FRANÇOIS CHARVET
François Charvet, tessitore di Lione, era un
importante membro della Federazione lionnese dell’Internazionale
nel 1870; partecipò alla Comune di Lione.
François Charvet firmò, il 5 luglio 1870, per conto
dei tessitori dell'Internazionale,
una protesta contro il divieto di un incontro organizzato a Lione dall'A.I.T..
Perseguitato nell'aprile 1870 a causa della sua
appartenenza all'Internazionale
trasse beneficio dall'amnistia alla proclamazione
della Repubblica. Dal 2 maggio, dopo l'arresto dei principali dirigenti
lionesi dell'A.I.T.,
fu uno di quelli che riorganizzarono la Federazione.
Con Beauvoir,
Chol,
Palix
e Placet,
membri come lui dell'Internazionale,
François Charvet faceva parte del Comitato di pubblica salvezza composto anche
da repubblicani di altre tendenze che si stabilirono all'Hôtel de Ville di Lione il 4
settembre e fu sostituito il 15 da un consiglio comunale eletto di tendenze
moderate. Membro del Comitato centrale di salvezza della Francia, la cui
creazione è stata decisa il 17 settembre, è stato, il 25, uno dei firmatari del
manifesto rosso, emanato da questo Comitato, che ha proposto nel suo articolo 1
l'abolizione della «macchina amministrativa e governativa dello Stato» e, nei
suoi articoli 5 e seguenti, l'istituzione di comitati rivoluzionari «che
eserciteranno tutti i poteri sotto il controllo immediato del popolo».
Due mesi dopo, il 20 dicembre 1870, François Charvet
venne arrestato e assassinato da parte di un ufficiale.