JEAN SALICHON
Jean Salichon è nato il 31 luglio
Accusato di essere affiliato a società segrete,
Salichon Jean prese effettivamente parte all'insurrezione
stéphanoise[3]
(24-28 marzo 1871). Sospettato di essere stato uno di quelli che
arrestarono il prefetto De l'Espée che fu poi messo a morte, Salichon negò il
fatto e affermò anche di aver tentato di difenderlo.
Fu condannato, il 5 dicembre 1871, dalla corte
d'assise di Riom[4], a dieci anni di detenzione
e alla sorveglianza a vita. Nel 1872 fu internato a Port-Louis[5].
Fu graziato
il 12 dicembre 1878. Salichon non aveva subito in precedenza alcuna altra
condanna. Era sposato, padre di un bambino. Perse sua moglie durante la sua
detenzione.
[1] Nel
dipartimento dell'Alta Loira della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.
[2] Il passementier
è colui che produce passamanerie. Dal francese passement, anticamente pizzo o
merletto, la passamaneria è composta da molti tipi di bordure
che servono per decorare o rifinire abiti od oggetti (soprattutto
d'arredamento).
[3] Étienne
è la variante francese di Stefano, Stéphanoise (italianizzato in stephanesi) è
quindi il nome con cui si identifica la città di Saint-Étienne
e ai suoi cittadini.
[4] Nel
dipartimento del Puy-de-Dôme nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.
[5] Nel
dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna.