venerdì 19 luglio 2019

02-14-EUD01 - Émile EUDES

ÉMILE EUDES

Émile François Désiré Eudes è nato il 12 settembre 1843 a Roncey[1]. Fu un leader blanquista[2] eletto membro del comitato centrale e generale della Comune di Parigi.
Ha iniziato i suoi studi in medicina presso il collegio di Saint-Lô[3], ottenne il diploma a diciassette anni e continuò a studiare farmacologia a Parigi. S’iscrisse alla massoneria e iniziò a frequentare ambienti rivoluzionari blanquisti.
Come medico e uomo di scienza, sottoscrisse la filosofia materialista. Fu fortemente anti-clericale e si associò con i «liberi pensatori» e con il movimento anti religioso associato all’allora esiliato Victor Hugo. Diventando un convinto repubblicano ed oppositore del Secondo Impero francese di Napoleone III. Insieme ad altri liberi pensatori, aderì alla 1ª Internazionale. Tuttavia, Eudes è stato attratto da un'ideologia più radicale dell'umanesimo di Hugo o della dottrina reciproca dei seguaci di Pierre-Joseph Proudhon, che dominavano la sezione francese dell'Internazionale. Successivamente entrò a far parte dei rivoluzionari socialisti del veterano rivoluzionario imprigionato Louis Auguste Blanqui. I suoi collaboratori comprendevano radicali come Ernest Granger, Gustave Tridon e Anne e Victor Jaclard. Nel 1865, i blanquisti riuscirono a organizzare la fuga di Blanqui dalla prigione in Belgio. Nel 1866 gestiva una libreria progressista e divenne direttore del giornale La Libre Pensée (Il Libero Pensiero) fondato il 21 ottobre dello stesso anno.
All’inizio di agosto 1870, partecipò all'inutile attacco blanquista, alla ricerca di armi, contro la stazione dei pompieri de La Villette, nel 19° arrondissement che lo portò ad essere condannato a morte per la prima volta, nonostante la difesa di Gambetta. Tuttavia le cose cambiarono in fretta: il 1° settembre Napoleone III ha perso la battaglia di Sedan e fu catturato dai prussiani; il 4 settembre venne proclamata la Terza Repubblica; ed il giorno successivo Eudes uscì dalla prigione grazie ai manifestanti che liberarono i detenuti politici del carcere di Cherche-Midi.
Durante l'assedio di Parigi (settembre 1870 - marzo 1871), divenne collaboratore del giornale «La Patrie en danger (La Patria in pericolo)», membro del Comitato centrale dei venti arrondissement e capitano del 138º battaglione della Guardia Nazionale. Eudes si oppose con violenza ai negoziati di pace intrapresi dal nuovo governo repubblicano di Adolphe Thiers. Il 31 ottobre 1870 partecipò ad una insurrezione senza successo contro il governo di Difesa Nazionale di Thiers, a causa di ciò venne destituito dal suo incarico al Comitato centrale.
Il 18 marzo 1871 comandò i Federati di Belleville alla presa dell'Hôtel de Ville e propose senza successo di marciare subito ed attaccare Versailles, dove era appena fuggito Thiers con tutto il suo governo. Il 24 marzo, il Comitato centrale della Guardia Nazionale lo nominò delegato alla guerra insieme ad Émile-Victor Duval e Paul Antoine Brunel. Il 26 marzo, venne eletto membro del Comitato Centrale della Comune nell’11° arrondissement con 19.276 voti su 25.183 elettori. Fu uno dei fautori della proposta che fece prendere all’Assemblea municipale il nome di «Commune». Gli fu attribuito il grado di generale per i suoi sforzi nella difesa di Parigi. Il più notevole di questi sforzi, però, fu l'offensiva della Comune contro il governo di Versailles il 3 aprile 1871, offensiva che fallì disastrosamente. Il 20 aprile divenne ispettore generale dei forti della riva sinistra della Senna, il 5 maggio comandò la II brigata di riserva e pose il suo quartier generale nel palazzo della Legione d'Onore. Il 9 maggio Eudes votò con la maggioranza per istituire un Comitato di Salute pubblica, modellato su quello della prima rivoluzione francese, e ne divenne uno dei suoi membri; durante la Settimana sanguinante Eudes partecipò attivamente ai combattimenti distinguendosi sulle barricate di rue de Rennes, allo svincolo della Croce Rossa (attuale Place Michel-Debré), prima di ritirarsi al municipio dell’11° arrondissement.
Il 28 maggio, la resistenza cessò, ed iniziò la repressione selvaggia (arresti ed esecuzioni di massa). In qualche modo egli ne sfuggì recandosi prima in Svizzera e poi a Londra; si trovava nella capitale inglese quando il 3° Consiglio di Guerra francese lo condannava a morte in contumacia.
Tomba di Eudes
A Londra, il generale Eudes, come veniva chiamato, visse in povertà, strinse amicizia con Karl Marx e partecipò spesso ai congressi e alle riunioni della 1ª Internazionale. Per vivere un po’ decentemente, si recò ad Edimburgo diventando, sotto il nome di Robert, un insegnante di francese presso la scuola Royal Naval Institute di Yarmouth riservato per l'elite dei giovani aristocratici inglesi.
Tornò a Parigi dopo l’amnistia generale del 1880; nella capitale francese si affrettò a riprendere le sue attività rivoluzionarie fondando l'associazione «Ni Dieu, ni maître (Né Dio né padrone)» con l’omonimo giornale, e diventò vice presidente della «Ligue pour l'abolition de l'armée permanente (Lega per l'abolizione dell'esercito permanente)».
Dopo la morte di Blanqui, fondò con Édouard Vaillant «L'Homme libre (L’Uomo Libero)». Fu membro della Massoneria, essendo stato iniziato nella loggia «L'Ecossaise (Lo Scozzese)» e nel 1881 divenne membro del Comitato Centrale Rivoluzionario Blanquista, fondato nello stesso anno.
Ha continuato la sua lotta rivoluzionaria fino al suo ultimo respiro, il 5 agosto 1888, Eudes tenne un discorso particolarmente ardito, a favore degli sterratori parigini in sciopero, durante una riunione presso la Salle Favié, quando, a causa di un’aneurisma, gli venne un'emorragia cerebrale che gli causò la morte. Il suo funerale, al cimitero di Père Lachaise, fu seguito da una folla enorme e ci furono incidenti con la polizia; alla sua tomba Louise Michel ed altri Comunardi gli resero l’ultimo omaggio. La sua tomba si trova nello stesso cimitero di Père Lachaise.




[1] Nel dipartimento della Manica nella regione della Bassa Normandia.
[2] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste Blanqui.
[3] Capoluogo del dipartimento della Manica nella regione della Normandia,