MARTEDÌ
21 MARZO 1871
(30 VENTOSO ANNO 79)
A Versailles
prima riunione dell'Assemblea Nazionale. “Parigi
è l'eversione”, si proclama, “il Comitato
Centrale un'accozzaglia di briganti”.
Thiers
ordina ai funzionari che l'avevano seguito a Versailles
di sgomberare i ministeri. Ed ecco i tapini, «trasudando paura e l'arrugginita
fedeltà di tanti anni di buoni e leali servigi a chi via via s'era succeduto al
potere, andare e venire, sbalorditi, spaventati, portandosi dietro le loro
scartoffie, le loro cosucce, gemendo con lunghi sospiri, dando dolorosi sguardi
d'addio alla loro grande poltrona in cuoio».
A Parigi, nonostante la diserzione dei vecchi camaleonti dell'amministrazione,
s'organizza la convivenza sociale. Il Comitato
Centrale adotta per decreto quei provvedimenti che s'aspettano i lavoratori
in condizioni più che precarie: sospensione della messa all'incanto degli
oggetti depositati al Monte di Pietà; sospensione degli sfratti a inquilini che
non possono pagare l'affitto in conseguenza dell'assedio di Parigi e della
disoccupazione che ne è conseguita; possibilità di procrastinare di un mese il
pagamento della pigione.
I
giornali, che erano stati soppressi dal governo, ricominciano ad uscire. Il
primo a essere nuovamente strillato nelle vie di Parigi è il noto quotidiano di
Jules
Vallès «Le
cri du peuple». Scrive Vallès:
“Le- due del pomeriggio, e già
20.000 copie sono fluite via dalla tipografia
ai sobborghi... Cittadino, volete quest'ultima copia? Allegria! per voi sono
due soldi soltanto. Credete, li vale!”Le cri du peuple del 21 marzo 1871 |