proprie speranze di felicità. La Kovalevskaja ebbe sempre
un rapporto cordiale con quanti la circondavano. Grazie alla sua sensibile e
raffinata capacità di osservazione e riflessione poté sviluppare un grande
talento per esprimere in forma artistica tutto ciò che vedeva e sentiva. Il
ritardo con cui venne scoperto il suo talento letterario e la sua morte precoce
non permisero a questa donna straordinaria, profondamente colta ed eclettica,
di sviluppare e definire la sua nuova qualità di scrittrice.
Tra le sue opere letterarie più importanti, scritte in madrelingua
o tradotte in russo, citiamo: "Le memorie di George Eliot" (Russkaja
Misl, 1886, № 6), "Le memorie dell'infanzia", racconto (Vestnic
Europi, 1890, № 7 e 8), "Tre giorni nell'Università di Agraria in
Svezia" (Severnij Vestnic, 1890, № 12), Poesia postuma (Vestnic Europi,
1892, № 2). Scrisse in svedese le memorie della rivolta polacca e il romanzo
"La famiglia Voronzov" che racconta l'epoca della contestazione
giovanile russa alla fine degli anni 60. Ma il maggior interesse è
rappresentato dal dramma "Kampen för Lyckan, tvä nne paralleldramer of K.
L." (Stoccolma, 1887) perché caratterizza la personalità della
Kovalevskaja. Questa opera è stata tradotta in russo da M. Lucitzkaya con il
titolo "La lotta per la felicità. Due drammi paralleli". In questo
doppio dramma, scritto in collaborazione con la scrittrice svedese Anne
Charlotte Leffler–Edgren, la matematica russa ha voluto rappresentare il
destino e l'evoluzione di due persone da punti di vista opposti, "come
era" e "come poteva essere". Alla base di questa opera sta una
sua idea scientifica. La Kovalevskaja infatti era convinta che tutte le azioni
e i comportamenti delle persone sono predeterminate ma, nello stesso tempo,
riconosceva che nella vita di ciascuno possano presentarsi circostanze in cui è
indispensabile compiere una scelta e, a quel punto, gli eventi della vita
dipendono da quella particolare scelta. Questa ipotesi della Kovalevskaja aveva
un fondamento importante: la ricerca di Henri Poincaré sulle equazioni
differenziali. Gli integrali delle equazioni differenziali considerati da
Poincaré rappresentano, dal punto di vista geometrico, le curve continue, che
si diramano soltanto in alcuni punti particolari. La teoria dimostra che il
fenomeno si propaga lungo la curva finché non si arriva al punto di
biforcazione: è qui che tutto diventa indeterminato e non si può prevedere in
anticipo lungo quale ramo avanzerà la propagazione del fenomeno (si veda anche
la teoria delle catastrofi). Sonia aveva pubblicato nel
1890 la storia “Un nichilista”.