GIOVEDÌ 27 APRILE 1871
(7 FIORILE
ANNO 79)
La Comune
abroga con decreto il sistema delle ammende, un peso che gravava duramente
sulle spalle dei lavoratori.
Tutti i pretesti erano buoni per tassare l'operaio, e
tassarlo pesantemente: un ritardo, uno spostamento sul luogo di lavoro, uno
sgarbo al caporeparto, il rifiuto di denunciare un compagno. Come precisa il
regolamento di un'officina tessile presso Rouen, aggirarsi in cortile, o
passeggiare lungo i viali, costava 50 centesimi, un franco in caso di recidività
(da tener presente che il salario giornaliero era più o meno di due franchi).
Spesso la misera paga dell'operaio era ridotta ai
minimi termini da questo sistema di repressione finanziaria delle multe.
E la stampa versagliese? Quanto sciovinismo, quale
bassezza. A Versailles non è proprio cambiato nulla.
Vediamo,
ad esempio, quanto scrive Sarcey: “Dai
quattro angoli del mondo si sono precipitati su Parigi come un branco di corvi
tutti i banditi in circolazione, tutti gli spostati, bollati dalle leggi, tutti
i polacchi delle cucine dei poveri, tutti gli americani da strapazzo, tutti gli
evasi dalle galere”. Altro tema di
rigore di questa stampa di regime, lo scatenarsi delle donne, la loro «frenesia
fanatica»; del che si danno spiegazioni scientifiche: «sistema nervoso più
sviluppato, cervello più debole».
Decreto sulla soppressione delle multe sui salari operai |