JULES
FAVRE
Jules Favre nella caricatura di André Gill (1867) |
Jules Favre fotografato nel 1865 da Nadar |
Jules Gabriel Claude Favre
(Lione, 21 marzo 1809 – Versailles, 19 gennaio 1880) è stato un politico
francese. Fu un oppositore del secondo
impero di Napoleone
III
e tra i negoziatori del trattato di Francoforte che pose fine alla guerra
franco-prussiana.
Repubblicano sin dalla rivoluzione
del 1830, divenuto avvocato, difese i rivoltosi di Lione nel 1834
e Felice
Orsini nel 1858 che aveva attentato alla vita dell'imperatore
Napoleone III. Fu giornalista e scrittore politico, e nel 1848,
deputato, fu nominato segretario generale all'Interno, e per alcuni mesi,
sottosegretario agli Esteri.
Appoggiò la
sanguinosa repressione, condotta dal generale Cavaignac, della rivolta parigina
di giugno ed emanò il decreto di deportazione di migliaia di operai in Algeria.
Fu favorevole a tutte «le leggi vergognose allora
presentate per opprimere il diritto di riunione, di associazione
e di libertà di stampa», e alla spedizione delle truppe francesi contro la
Repubblica romana.
Nel 1851 tentò di realizzare
la resistenza armata dei parigini al colpo
di Stato del 2 dicembre 1851 messo in atto da un esponente della famiglia
Bonaparte, Luigi
Napoleone, che si attribuì, attraverso un plebiscito, il potere
presidenziale per 10 anni e successivamente otterrà il titolo di imperatore dei
francesi. Dopo tale evento rimase lontano dalla vita politica francese fino al
1858, quando comincerà la propria attività di protesta contro
il potere di Napoleone
ed entrerà a far parte del gruppo dell'opposizione liberale dei Cinque
assieme ad Émile Ollivier[1]
e Ernest Picard[2].
Con il crollo
del secondo impero bonapartista (4 settembre 1870), divenne ministro degli
Esteri e vicepresidente del governo
di difesa nazionale, sorto all'indomani della disfatta
di Sedan, presieduto da Louis-Jules
Trochu. In una circolare del 6 settembre 1870 da neo ministro dell'appena
costituita terza repubblica sostenne che «non un pollice del nostro suolo, non
una pietra delle nostre fortezze» dovevano passare al nemico, decidendo in
questo modo per il prosieguo della guerra
contro la Prussia. In realtà, come gli altri membri del governo, organizzò
l'armistizio del 28 gennaio 1871, senza conoscere la situazione militare e
senza consultare il governo di Bordeaux[3],
Favre accettò i termini di resa della capitale parigina (assediata
da settembre) avanzati dal primo ministro Otto
von Bismarck.
Eletto deputato all'Assemblea
Nazionale in sei circoscrizioni diverse, nel febbraio 1871, divenne ministro
degli affari esteri e fu inviato da Adolphe
Thiers a concludere la pace definitiva con i prussiani. Mostrò poca competenza
diplomatica durante i negoziati sul trattato preliminare di pace del 26
febbraio 1871, e fu Bismarck
a imporre tutte le condizioni.
Fu uno degli oppositori più
decisi della Comune
di Parigi guidando con Thiers
la repressione della Comune.
Fu definito da Karl Marx
un «noto furfante» per essersi fatto una fortuna fabbricando falsi documenti,
allo scopo di attribuirsi, a nome dei figli avuti in una relazione adulterina,
l'eredità spettante ai figli legittimi del marito della sua amante. Lo scandalo
fu denunciato da Jean-Baptiste
Millière, deputato e comunardo, che fu fucilato - secondo Marx
per ordine espresso di Favre - durante la Settimana
sanguinante.
Si ritirò dal ministero,
screditato, nel mese di agosto dello stesso anno e in seguito passò al Senato
nel 1876.
[1] Olivier
Émile Ollivier (Marsiglia, 2 luglio
1825 – Saint-Gervais-les-Bains, 20 agosto 1913) è stato un politico, scrittore e
avvocato francese. È stato il Primo ministro della Francia e ministro di
Grazie e Giustizia, dal 2 gennaio al 9 agosto 1870, con l'incarico di elaborare
una nuova Costituzione, che fu ratificata col Plebiscito dell'8 maggio 1870.
[2] Louis
Joseph Ernest Picard (Parigi, 24 dicembre
1821 – Parigi, 13 maggio 1877) è stato un politico francese. Dal 4
settembre 1870, proclamata la Repubblica, fu ministro delle Finanze nel governo
della Difesa Nazionale. Nel gennaio del 1871 affiancò Jules Favre a Versailles
per organizzare la capitolazione della Comune
di Parigi, e nel mese successivo divenne ministro degli Interni nel gabinetto
di Adolphe
Thiers.
[3] Il governo
della Difesa Nazionale, abbandonò Parigi
assediata trasferendosi nella città di Bordeaux.