giovedì 6 dicembre 2018

02-11-50 - Sabato 6 maggio 1871

SABATO 6 MAGGIO 1871
(16 FIORILE ANNO 79)


In risposta ad un manifesto anonimo, ispirato dalla propaganda versagliese, affisso sui muri di Parigi il 4 maggio, col quale a nome delle donne si chiedeva l'armistizio, l'Unione delle donne fa uscire questo manifesto, che resta uno dei testi più ricchi e più avanzati della Comune:

Manifesto dell'Unione delle donne


COMITATO CENTRALE DELL’UNIONE DELLE DONNE
PER LA DIFESA DI PARIGI E LA CURA AI FERITI

In nome della Rivoluzione sociale da noi approvata, in nome della rivendicazione dei diritti del lavoro, dell'uguaglianza e della giustizia, l'Unione delle donne per la difesa di Parigi e l'assistenza ai feriti protesta con tutte le sue forze contro l'infame appello ai cittadini pubblicato ieri l'altro, stilato da un gruppo anonimo di reazionari.
Il manifesto in questione invita le donne di Parigi a fare appello alla generosità di Versailles, chiedendo la pace a qualsiasi prezzo.
La generosità di vigliacchi assassini! Una riconciliazione fra libertà e dispotismo, tra il popolo e i suoi carnefici!
No, non è la pace, ma la guerra a oltranza che le lavoratrici di Parigi reclamano!
Oggi, un accordo significherebbe rinnegare tutte le aspirazioni operaie che puntano al rinnovamento sociale, all'annientamento di tutti i rapporti giuridici e sociali esistenti, alla soppressione di ogni privilegio, di ogni sfruttamento, alla sostituzione del regno del capitale con quello del lavoro, in una parola alla liberazione che il lavoratore attua con le proprie mani!....
Sei mesi di sofferenze e di tradimenti durante l'assedio, sei settimane di lotte gigantesche contro gli sfruttatori coalizzati, fiumi di sangue versati per la libertà sono i nostri titoli di gloria e di vendetta!...
La lotta in corso non può avere come esito che il trionfo della causa popolare... Parigi non arretrerà, poiché è portatrice della bandiera dell'avvenire. L'ora suprema è suonata...
Largo ai lavoratori, indietro i loro carnefici! Fatti! Energia!
L'albero della libertà si nutre del sangue dei suoi nemici.
Tutte unite e decise, maturate e istruite dalle sofferenze che sempre le crisi sociali portano con sé, profondamente convinte che la Comune, rappresentante dei principi internazionali e rivoluzionari dei popoli, sia portatrice dei germi della rivoluzione sociale, le donne di Parigi proveranno alla Francia e al mondo intero che, nel momento del supremo pericolo, se i reazionari forzeranno le difese, saranno sulle barricate di Parigi a donare il loro sangue e la loro vita, al pari dei loro fratelli, per la difesa e il trionfo della Comune, cioè del popolo
Allora vittoriosi, unendosi sulla base dei propri comuni interessi, lavoratori e lavoratrici saranno solidali per un ultimo sforzo, inteso a distruggere per sempre ogni traccia di sfruttamento e di sfruttatori!

Viva la Repubblica sociale e universale!...
Viva il lavoro!...
Viva la Comune!...


Parigi 6 maggio 1871.
La Commissione esecutiva del Comitato Centrale:
LEMEL.
JACQUIER.
LEFEVRE.
LELOUP.
DMITRIEFF.