mercoledì 25 settembre 2019

04-01-F3 – Jules FAVRE

JULES FAVRE
 
Jules Favre, fotografato da Eugène Appert, 1870 circa

Jules Favre nella caricatura di André Gill (1867)
Jules Favre fotografato nel 1865 da Nadar
Jules Gabriel Claude Favre (Lione, 21 marzo 1809 – Versailles, 19 gennaio 1880) è stato un politico francese. Fu un oppositore del secondo impero di Napoleone III e tra i negoziatori del trattato di Francoforte che pose fine alla guerra franco-prussiana.
Repubblicano sin dalla rivoluzione del 1830, divenuto avvocato, difese i rivoltosi di Lione nel 1834 e Felice Orsini nel 1858 che aveva attentato alla vita dell'imperatore Napoleone III. Fu giornalista e scrittore politico, e nel 1848, deputato, fu nominato segretario generale all'Interno, e per alcuni mesi, sottosegretario agli Esteri.
Appoggiò la sanguinosa repressione, condotta dal generale Cavaignac, della rivolta parigina di giugno ed emanò il decreto di deportazione di migliaia di operai in Algeria. Fu favorevole a tutte «le leggi vergognose allora presentate per opprimere il diritto di riunione, di associazione e di libertà di stampa», e alla spedizione delle truppe francesi contro la Repubblica romana.
Nel 1851 tentò di realizzare la resistenza armata dei parigini al colpo di Stato del 2 dicembre 1851 messo in atto da un esponente della famiglia Bonaparte, Luigi Napoleone, che si attribuì, attraverso un plebiscito, il potere presidenziale per 10 anni e successivamente otterrà il titolo di imperatore dei francesi. Dopo tale evento rimase lontano dalla vita politica francese fino al 1858, quando comincerà la propria attività di protesta contro il potere di Napoleone ed entrerà a far parte del gruppo dell'opposizione liberale dei Cinque assieme ad Émile Ollivier[1] e Ernest Picard[2].
Con il crollo del secondo impero bonapartista (4 settembre 1870), divenne ministro degli Esteri e vicepresidente del governo di difesa nazionale, sorto all'indomani della disfatta di Sedan, presieduto da Louis-Jules Trochu. In una circolare del 6 settembre 1870 da neo ministro dell'appena costituita terza repubblica sostenne che «non un pollice del nostro suolo, non una pietra delle nostre fortezze» dovevano passare al nemico, decidendo in questo modo per il prosieguo della guerra contro la Prussia. In realtà, come gli altri membri del governo, organizzò l'armistizio del 28 gennaio 1871, senza conoscere la situazione militare e senza consultare il governo di Bordeaux[3], Favre accettò i termini di resa della capitale parigina (assediata da settembre) avanzati dal primo ministro Otto von Bismarck.
Eletto deputato all'Assemblea Nazionale in sei circoscrizioni diverse, nel febbraio 1871, divenne ministro degli affari esteri e fu inviato da Adolphe Thiers a concludere la pace definitiva con i prussiani. Mostrò poca competenza diplomatica durante i negoziati sul trattato preliminare di pace del 26 febbraio 1871, e fu Bismarck a imporre tutte le condizioni.
Fu uno degli oppositori più decisi della Comune di Parigi guidando con Thiers la repressione della Comune. Fu definito da Karl Marx un «noto furfante» per essersi fatto una fortuna fabbricando falsi documenti, allo scopo di attribuirsi, a nome dei figli avuti in una relazione adulterina, l'eredità spettante ai figli legittimi del marito della sua amante. Lo scandalo fu denunciato da Jean-Baptiste Millière, deputato e comunardo, che fu fucilato - secondo Marx per ordine espresso di Favre - durante la Settimana sanguinante.
Si ritirò dal ministero, screditato, nel mese di agosto dello stesso anno e in seguito passò al Senato nel 1876.



[1] Olivier Émile Ollivier (Marsiglia, 2 luglio 1825 – Saint-Gervais-les-Bains, 20 agosto 1913) è stato un politico, scrittore e avvocato francese. È stato il Primo ministro della Francia e ministro di Grazie e Giustizia, dal 2 gennaio al 9 agosto 1870, con l'incarico di elaborare una nuova Costituzione, che fu ratificata col Plebiscito dell'8 maggio 1870.
[2] Louis Joseph Ernest Picard (Parigi, 24 dicembre 1821 – Parigi, 13 maggio 1877) è stato un politico francese. Dal 4 settembre 1870, proclamata la Repubblica, fu ministro delle Finanze nel governo della Difesa Nazionale. Nel gennaio del 1871 affiancò Jules Favre a Versailles per organizzare la capitolazione della Comune di Parigi, e nel mese successivo divenne ministro degli Interni nel gabinetto di Adolphe Thiers.
[3] Il governo della Difesa Nazionale, abbandonò Parigi assediata trasferendosi nella città di Bordeaux.