ELIZABETH RÉTIFFE
Nata intorno al 1833 a
Vézelise[1].
Celibe; operaia in una fabbrica di cartoni.
Elizabeth Rétiffe è stata
condannata il 18 giugno 1853 dal Corte penale di Chalons-sur-Marne[2],
a venti giorni di carcere per aggressione e ferite, e, il 19 maggio 1855 a 16
Franchi di multa per oltraggio agli ufficiali. Dal 1862 al 1869, ha convissuto
con il suo compagno abitando, dal 1869, a Parigi in rue des Runners 36 (20°
arrondissement), «dove la sua condotta non ha comportato alcuna lamentela
da parte del commissario di polizia quartiere». Ambulanziera sotto la Comune,
disse: "Avrei curato ugualmente un soldato di Versailles
e una guardia nazionale”. Sarebbe stata vista a maggio alla Legion d'onore, tra
le truppe del generale Eudes
- il 135° battaglione federato di Belleville
- con una canotta bianca, una sciarpa rossa e il fucile appeso alle spalle. Lei
l’ha negato. Condannata il 4 settembre 1871 dal 4°
Consiglio di guerra alla pena di morte, fu successivamente condannata ai
lavori forzati il 27 novembre 1871. Deportata in Guyana, si sposò il 28
febbraio 1878, all'età di 46 anni, con il condannato ai lavori forzati
Berthonier. Liberata il 10 luglio 1880, sembra che sia rimasta nella Guyana
francese.