SABATO 8 APRILE 1871
(18 GERMINALE
ANNO 79)
Il 18
marzo, quando fuggirono atterriti a Versailles,
Thiers
e soci disponevano di un esercito di
appena 12.000 uomini; oltretutto non completamente sicuri e infatti una parte
aveva fraternizzato con gli insorti. Thiers
cercherà di raccogliere dei volontari, ma fuori dei soliti mercenari attirati
dalla paga, e di qualche nobiluzzo bretone,
non avrà risposta dai «buoni cittadini».
Ma c'era una riserva importante di soldati
scarsamente «contaminati», in quanto provenienti dalla campagna, dove
persisteva l'influenza del clero. Questi «buoni»
soldati si trovano (come non averci pensato prima?) nei campi di
prigionia in Prussia. Non è certo, questo che ci può impensierire! Negoziano
con Bismarck,
che non chiede di meglio che vedere la rivoluzione Parigina schiacciata il più
duramente e il più rapidamente possibile, temendo che il «virus» repubblicano
varchi la frontiera.
Si aprono le trattative a Rouen, dove si trova il
quartier generale delle truppe prussiane. E Jules
Favre ottiene il rimpatrio accelerato dei prigionieri, circa 100 mila
uomini. In cambio della sbrigativa ratifica della pace di Francoforte, con la
quale è concesso alla Prussia tutto
ciò che chiede.
Man mano che rimpatriano, i prigionieri sono isolati in appositi campi e sottoposti ad una intensa propaganda. Come esempio, si legga questo proclama del generale
versagliese Ducrot: “Una turba di
miserabili cerca di imporre il trionfo dell'ignavia, della dissolutezza, del
brigantaggio e dell'assassinio. Parigi è
preda di questa gente, feccia di una funesta guerra. È nostro dovere di soldati
liberare Parigi dalla loro presenza”.
Tra i rimpatriati, un buon numero è rappresentato da
militari di carriera, veterani della repressione in Messico o in Algeria, per i
quali conta solo una buona razione, la paga, la carriera.
Thiers
conta anche molto sulla moderna tecnologia bellica per venire a capo della resistenza comunarda. “Ero convinto (dirà più tardi) che con una maggiore capacità di fuoco
avremmo trionfato”. Fa dunque trasferire in tutta fretta dagli arsenali le
batterie della marina i cui obici devasteranno le strade di Parigi provocando
incendi, e seminando morte e rovina.
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