sabato 26 settembre 2020

03-08-01 - Jean SALICHON

 JEAN SALICHON

 

 

Jean Salichon è nato il 31 luglio 1830 a Saint-Didier-la-Seauve[1]; residente a Saint-Étienne in  rue Perret, 14, era operaio passementier[2]; partecipò alla Comune di Saint-Étienne.

Accusato di essere affiliato a società segrete, Salichon Jean prese effettivamente parte all'insurrezione stéphanoise[3] (24-28 marzo 1871). Sospettato di essere stato uno di quelli che arrestarono il prefetto De l'Espée che fu poi messo a morte, Salichon negò il fatto e affermò anche di aver tentato di difenderlo.

Fu condannato, il 5 dicembre 1871, dalla corte d'assise di Riom[4], a dieci anni di detenzione e alla sorveglianza a vita. Nel 1872 fu internato a Port-Louis[5]. Fu graziato il 12 dicembre 1878. Salichon non aveva subito in precedenza alcuna altra condanna. Era sposato, padre di un bambino. Perse sua moglie durante la sua detenzione.



[1] Nel dipartimento dell'Alta Loira della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.

[2] Il passementier è colui che produce passamanerie. Dal francese passement, anticamente pizzo o merletto, la passamaneria è composta da molti tipi di bordure che servono per decorare o rifinire abiti od oggetti (soprattutto d'arredamento).

[3] Étienne è la variante francese di Stefano, Stéphanoise (italianizzato in stephanesi) è quindi il nome con cui si identifica la città di Saint-Étienne e ai suoi cittadini.

[4] Nel dipartimento del Puy-de-Dôme nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.

[5] Nel dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna.