ADÈLE
LEBLEU
Adèle, Sivine, Françoise
Lebleu è nata il 17 febbraio 1840 a Limeray[1]
ed era senza professione.
Arrestata dalle truppe di Versailles
quando entrarono a Parigi con l'accusa di essere stata una «pétroleuse»,
un’incendiaria, fu tenuta in prigione solo per pochi giorni. Una volta
rilasciata, Adele Lebleu fuggì in Belgio. Dal'ottobre del 1873 visse a
Bruxelles.
Potrebbe essere la cittadina
Lebleu, segnalata dalla polizia francese nell'autunno del 1880, ad aver «preso l'iniziativa di formare una società di
donne rivoluzionarie per migliorare la propria situazione». Il 15
novembre 1880, in una riunione del gruppo socialista rivoluzionario tenutosi in
rue de Meaux, aveva proposto che «tutte
le cittadine socialiste rivoluzionarie si metteranno in sciopero il 1° gennaio
1881, lo sciopero sarà generale e che nessuna pagherà alla sua fine»,
mozione che non fu approvata dall'assemblea. Il 1° dicembre successivo, è stata
una delle organizzatrici dell'incontro privato tenuto in rue de Rivoli
dall'Unione delle donne socialiste a beneficio del loro fondo di propaganda; in
una sala «decorata con dieci bandiere
rosse e un grande drappo dello stesso colore con la scritta Libertà, Uguaglianza, Carità, Giustizia! Nessun
dovere senza diritti», presieduta da Le
Mel, Herminie
Cadolle, Legal e Leloup,
dove di fronte a un pubblico di circa 2000 persone, un terzo delle quali erano
donne, Paule
Mink e Louise
Michel presero la parola per lanciare un appello all'emancipazione della donna.