venerdì 6 settembre 2019

03-05 - Lione

LIONE

 

 

Lione, città operaia ribelle

 

Sotto il Secondo Impero, la tessitura della seta fu soppiantata dalle industrie metallurgiche e chimiche i cui lavoratori abitavano soprattutto nei quartieri di Guillotière e Broteaux, sull'altra sponda del fiume Rhône (Rodano). 

La rivolta dei Canut a Lione nel 1834

Dal 1852 la città di Lione[1] non aveva né sindaco né consiglio comunale. La città era amministrata dal prefetto del Rodano e da una commissione comunale nominata dall'imperatore. Ciononostante, l'influenza repubblicana era forte. Al corpo legislativo, dal 1852, faceva parte il Dr. Jacques-Louis Hénon, repubblicano moderato era uno dei cinque "oppositori ufficiali all'Impero".

Le elezioni parlamentari nel 1869 hanno segnato un significativo spostamento a sinistra dell'elettorato. Per i radicali furono eletti François Vincent Raspail[2] e François-Désiré Bancel[3], invece dalla parte moderata Jules Favre e Louis Hénon. In queste elezioni, in assenza di candidati dell’Internazionale, la classe operaia diede la sua voce ai repubblicani radicali che si opponevano all'Impero.

Durante la prima metà del secolo, i lavoratori, per difendere i propri interessi, si unirono in cooperative e in società di mutuo soccorso fortemente influenzati da Proudhon. Nel 1866 da centocinquanta a duecento operai erano affiliati all’Internazionale fondata a Londra nel 1864; l'anno successivo, 22 gruppi di quartiere contavano 500 membri aderenti.

Nel 1869, dopo le elezioni parlamentari, ci furono degli scioperi indetti da una ventina di corporazioni dei lavoratori contro i salari bassi e le lunghe giornate di lavoro in laboratori insalubri. L'Internazionale sostenne queste lotte e diede un aiuto alla loro organizzazione. La lotta più emblematica fu rappresentata dagli scioperi delle ovaliste[4].

A Lione, durante l'estate del 1869, 250 operaie ovaliste scesero in sciopero per chiedere un aumento di stipendio ed una riduzione dell'orario di lavoro. Il giorno prima della mobilitazione, firmarono una petizione in cui rivendicavano 2 franchi al giorno e la giornata lavorativa di 11 ore. Chiesero l'aiuto del prefetto affinché le loro richieste avessero buon esito, ma invano. Quattro giorni dopo, il 21 giugno, smisero di lavorare. Ricevettero aiuti dalla sezione lionese dell'Internazionale, che inviò dei membri dell'A.I.T.(Associazione Internazionale dei Lavoratori), che permise loro di formare un comitato di sciopero, ed ottenne dal Consiglio Generale il permesso di organizzare una colletta di supporto (dei fondi furono raccolti in Francia, ma anche in Belgio, Inghilterra, Svizzera ...). Ciò gli permise di portare avanti la lotta per un mese diffondendo lo sciopero anche ad altre officine della fabbrica, e di organizzare degli uffici di soccorso, utilizzando spazi pubblici (nei caffè, per strada). Dopo circa un paio di mesi le ovaliste ottennero quanto richiesto: gli stipendi aumentarono e la giornata lavorativa diminuì di un’ora, così lo sciopero finì. Furono in 2000 le ovaliste che collettivamente aderirono all’Internazionale, diventando una larga federazione della camera sindacale e corporativa che raccoglieva migliaia di aderenti. Marx accettò di fare una delle loro rappresentanti, Philomene Rozan[5], una delegata al congresso dell'A.I.T. di Basilea.

Di fronte a questa situazione sociale, Napoleone III intraprese un'azione legale contro i dirigenti dell'Internazionale, in particolar modo contro il responsabile di Lione, Albert Richard.

Nel plebiscito dell’8 Maggio, 1870, 37.769  lionesi votarono per il NO, 22.256 per il SI e 20.256 si astenettero.

Delle manifestazioni ebbero luogo dopo la dichiarazione di guerra alla Prussia il 19 luglio 1870. La notizia di ogni sconfitta militare aumentò il nervosismo degli avversari dell'Impero che richiesero la costituzione di una Guardia Nazionale. Il 9, il 10 e l’11 agosto 1870 una folla di manifestanti si riversarono per le strade del centro città, per richiedere armi e l'organizzazione della Guardia Nazionale.

Alla caduta dell'Impero, i repubblicani progressisti a Lione si trovarono in una posizione favorevole.

 

 

Inizio del movimento rivoluzionario

 

Nei primi mesi del 1870, i membri di Lione dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori (A.I.T.) si mobilitarono per preparare i lavoratori lionesi per una possibile rivoluzione. Legati ideologicamente con Bakunin, organizzarono un grande incontro il 13 marzo che riunì diverse grande peso alla locale sezione dell’Internazionale.

Durante il conflitto, in tutta la città gli elementi repubblicani e i più attivi (anarchici, socialisti rivoluzionari) si stavano preparando per l’ormai inevitabile caduta dell'Impero. Associazioni di diverse ideologie politiche cercarono di riunirsi per organizzare il dopo Napoleone III, ma non raggiunsero un accordo. Tuttavia su un'idea si trovarono d'accordo, sull’idea di realizzare un’autonomia comunale, di rompere con le pratiche centralizzanti dell'Impero.

La notizia della disfatta di Sedan e la cattura dell'Imperatore, portata da viaggiatori che provenivano da Ginevra (il prefetto desiderava non diffondere immediatamente le informazioni negative) si diffuse lentamente. Tra gli attivisti che preparavano la presa del potere, un gruppo di ala radicale che si chiamò "comité des neuf (comitato dei nove)" compilò rapidamente una lista di circa settanta nomi per formare il primo organo del potere che avrebbe preso il posto delle autorità ufficiali il giorno successivo. Questo gruppo era composto da un membro dell'ala sinistra del partito radicale, e per il resto da blanquisti[6]. Non vi figurava nessun membro dell’A.I.T.. La maggior parte di nomi previsti in quella lista formarono successivamente il Comitato di Salute Pubblica.

 

 

Lione e la prima Comune: gli eventi del 4 settembre

 

A Lione, il 4 settembre 1870, alle sette e mezzo, leggendo i manifesti che annunciavano la sconfitta di Sedan, la folla si radunò sui gradini dell'Hôtel de Ville (il municipio); non trovando alcuna resistenza, gruppi di manifestanti lo occuparono, mentre in quel momento si trovavano il prefetto e il Consiglio Comunale nominato dal potere imperiale. Presero il potere sotto la guida di alcuni leader arrivati in fretta: Jacques-Louis Hénon[7], Désiré Barodet[8] e il medico Durand. Il prefetto venne catturato.

Alle 9 del mattino, dal balcone del Municipio proclamarono, con uno spirito innovativo ma non rivoluzionario, la Repubblica, mezza giornata prima della proclamazione ufficiale fatta a Parigi, e fecero affiggere in tutta la città manifesti che dichiaravano la caduta dell'Impero. I membri dell’AssociazioneInternazionale dei Lavoratori parteciparono all'insurrezione, e la bandiera rossa venne messa al posto del tricolore, senza che a nessuno fosse chiaro se quel simbolo annunciasse una futura rivoluzione o semplicemente proclamasse la caduta del disprezzato regime; la bandiera rossa in cima all'edificio, vi rimase fino al 4 Marzo 1871.

Gli insorti formarono un Comitato di Salute Pubblica composto da una maggioranza di militanti appartenenti a tendenze neo-giacobine, radicali liberi-pensatori, e alcuni associati a sezioni dell’Internazionale ammessi a titolo individuale; ne facevano parte anche alcuni repubblicani moderati come l'ex deputato Hénon, sconfitto nel 1869 alle elezioni da parte del  radicale  Bance[9], amico di Raspail[2].

Questo gruppo di sessantasette militanti venne eletto per acclamazione dal balcone del Municipio. La maggioranza dei membri del comitato venivano da ambienti poveri; nel complesso, solo una dozzina erano membri dell’A.I.T., il patriottismo della maggior parte dei creatori del comitato respinse molti di loro. La stampa borghese di Lione attaccò gli "sconosciuti" che presero il potere. Sei mesi dopo, i giornali di destra ebbero lo stesso atteggiamento nei confronti dei Comunardi di Parigi.

François Raspail

Nel frattempo, un comitato di sicurezza generale si impadronì dell’edificio della polizia e un comitato rivoluzionario si istallò al municipio di un arrondissement (quartiere) di Lione: la Guillotière, che conobbe una rivolta e la creazione di una Comune con l’esposizione di una bandiera rossa

Il generale Espivant di Villeboisnet[10] ordinò alle sue truppe in città di disperdere i rivoluzionari. I soldati semplici si rifiutano di combattere, lasciando le spade e le sciabole dentro il fodero e abbassando i fucili. Per non vedere le sue linee familiarizzare con la gente, e le armi perdersi nella folla, il generale fece tornare i suoi uomini rapidamente in caserma, lasciando il Comitato di Salute Pubblica al suo posto.

Lo stesso giorno, le guardie nazionali dei quartieri popolari, che non avevano restituito le armi, presero d’assalto i forti Lamothe e la Vitriolerie e si impossessarono delle armi.

Tre commissioni (quello della finanza, della guerra e degli interessi pubblici) preparano dei decreti comunicandoli al pubblico attraverso i manifesti con il titolo "COMUNE DI LIONE” scritto con caratteri molto più evidenti di quanto il sottotitolo, "Repubblica francese ".

In dieci giorni, dal 5 al 15 settembre, le decisioni prese dal Comitato di salute pubblica anticiparono quelle prese dalla Comunardi di Parigi sei mesi più tardi: la soppressione dei sussidi alle organizzazioni religiose, la separazione tra Chiesa e Stato, la soppressione delle concessione date alla Chiesa, la realizzazione di progetti nazionali per affrontare la disoccupazione e attivare la difesa del lavoro, la restituzione degli oggetti depositati al Monte di Pietà, l’attivazione di una imposta straordinaria su titoli e immobili, l’elezione di commissari di polizia ... Di fatto un potere già comunardo si installò a Lione.

Di fronte a tale audacia, il Governo di Difesa Nazionale formato a Parigi (ancora governativa e non comunarda) reagì nominando, il 5 settembre, Challemel-Lacour[11], un amico di Gambetta, prefetto del Rodano. Questa notizia fu accolta con freddezza da parte del Comitato di salute pubblica che precisò, il 6 settembre, che Challemel-Lacour sarebbe stato ricevuto non come prefetto, ma come "delegato del governo provvisorio" e che "il comitato si riserva tutto ciò che riguarda la Comune".

L'8 settembre, dieci commissari furono nominati per essere gli "intermediari del popolo  lionese e da parte del Comitato di Salute Pubblica". Albert Richard, Louis Andrieux[12] e Victor Jaclard, che facevano parte degli intermediari, furono delegati presso il governo di Parigi per discutere con esso la rivolta di massa contro i prussiani. Andrieux[11], il cui desiderio era solo il ritorno dell'ordine, tornò da Parigi con il titolo di procuratore della Repubblica a Lione. Albert Richard, rientrò in città con il generale Cluseret a cui diede la nomina di comandante dei volontari del Rodano e del corpo cecchini dal Sud.

A Lione, i dirigenti dell’Internazionale erano fortemente influenzati da Bakunin, iniziatore, all'interno dell'organizzazione, dell'Alleanza internazionale della democrazia socialista.

Michail Bakunin

Dalla Svizzera, Michail Bakunin, che già si era eretto gigante indomito di fronte agli autoritari marxisti e che rappresentava l'ala di estrema sinistra nei congressi dell'Internazionale, scrisse il 6 settembre al suo amico Adolf Vogt: «I miei amici, i socialisti rivoluzionari di Lione, mi chiamano. Ho deciso di portarvi le mie vecchie ossa e di giocarvi probabilmente la mia ultima partita». Il 14 settembre era a Lione (“Salvare la Francia per mezzo dell'anarchia!” Tale divenne il suo motto) e il 15 settembre con Vladimir Ozerov, Valentin Lankiewick e F. Bischoff. Si lamentò nel vedere collaborare membri dell’Internazionale con i repubblicani, e preparò una rivolta con tutti i suoi amici lionesi dell'Internazionale.

 

 

Gli eventi del 28 settembre 1870

 

Challemel-Lacour[13] approfitterà abilmente dei disaccordi che nacquero rapidamente nel Comitato di salute pubblica, per consentire ai moderati a dominare il consiglio comunale eletto il 15 settembre. Il repubblicano moderato Louis Hénon diventò sindaco ma, sotto la pressione popolare, il consiglio comunale non poté rimettere interamente in causa la politica democratica e rivoluzionaria del Comitato di salute pubblica. Così, il consiglio comunale, per non urtare la popolazione, decise, il 24 settembre, che la bandiera rossa, "segnale del paese in pericolo, rimarrà issata sul palazzo comunale fino a quando il pericolo sarà cessato".

A Lione il 17 settembre 1870, nel corso di un incontro pubblico, si decise di dare vita ad un "Comitato Centrale di Salute della Francia". Nel corso di un altro incontro, i furono eletti membri tra cui Lankiéwicz, d’Ozeroff e Michail Bakunin. Camille Camet ne fu il segretario. Bakunin tenne riunioni segrete al quartiere de La Guillotière, dove si trovavano molti membri dell'AssociazioneInternazionale dei Lavoratori, ed altri rivoluzionari come l'ingegnere Adrien Schettel[14] o lo stuccatore Eugene Saignes. Il Comitato Centrale di Salute della Francia, di cui facevano parte delegati provenienti da diversi luoghi della città, si mise in attività, stampò manifesti e moltiplicò gli incontri pubblici. Fu presto stabilito un coordinamento tra i gruppi rivoluzionari, associazioni dei lavoratori e milizie cittadine per pianificare una insurrezione a Lione e metterla in pratica.

Il lunedì 26 settembre 1870, nella sala Rotonda del Municipio del quartiere di Brotteaux, nel corso di una riunione tenutasi davanti a 6000 persone, si proclamò la Federazione Rivoluzionaria dei Comuni, che fece approvare dal popolo e diffuse un manifesto che porta la firma di Michail Bakunin. Il tutto riportato su un manifesto rosso, che venne affisso dappertutto nella città, e su cui era scritto:


Manifesto della prima Comune di Lione,
conservato negli archivi comunali di Lione

Repubblica Francese

Federazione Rivoluzionaria

dei

COMUNI

 

La situazione disastrosa nella quale si trova il paese; l'impotenza dei poteri ufficiali e l'indifferenza delle classi privilegiate hanno portato la nazione francese sull'orlo dell'abisso.

Se il popolo organizzato rivoluzionariamente non si affretta di agire, il suo avvenire è perduto. La rivoluzione è perduta, tutto è perduto! Ispirandosi all'immensità del pericolo e considerando che l'azione disperata del popolo non può essere ritardata di un solo istante, i delegati dei Comitati federali della Svizzera della Francia, riuniti in Comitato Centrale propongono di adottare immediatamente le risoluzioni seguenti:

 

Articolo Uno - La macchina amministrativa e governamentale dello Stato, divenuta impotente, è abolita.

Il popolo di Francia rientra nel pieno possesso di sé stesso.

Art 2 - Tutti i Tribunali penali e civili sono sospesi e sostituiti dalla giustizia popolare.

Art 3 - I pagamenti delle imposte e delle ipoteche sono sospesi. L'imposta è sostituita dalle contribuzioni dei Comuni federati prelevate sulle classi ricche in proporzione ai bisogni della salvezza della Francia.

Art 4 - Lo Stato, essendo decaduto, non potrà più intervenire per i pagamenti dei debiti privati.

Art 5 - Le organizzazioni municipali esistenti sono destituite e rimpiazzate in tutti i comuni federati dai Comitati di Salute della Francia, che eserciteranno tutti i poteri sotto il controllo immediato del popolo.

Art 6 - Ogni Comitato di Capoluogo di dipartimento invierà due delegati per formare la Convenzione rivoluzionaria di Salute della Francia.

Art 7 - Questa Convenzione si riunirà immediatamente al Municipio di Lione, quale seconda città della Francia e la più adatta per provvedere energicamente alla difesa del paese.

Questa Convenzione appoggiata dall'intero popolo, salverà la Francia.

ALLE ARMI!!!

(seguono le firme).

 

Bakunin organizzò, con Albert Richard, Eugene Saignes e Gaspard Blanc, responsabili  lionesi dell'Internazionale, incontri che riunirono diverse centinaia di persone, nel corso delle quali venne decisa una manifestazione, per il 28 settembre, di fronte l’Hôtel de Ville (il Municipio).

La chiamata a questa insurrezione fu molto sentita e vi parteciparono diverse migliaia di lavoratori che a mezzogiorno andarono a dimostrare sulla Place des Terreaux; tra essi gli operai dei cantieri nazionali impegnati nei lavori per la difesa della città e di rafforzamento delle sue fortificazioni in previsione dell’arrivo delle truppe prussiane, quel giorno decisero di fare una loro manifestazione, sempre nella piazza di fronte l’Hôtel de Ville, per protestare contro la decisione del Consiglio municipale di ridurre la loro paga giornaliera di 50 centesimi, controbattendo la loro richiesta di mantenere la paga della giornata di lavoro a 3 franchi ed in più chiedendo un premio di 1,25 franchi per le giornate di pioggia in cui il lavoro è impossibile.

Durante le manifestazioni una delegazione del Comitato Rivoluzionario entrò nell’Hôtel de Ville, senza riuscire ad avere alcun contatto con i membri del Municipio. Fu allora che un centinaio di uomini con tutta facilità forzarono una porta laterale del Palazzo Comunale, in rue Puits-Gaillot, da cui entrarono Saignes, Bakunin, Richard, Bastelica e gli altri membri del comitato che in questo modo si impossessò del Municipio di Lione.

Da un balcone dell’edificio comunale, Saignes lesse una dichiarazione che annunciò la creazione di una Federazione rivoluzionaria delle Comuni. Dal balcone, Saignes lesse il nuovo manifesto e l’acclamazione della folla, che nel frattempo stava crescendo sempre di più, fu generale su tutta la Place des Terreaux. Saignes nominò Gustave Cluseret, arrivato pochi giorni prima da Parigi, "generale in capo delle armate rivoluzionarie e federative".

Gustave-Paul Cluseret

Cluseret, incaricato di chiamare alle armi la Guardia Nazionale del quartiere La Croix-Rousse, chiese loro di andare all’Hôtel de Ville, ma senza armi; il consiglio efficace di Bakunin di arrestare immediatamente le autorità, non fu messo in pratica, e così pure furono respinte le proposte dei veri rivoluzionari di opporre la forza proletaria alla forza in divisa!

Nel pomeriggio il Comitato Rivoluzionario cedette il Campo al Consiglio Comunale che si riunì nella stessa Sala.

La situazione era molto confusa. Bakunin e Cluseret furono arrestati, per qualche ora, vennero presto liberati da una compagnia di franchi-tiratori pronti all'azione, ma una parte dei manifestanti della prima ora, specialmente i lavoratori dei cantieri nazionali, abbandonarono la piazza. In serata, alla chiamata del sindaco, le guardie nazionali de La Croix-Rousse intervennero e misero in fuga gli istigatori della rivolta. I lavoratori raccolti sulla Place des Terreaux si trovarono, in questo modo, disarmati di fronte alle truppe della Guardia Nazionale dei quartieri borghesi, che armati entrarono con facilità nel cortile del Palazzo Comunale, e così sventarono questa rivolta popolare e la prima "Comune di Lione". La sera di quel 28 settembre, l'Internazionale fu screditata a Lione, i suoi funzionari disorientati fuggirono, le forze popolari si divisero, la maggioranza moderata del consiglio municipale si rafforzò. Il movimento rivoluzionario era abortito! Bakunin attribuì il fallimento del movimento per il "tradimento" e la "vigliaccheria" di Cluseret; col cuore pieno di tristezza, andò via da Lione per Marsiglia, e Marx da Londra non mancò di gettare il dileggio su questa disgraziata, ma coraggiosa, azione di Bakunin!

 “Dirà l'avvenire se a torto od a ragione l'abolizione dello Stato voluta da Bakunin, nel breve momento di trionfo avuto a Lione, fosse o non fosse un'asineria, e sarà l'avvenire, speriamo non lontano, che giudicherà non solo il sistema autoritario di Marx ed il libertario di Bakunin, ma anche la grande ingenua fede dell'uno e la grande ambizione personale dell'altro (Luigi Molinari: Il dramma della Comune).

A Marsiglia Bakunin, perseguitato dalle autorità repubblicane che lo diffamarono quale agente prussiano, trovò un nascondiglio; più tardi, con l'aiuto di fedeli amici, s'imbarcò per Genova e ritornò a Locarno. Anche Marsiglia ebbe il suo movimento per la Comune rivoluzionaria. Il 31 ottobre i lavoratori Marsigliesi occuparono la prefettura e proclamarono la Comune, ma gli intrighi e la forza dei reazionari ebbero il sopravvento e dopo pochi giorni l'Hôtel de Ville veniva rioccupato dalla borghesia.

Nel frattempo, le forze reazionarie riacquistarono le forze; nelle elezioni per l'Assemblea nazionale dell'8 febbraio 1871, nella città che aveva trionfalmente eletto nel 1869 i repubblicani radicali Raspail[2] e Bancel[3], furono eletti tredici candidati conservatori e i democratici furono irrimediabilmente battuti.

 

 

La Comune del 23 marzo

Manifesto che proclama la seconda città di Lione 23 Marzo 1871,
conservato negli archivi comunali di Lione

 

Nonostante questa situazione non favorevole, i quartieri della città erano animati da i sentimenti rivoluzionari; nella primavera del 1871, c’erano ancora numerosi attivisti  lionesi sconosciuti ed insorti praticamente anonimi che fecero delle rivoluzioni locali. Questi brevi insurrezioni avvennero in due fasi: la prima dal 22 al 25 Marzo 1871 si svolse all’Hôtel de Ville, mentre la seconda del 30 aprile e del 1° maggio 1871, più sanguinosa, si svolge nel quartiere de La Guillotière.

La notizia degli avvenimenti del 18 marzo a Parigi fece rivivere le loro speranze. Alla chiamata del Comitato Centrale Democratico della Guardia Nazionale, rimasto fedele alla rivoluzione del 4 settembre 1870, e con il supporto di responsabili locali dell’Internazionale, un’assemblea cittadina tenutasi il 22 marzo pomeriggio al Palazzo Saint-Pierre, vicino al municipio, richiese l’adesione della municipalità alla Comune di Parigi.

Verso le sei di sera, di fronte alle tattiche ostruzionistiche del sindaco Henon e del prefetto Valentin, nominato dal governo di Versailles al posto di Challemel-Lacour, con l'aiuto degli insorti del 28 settembre 1870, da membri dell’ex Comitato di Salute Pubblica, del Comitato rivoluzionario del La Guillotière, e gli uomini del 22° Battaglione del quartiere Guillotière, nella notte tra il 22 e il 23 marzo, entrano dentro l’Hôtel de Ville, che venne nuovamente occupato. Si formò un comitato provvisorio che proclamò la Comune, si fece issare la bandiera rossa, vennero destituiti prefetto e sindaco, e venne nominato a capo della Guardia Nazionale Riciotti Garibaldi, figlio del generale italiano.

La mattina del 23 marzo, Bakunin, ritornato a Lione, si affacciò al balcone del Municipio, e rivolto alla popolazione riunitasi in Place des Terreaux, lanciò un’appello alla rivoluzione mondiale. Egli aveva con sé tutta la PrimaInternazionale dei Lavoratori, dichiarando Lione come capitale mondiale del socialismo.

Un manifesto annunciò la proclamazione della Comune di Lione il cui obiettivo era quello di continuare la politica del Comitato di salute pubblica del 4 settembre 1870, e di sostenere la Comune di Parigi.

Improvvisando e organizzandosi in tutta fretta, e passando attraverso contraddizioni di varie correnti, il nuovo governo sembrò fragile.

Il 25 marzo, però, con una sottile trovata per contrastare la Comune di Lione, Henon, il primo sindaco di Lione della terza Repubblica, fece affiggere dei manifesti che annunciavano il ricevimento solenne dell’armata degli eroi di che parteciparono alla difesa di Belfort[15] resistendo con onore all’assedio dei Prussiani.

Approfittando di questa situazione, le autorità militari riunirono nei dintorni di Lione, le truppe necessarie per riprendere il controllo della situazione. Il loro compito fu facilitato con l'entrata in città, quel 25 marzo, degli eroici combattenti di Lione, e che furono accolti con entusiasmo dalla popolazione. Il vento cambiò, quella notte, la commissione provvisoria rinunciò potere.

Senza dover versare una goccia di sangue, la Comune di Lione del 23 marzo spontanea, ma disordinata, si eclissò senza clamore e senza rumore.

 

 

L’ultimo sussulto del 30 aprile a La Guillotière

 

Tuttavia, una parte significativa della popolazione operaia restò a favore della Comune di Parigi proclamata il 28 marzo; la bandiera rossa, tuttavia, continuava a sventolare sul municipio del quartiere di La Guillotière.

Lione repressione 30 Aprile 1871

La legge municipale versaillese del 14 aprile 1871 prevedeva elezioni comunali per il 30 aprile, ma gli abitanti della città si rifiutarono di eleggere il loro sindaco boicottando le elezioni. A Lione, uno staff clandestino, composto da internazionalisti e da uomini d'azione di tendenza blanquisti[7], sviluppò un piano che mirava a far sollevare la città ed evitare le elezioni.

Al quartiere La Guillotière, le cose andarono come previsto, il municipio de La Guillotière (in Place du Pont) fu occupato dalle guardie nazionali che vietavano l'accesso alle urne con complicità della maggior parte della popolazione. Barricate furono erette alla Grand rue de la Guillotière e in cours des Brosses (attuale corso Gambetta), una manifestazione di 20.000 persone impedì all'esercito di intervenire. I militari arrivarono dal quartiere Perrache per ordine del prefetto Valentin, di fronte ad una folla di 20000, 25000 persone che urlavano: "Non sparate! Alzate in aria i fucili! Non marciate contro il popolo!". Fu allora che due colonne di fanteria, uno dal ponte de La Guillotière con Valentin, l'altro da rue de Marsille con Andrieux dispersero i manifestanti intorno alle 19,45 sparando.

Anche al quartiere di La Croix-Rousse una barriera fu eretta, in rue de Cuire, ma, priva di difensori, fu distrutta il 30 aprile intorno alle 13,30. Gli insorti de La Guillotière combatterono da dietro le barricate e la battaglia durò fino alle 23,00, quando i militari fecero sparare i loro cannoni per abbattere le porte del municipio di La Guillotière, causando la morte di trenta cittadini. La mattina del 1°maggio 1871, il sole sorse sul massacro di place du Pont.

Per contro, le barricate della Grand rue de la Guillotière hanno tenuto fino alle 11,20 del 1° maggio, dove ci furono molti feriti e almeno 13 morti: il più vecchio, Michel Revol, di 63 anni, di La Guillotière; il più giovane, Joseph Geoffray, di 18 anni, un tessitore di La Croix-Rousse e una donna Marie Bure, operaia a La Guillotière, 50 anni.

L'ultimo tentativo per ripristinare la Comune di Lione fu soffocata nel sangue.



 

BIOGRAFIA DI ALCUNI COMUNARDI LIONNESI

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Louis AUDOUARD




Lione-Vaise (Francia) 17 settembre 1823 - U ?.

Sarto, repubblicano, membro dell'A.I.T. e della Comune di Lione. Il consiglio di guerra di Lione lo condannò in contumacia alla deportazione in un recinto fortificato, il 13 dicembre 1871; fu in grado di rifugiarsi in Svizzera. Venne riprocessato il venerdì 2 agosto 1872 e questa volta il consiglio di guerra lo assolse. Fu successivamente arrestato e condannato il 25 aprile 1874, dal tribunale penale di Lione, ad un anno di carcere, un'ammenda di 50 franchi e alla privazione di cinque anni dei diritti civili, con l'accusa di aver tentato di ricostituire l'Internazionale.

 

Michail BAKUNIN




Prjamuchino (Russia) 30 maggio 1814 – U Berna 1° luglio 1876.

Rivoluzionario e pensatore russo, è considerato uno dei padri fondatori dell'anarchismo moderno. Prese parte attiva in Francia agli eventi rivoluzionari di febbraio-marzo 1848 (a Parigi) e settembre 1870 (a Lione). Attivista della 1ª Internazionale, successivamente escluso da Marx al Congresso dell'Aia, è stato fondatore della Fratellanza Internazionale e dell’Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista. Nel 1872, a Saint-Imier, organizzò, con le sezioni "ribelli" dell'Internazionale, il primo congresso dell'Internazionale anti-autoritaria, che segnò definitivamente la spaccatura della Prima Internazionale in due tronconi.

 

André BASTELICA

Bastia (Francia) 14 dicembre 1845 – U Marsiglia 5 settembre 1884.

Operaio tipografo, anarchico, attivista della 1ª Internazionale, aderente all’Alleanza Internazionale della Democrazia socialista di Bakunin. Giornalista, scrisse per La Marseillaise di Parigi, L'Égalité e Le Peuple di Marsiglia. Oltre a far parte della Comune di Parigi, prese parte al tentativo di formare le Comuni rivoluzionarie a Lyon e a Marsiglia. Il Consiglio della Comune di Parigi lo nominò direttore delle contribuzioni indirette. Responsabile della difesa del forte d'Issy. Durante la Settimana sanguinante combatté sulle barricate, gravemente ferito, riuscì a sfuggire alla repressione del governo di Versailles rifugiandosi a Londra. Fu amnistiato il 24 maggio 1879.

 

François BAUDY

Lione (Francia) 4 agosto 1831 - U ?.

Calzolaio, partecipò alla Comune di Lione. Il 3 ottobre 1874 apparve davanti al 1° Consiglio di Guerra con l'accusa di arresto illegale e detenzione forzata.

 

 

Charles BEAUVOIR

La Croix-Rousse (Francia) 28 dicembre 1811 - U 1879.

Grande maestro della Carboniera lionnese; collaboratore militante; attivista delle sezioni lionnesi dell'Internazionale; partecipò alla Comune di Lione. Caporale nel 22° reggimento di fanteria leggera di presidio a Lione, e fu molto impegnato nella propaganda repubblicana. Nei giorni seguenti la Rivoluzione di febbraio, questo reggimento partecipò a tutte le manifestazioni organizzate dagli operai. Era affiliato con i club lionnesi più avanzati.

 

Adam BERGERON

Lione (Francia) 27 aprile 1823 - U ?.

Maestro tessitore; repubblicano socialista; membro dell'A.I.T. Prestò servizio nella Guerra del 1870 come sergente maggiore della Guardia Nazionale a Lione. Faceva parte del Comitato Esecutivo della Comune che si sedeva nel municipio di La Guillotière il 30 aprile 1871. Il 13 dicembre 1871, il consiglio di guerra lo condannò in contumacia alla deportazione in un recinto fortificato. Fu graziato l'8 maggio 1879.

 

Frédéric BISCHOFF

Lione (Francia) 25 dicembre 1849 - U ?.

Impiegato di commercio, partecipò alla Comune di Lione.

 

 

 

Gaspard BLANC

Villeurbane (Francia) 18 gennaio 1845 - U ?.

Impiegato nella gestione di ponti e strade; membro dell'Internazionale a Lione dal 1866; partecipò alla Comune di Lione. Il 1° Consiglio di Guerra lo condannò, in contumacia, il 13 agosto 1871, alla deportazione in un recinto fortificato. Dovette aspettare fino al 30 maggio 1880 per beneficiare della remissione della sua condanna.

 

Marie BONNEVIAL




Rive-de-Gier (Francia) 28 giugno 1841 - U ?.

Attivista sindacale, femminista, socialista e cooperativa. Impegnata contro le ingiustizie sociali, si unì al movimento della Comune di Lione nel 1871, che le valse l'esclusione dall'istruzione pubblica.

 

 

Henri BORIASSE

Caluire (Francia) 29 ottobre 1833 - U Villeurbanne 9 dicembre 1908.

Aiutante stampatore su tessuti, commerciante di biancheria, poi mediatore di librerie. Anarchico, apparteneva all'Internazionale e partecipò alla Comune di Lione. Fu il principale fondatore della sezione "anti-autoritaria" della Croix-Rousse, ricostituita clandestinamente alla fine del 1872 dopo il Congresso dell'Aia che aveva segnato la rottura tra marxisti e bakuninisti.

 

François BOURRET

Bourges (Francia) 12 ottobre 1839 - U ?.

Bottaio, poi tessitore; membro del gruppo di Lione dell'A.I.T.. Partecipò alla Comune di Lione. Fu condannato in contumacia alla deportazione in un recinto fortificato (consiglio di guerra del 13 dicembre 1871).

 

 

Jean BOUVIER

Lione (Francia) 21 ottobre 1844 - U ?.

Tintore, attivista radicale, è stato uno degli organizzatori della rivolta comunarda del 30 aprile 1871 a Lione. Il 1° Consiglio di guerra di Lione, il 13 dicembre 1871, lo ha assolto.

 

 

Joseph BRUGNOT

Lione (Francia) 27 maggio 1839 - U Marsiglia aprile 1917.

Litografo e prese parte alla rivolta comunarda a Lione il 22 marzo, poi il 30 aprile 1871.

 

 

 

Camille CAMET

Lione (Francia) 22 novembre 1850 - U Dardilly 19 agosto 1917.

Tessitore, attivista dell'A.I.T.; partecipò alla Comune di Lione; inizialmente libertario poi fu militante del partito operaio.

 

 

 

Jean-Baptiste CHANOZ

Saint-Jean-de-Soudain (Francia) 3 marzo 1828 - U ?.

Tessitore, era membro della sezione lionnese  dell’Internazionale e partecipò alla Comune di Lione. Arrestato dopo l'insurrezione comunarda del 30 aprile 1871, fu assolto e rilasciato.

 

 

François CHARVET

? - U 20 dicembre 1870.

Tessitore di Lione, membro della Federazione lionnese dell’Internazionale, partecipò alla Comune di Lione. Il 20 dicembre 1870, venne arrestato e assassinato da parte di un ufficiale.

 

 

Guillaume CHOL

Saint-Germain-en-Gier (o Givors) (Francia) 21 marzo 1830 (o 1829?) - U ?.

Calzolaio (sarto nel 1871); membro dell'Internazionale; partecipò alla Comune di Lione. Il 3 ottobre 1874, il 1° Consiglio di guerra lo aveva condannato in contumacia a quindici anni di lavori forzati, quindici anni di sorveglianza e alla perdita dei diritti civili.

 

 

Gustave Paul CLUSERET




Suresnes (Francia) 13 giugno 1823 - U Hyères 21 agosto 1900.

Militare, partecipò alla spedizione dei Mille guidata da Garibaldi nel 1860 nelle Due Sicilie e nel 1862 alla Guerra di secessione americana arruolato tra i nordisti  con il grado di colonnello. Partecipò alle insurrezioni del 1870 di Lione (con Bakunin) e Marsiglia. Sotto la Comune di Parigi ottenne il comando della Guardia Nazionale e fu nominato delegato alla Guerra e fece parte della Commissione esecutiva per la guerra. Venne eletto al Consiglio della Comune il 16 aprile 1871. Nel corso della Settimana sanguinante, riuscì a fuggire e sfuggire ai rigori della repressione di Versailles, la cui corte marziale lo condannò a morte in contumacia il 30 agosto 1871. fuggito in Inghilterra, venne amnistiato nel 1880.

 

Étienne-Louis COMBE

Marsiglia (Francia) 14 novembre 1843 - U ?.

Operaio verniciatore di sedie; attivista della sezione di Marsiglia dell'Internazionale; partecipò alle Comuni di Lione e Marsiglia. Face parte del Comitato rivoluzionario con la Ligue du Midi. Fu condannato in contumacia dal consiglio di guerra di Lione alla deportazione per aver partecipato all'insurrezione di Lione del settembre 1870. Il 12 febbraio 1872 fu nuovamente condannato in contumacia, ma questa volta dal consiglio di guerra di Marsiglia, a quattro anni di carcere, una multa di mille franchi e dieci anni di interdizione per aver partecipato alla Comune di Marsiglia e per essere un membro dell'Internazionale.

 

Jean-Baptiste DOUBLÉ

Lione (Francia) 22 ottobre 1824 - U ?.

Tessitore, membro importante della sezione lionnese dell'Internazionale, nel 1866. Partecipò alla Comune di Lione.

 

 

 

Jean DREVET

Lione (Francia) 23 novembre 1835 - U ?.

Partecipò alla Comune di Lione e appartenne all'Internazionale. Il Consiglio di guerra di Lione lo condannò, in contumacia, il 13 dicembre 1871, alla deportazione in una cinta muraria. Fu graziato l'8 maggio 1879.

 

 

GAILLARD

? - U ?.

Condannato in contumacia, il 13 dicembre 1871, dal consiglio di guerra di Lione, alla deportazione in un recinto fortificato, per la partecipazione alla Comune di Lione.

 

Louis GAREL

Lione (Francia) 1840 - U ?.

Letterato. Partecipò alla Comune di Lione. È stato condannato in contumacia alla deportazione in un recinto fortificato, lui era rifugiato in Svizzera.

 

 

Antoine GRAILLAT

Lione (Francia) 4 dicembre 1844  - U ?.

Falegname ebanista, anarchico. Partecipò alla Comune di Lione. Il 1° Consiglio della 14ª divisione militare che lo condannò in contumacia il 3 ottobre 1874 a dieci anni di lavori forzati e dieci anni di alta sorveglianza della polizia.

 

 

Louis GUITTAT

Dompierre-les-Ormes (Francia) 1840 - U ?.

Stagnino; membro dell'Internazionale; partecipò alla Comune di Lione. Fu condannato in contumacia, il 13 dicembre 1871, dal consiglio di guerra di Lione, alla deportazione in un recinto fortificato. Si era rifugiato a Ginevra. Fu graziato l'8 maggio 1879.

 

 

Victor JACLARD




Metz (Francia) 18 dicembre 1840 - U Parigi 14 Aprile 1903.

Politico, massone, medico, professore di matematica, rivoluzionario blanquista, membro della Prima Internazionale. Membro fondatore dell'Alleanza Internazionale di Democrazia Socialista. All'inizio del settembre 1870 venne fortemente coinvolto nella rivolta di Lione. A Parigi venne eletto comandante del 158° battaglione  della Guardia Nazionale e prese parte all'insurrezione del 31 ottobre. Nel mese di novembre 1870 divenne vice sindaco 18° arrondissement. La sera del 18 marzo sollecitò il Comitato Centrale dei Venti Arrondissements a marciare su Versailles. Fu nominato ispettore generale delle Fortificazioni. Catturato dalle truppe versagliesi, è fuggito dopo 4 mesi. È stato amnistiato nel 1880.

 

Valentin LANKIEWICZ

Vilnius (Lituania) 21 maggio 1843 - U Parigi.

Compositore di bozze in una tipografia, membro dell'Internazionale. Con Bakunin, Louis Palix e Gaspard Blanc preparò il tentativo rivoluzionario del 28 settembre. È stato ucciso in combattimento durante la Comune di Parigi.

 

 

Albert LEBLANC

29 gennaio 1844 Parigi (Francia) - U ?.

Ingegnere civile; membro dell'Internazionale e del comitato esecutivo della Delegazione Rivoluzionaria dei venti arrondissement di Parigi; partecipò alle Comuni di Le Creusot e Lione. Due consigli di guerra lo condannarono in contumacia (perché riuscì a fuggire), due volte - 2 settembre e 13 dicembre 1871 - alla deportazione in un recinto fortificato, la sentenza venne commutata in semplice deportazione il 15 gennaio 1879 e consegnata il 27 novembre dello stesso anno. Si era rifugiato in Inghilterra, ma probabilmente tornò in Francia e fu arrestato, poiché fu deportato in Nuova Caledonia. Fu rimpatriato dopo l'amnistia.

 

Louis PALIX

Ollières (Francia) 25 giugno 1829 - U Lione febbraio 1871.

Sarto; attivista dell'A.I.T., partecipò alla Comune di Lione.

 

 

 

François PARRATON

Lione (Francia) 12 aprile 1836 - U Brest 15 gennaio 1874.

Tessitore; membro dell'Internazionale vicino a Bakunin; partecipante attivo ai tentativi rivoluzionari di settembre 1870, in cui ebbe un ruolo attivo, e marzo 1871. Il primo consiglio di guerra a cinque anni di detenzione, il 2° Consiglio di Guerra lo condannò, il 2 settembre, alla deportazione in Nuova Caledonia.

 

Joseph PÉLÉA

? - U ?.

Operaio tullista, fece parte della commissione esecutiva della Comune di Lione installata alla Guillotière il 30 aprile 1871. Fu condannato in contumacia, il 13 dicembre 1871, dal Consiglio di guerra di Lione, alla deportazione in un carcere fortificato. Rifugiatosi in Svizzera, fu graziato l'8 maggio 1879.

 

Antoine PERRARE




Saint-Didier-sur-Beaujeau (Francia) 24 gennaio 1841 - U ?.

Meccanico, affiliato all'Internazionale, diventò anarchico dopo il movimento comunardo. Partecipò agli eventi insurrezionali del 22 marzo a Lione come membro della commissione provvisoria della Comune. Il consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 2 settembre 1871, alla deportazione in un recinto fortificato, mentre lui era rifugiato a Ginevra, Amnistiato dalla Repubblica francese il 26 aprile 1879, protestò contro questo favore e non tornò immediatamente in Francia.

 

PERRET

? - U ?.

Prese parte alla proclamazione della Comune di Lione, il 23 marzo 1871.

 

 

 

Balthazard PLACET

Lione (Francia) 5 luglio 1840 - U tra settembre 1870 e giugno 1871.

Attivista dell’Internazionale, possedeva un laboratorio di incisione. Partecipò alla Comune di Lione.

 

 

 

Modeste POCHON

? - U ?.

Contabile; fu arrestato dopo le rivolte di Lione del 30 aprile e 1 maggio 1871. È stato rilasciato su cauzione. In seguito si è rifugiato a Ginevra. Il consiglio di guerra del 13 dicembre 1871, lo condannò in contumacia alla deportazione in un recinto fortificato.

 

 

Étienne Marie POLOSSE

Grandris (Francia) 28 aprile 1835 - U ?.

Tessitore; membro dell'Internazionale; sostenitore della Comune di Parigi. Partecipò allo scoppiò dell'insurrezione comunarda alla Guillotière. Nel momento in cui i versagliesi entrarono a Parigi, fuggì in Svizzera.

 

 

Louis RAYMOND

? - U ?.

Tessitore, partecipò alla Comune di Lione. Il consiglio di guerra di Lione lo condannò in contumacia, il 13 dicembre 1871, alla deportazione in un recinto fortificato, mentre lui era rifugiato a Ginevra. Fu graziato il 24 maggio 1879.

 

 

RIVOIRE

? - U ?.

Tessitore; attivista dell'Internazionale; partecipò alla Comune di Lione.

 

 

 

Adrien SCHETTEL

Nyon (Svizzera) 18 ottobre 1823 - U ?.

Operaio, fece parte della Commissione esecutiva della prima sezione di lionnese dell'Internazionale. Organizzò e scatenò l'insurrezione fallita il 28 settembre 1870; per questo fatto, il 1° consiglio di guerra lo condannò, il 13 agosto 1871, ad un anno di prigione. Nel marzo 1871,

dopo l'annuncio della Comune in questa città, era stato incaricato dalla Commissione provvisoria di recarsi da Garibaldi per offrirgli il comando della Guardia Nazionale ribelle. Arrestato il 28 marzo e il 2° Consiglio di guerra lo condannò, il 2 settembre, a cinque anni di reclusione, questa pena si fuse in parte con la precedente.

 

Louis TACUSSEL

Caderousse (Francia) 20 maggio 1836 - U ?.

Faceva il fabbro ed era segretario generale della Federatione lionnese dell’Internazionale nel luglio 1870. Fece parte della Comune provvisoria che si trasferì nel municipio del Faubourg de la Guillotière il 30 aprile. Il consiglio di guerra della regione lo condannò in contumacia, il 13 dicembre 1871, alla deportazione in un recinto fortificato. Fu graziato il 24 maggio 1879.

 

Alphonse TISSOT

Lione (Francia) 1826 (o 1834?) - U ?.

Operaio tessitore; membro dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Fu membro del Comitato provvisorio della Comune istituita a Lione il 22-23 marzo 1871. Fu condannato in contumacia, il 2 settembre 1871 alla deportazione in un recinto fortificato. Venne graziato il 26 aprile 1879.

 

 

Benoît VELAY

1834 - U ?.

Tullista; Probabilmente apparteneva dell'A.I.T.. Il 30 aprile 1871, fece parte dei delegati dei gruppi rivoluzionari membri della Comune provvisoria. Fu condannato in contumacia il 13 dicembre 1871 alla deportazione in un recinto fortificato.

 

 

 



[1]  Città della Francia sud-orientale, capoluogo della metropoli di Lione e della regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[2] François Vincent Raspail (Carpentras, 29 gennaio 1794 – Arcueil, 7 gennaio 1878) è stato un politico e scienziato francese. Partecipò alla Rivoluzione del 1848 guidando, il 24 febbraio l'occupazione dell'Hôtel de Ville e proclamandovi la Repubblica. Il 27 febbraio fondò il quotidiano L'Ami du peuple e prese parte all'insurrezione del 15 maggio contro il governo conservatore. Arrestato, durante la detenzione risultò eletto, il 17 settembre, all'Assemblea Costituente, e non poté farne parte. Condannato il 2 aprile 1849 a sei anni di carcere, fu liberato nel 1855 ma, esiliato, si stabilì in Belgio. Amnistiato nel 1859, tornò in Francia, stabilendosi ad Arcueil, presso Parigi. Si presentò candidato alle elezioni del 24 maggio 1869 come candidato radicale e fu eletto al Corpo legislativo. L'11 gennaio 1870 denunciò le manovre della Corte per mandare impunito il principe Pietro Napoleone Bonaparte, responsabile della morte di Victor Noir, che fu infatti assolto in marzo dai giudici compiacenti. Fu a Parigi durante l'assedio e la Comune, mantenendo un atteggiamento neutrale, ma per aver commemorato il comunardo Louis Charles Delescluze nel suo Almanach et calendrier météorologique de 1874, fu condannato, lui ottantenne, a un anno di prigione. Il 5 marzo 1876 fu eletto all'Assemblea Nazionale e vi propose l'amnistia per tutti i condannati politici, che fu respinta a grande maggioranza dall'Assemblea. Fu rieletto il 14 ottobre 1877 e morì pochi mesi dopo. È sepolto nel 18º distretto del cimitero del Père-Lachaise.

[3] François-Désiré Bancel (Lamastre, 12 febbraio 1822 – Lamastre 23 gennaio 1871) era un politico francese. Repubblicano, partecipò alla rivoluzione del 1848 e sostenne la candidatura di Cavaignac alle elezioni presidenziali. Fu eletto membro repubblicano del Drôme il 13 maggio 1849. Denunciò la politica di Napoleone III nella misura in cui fu costretto ad andare in esilio a Bruxelles, dove insegnò letteratura ed eloquenza all'Università. Dopo il suo ritorno in Francia, fu rieletto deputato per Parigi nel 1869. Fu un convinto sostenitore della scuola che vedeva come una fonte di tolleranza.

[4] Le ovalistes (Ovaliste) erano lavoratrici della seta il cui compito era quello di effettuare i trattamenti preparatori del filato di seta grezza che emerge dalla filatura per fare la tessitura (l'ovale era il fulcro del mulino che monitoravano). Le ovaliste erano reclutate nelle campagne vicino Lione, ed erano pagate 1,40 franchi al giorno per una giornata lavorativa di 12 ore, ed venivano fatte alloggiare in camere sovraffollate e spesso insalubri. A Lione, durante l'estate del 1869, 250 operaie ovaliste scesero in sciopero per chiedere un aumento di stipendio ed una riduzione del loro orario di lavoro. Il giorno prima dello sciopero, le 250 firmarono una petizione in cui rivendicavano 2 franchi al giorno, e il giorno lavorativo di 11 ore. Chiesero l'aiuto del prefetto affinché le loro richieste avessero buon esito, ma invano. Quattro giorni dopo, il 21 giugno smisero di lavorare. Esse ricevettero il sostegno dalla sezione dell'Internazionale di Lione, che permise loro di formare un comitato di sciopero, ed ottennero dal Consiglio Generale il permesso di organizzare una colletta per il loro sostegno (fondi sono stati raccolti in Francia, ma anche in Belgio, Inghilterra, Svizzera ...). In un mese lo sciopero si diffuse nelle altre officine della fabbrica della seta, e si organizzarono uffici di soccorso, in spazi messi a disposizione dai locali pubblici (caffè, strada). Dopo un mese lo sciopero lo sciopero ebbe successo ed i lavoratori della sete ottennero quanto richiesto.

[5] Presidente della Commissione per lo sciopero delle ovaliste di Lione (Rodano), Philomène Rozan dichiarò il 6 luglio 1869, a suo nome e per conto di ottomila membri che componevano la società, di aderire all'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Durante l'incontro del 10 agosto 1869 del Consiglio Generale dell'A.I.T., Marx, supportato da Jung, propose di assegnare tutti i poteri a Ph. Rozan per organizzare la società. La proposta è stata accettata. Talvolta si legge che Proudhon si era opposto alla delegazione di Rozan al Congresso di Basilea, dimenticando che Proudhon era morto da quattro anni.

[6] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste Blanqui.

[7] Jacques-Louis Hénon (Lione, 31 maggio 1802 – Montpellier, 28 marzo 1872) è stato un medico, botanico e politico francese.Fu contrario alla Comune di Lione.

[8] Claude-Désiré Barodet (Sermesse, 27 luglio 1823 - Vincelles 18 aprile 1906) è un politico francese. Ha personificato l'anticlericalismo. Fu contrario alla Comune di Lione.

[9] Bancel Jean-Baptite, nato il 12 febbraio 1822 a Lamastre (Ardèche), morto il 23 gennaio 1871 a Lamastre. Avvocato. Rappresentante montagnardo della Drôme nel 1849 e deputato radicale di Lione nel 1869.

[10] Il conte Henri Espivent di Villesboisnet (Londra 30 marzo 1813 - 25 gennaio 1908) è stato un generale e politico francese. Nel 1871, fu inviato nel sud-est per sopprimere i movimenti insurrezionali del Comune di Lione e quello di Marsiglia, che vinse dopo una sanguinosa repressione.

[11] Paul-Armand Challemel-Lacour, nato ad Avranches il 19 maggio 1827 e morto a Parigi il 26 ottobre 1896, è stato uno statista francese, presidente del Senato sotto la Terza Repubblica dal 1893 al 1896.

[12] Louis Andrieux (23 luglio 1840 a Trévoux (Ain) - 27 agosto 1931 a Parigi) era un politico francese. Quando scoppiò la rivolta all'annuncio della sconfitta di Sedan, fu imprigionato nella prigione di Saint-Joseph a Lione nel 1870. Fu rilasciato dai rivoltosi e divenne rapidamente un pubblico ministero. Passato dalla parte del potere, partecipò come procuratore generale alla repressione dell'insurrezione dell'aprile 1871 che fece tremare Lione in seguito alla Comune di Parigi.

[13] Paul-Armand Challemel-Lacour, nato ad Avranches il 19 maggio 1827 e morto a Parigi il 26 ottobre 1896, è stato uno statista francese, presidente del Senato sotto la Terza Repubblica dal 1893 al 1896.

[14] Adrien Schettel è nato il 18 ottobre 1823 a Nyon, nel cantone di Vaud (Svizzera), ma, secondo un altro documento, è nato ad Altorf (Basso Reno) e si dice che sia nato in Svizzera da genitori francesi. Operaio  lionesee, aveva fatto parte della delegazione degli operai francesi all’Esposizione universale di Londra (1862), si unì all’Internazionale  lionesee nel 1865, ma era una specie di frazione in parte composta dai suoi amici dal 1862. Albert Richard fu escluso dall'Internazionale di Lione.

[15] Città della Francia nord-orientale, nella regione Borgogna-Franca Contea, situata tra Lione e Strasburgo.