venerdì 26 luglio 2019

02-14-LEB37 – Adèle LEBLEU

ADÈLE LEBLEU


Adèle, Sivine, Françoise Lebleu è nata il 17 febbraio 1840 a Limeray[1] ed era senza professione.
Arrestata dalle truppe di Versailles quando entrarono a Parigi con l'accusa di essere stata una «pétroleuse», un’incendiaria, fu tenuta in prigione solo per pochi giorni. Una volta rilasciata, Adele Lebleu fuggì in Belgio. Dal'ottobre del 1873 visse a Bruxelles.
Potrebbe essere la cittadina Lebleu, segnalata dalla polizia francese nell'autunno del 1880, ad aver «preso l'iniziativa di formare una società di donne rivoluzionarie per migliorare la propria situazione». Il 15 novembre 1880, in una riunione del gruppo socialista rivoluzionario tenutosi in rue de Meaux, aveva proposto che «tutte le cittadine socialiste rivoluzionarie si metteranno in sciopero il 1° gennaio 1881, lo sciopero sarà generale e che nessuna pagherà alla sua fine», mozione che non fu approvata dall'assemblea. Il 1° dicembre successivo, è stata una delle organizzatrici dell'incontro privato tenuto in rue de Rivoli dall'Unione delle donne socialiste a beneficio del loro fondo di propaganda; in una sala «decorata con dieci bandiere rosse e un grande drappo dello stesso colore con la scritta Libertà, Uguaglianza, Carità, Giustizia! Nessun dovere senza diritti», presieduta da Le Mel, Herminie Cadolle, Legal e Leloup, dove di fronte a un pubblico di circa 2000 persone, un terzo delle quali erano donne, Paule Mink e Louise Michel presero la parola per lanciare un appello all'emancipazione della donna.



[1] Nel dipartimento dell'Indre e Loira nella regione del Centro-Valle della Loira.