DOMENICA 9 APRILE 1871
(19 GERMINALE
ANNO 79)
L'avanzata dei versagliesi dopo la presa di Courbevoie
è stata fermata a Neuilly dagli uomini del generale Dombrowski.
Appena nominato, il generale polacco ha giocato d’audacia, riuscendo a
sorprendere le truppe di Versailles
ad Asnières. Thiers,
che affidò la guida delle truppe al generale Mac
Mahon, un ufficiale dell'Impero.
Uscita federata sul ponte di Asnières |
Dombrowski |
La sortita di Asnières
restituisce speranza ai parigini ribelli. Thiers,
esasperato, chiede a Jules
Favre di andare a chiedere a Bismark
di aumentare il numero delle sue forze armate. In effetti, l'armistizio
concluso con la Prussia non autorizza la Francia ad avere più di 40.000 uomini
intorno a Parigi. Il cancelliere
prussiano ha accettato
il rimpatrio di 60.000 prigionieri di guerra francesi per rafforzare l'esercito
dell'Ordine. Il generale Mac
Mahon, che è in carica dal 6
aprile del comando
dell'esercito di Versailles, può così contare su 100.000 uomini.
Triste spettacolo che un
governo che si è ridotto a implorare l'occupante possa massacrare il proprio
popolo! Dombrowski,
che può contare solo su 2500 uomini al massimo per tenere Asnières, Neuilly e
Gennevilliers, sta cercando urgentemente rinforzi.
Martial Senisse scrive nel proprio diario: “Domenica di Pasqua. Oggi a Sussac i giovani
indossano una blusa nuova per andare a corteggiare le ragazze all'uscita da messa. Le granate sono cadute sui Champs-Elysées
nell'ora del passeggio dei Parigini. Molte case intorno all'Etoile sono
crollate”.
Maxime
Vuillaume annota: “Su rue des Acacias
uno dei rari passanti ci dice che una granata è caduta in una panetteria. Il
ragazzo di bottega è stato ucciso sul colpo. La moglie del panettiere ha avuto
le gambe tranciate. Il padrone è ferito gravemente. Canaglie, canaglie, che ci
bombardano come facevano i prussiani”.
Altra forma di liberazione culturale è il proliferare
di manifesti e giornali redatti da singoli cittadini, da comitati di quartiere,
da associazioni. Nei vent'anni del l'Impero la censura aveva praticamente abolito
qualsiasi libertà d'espressione. Parigi libera già dal primo giorno non conosce
più costrizioni: dozzine di giornali sono strillati nelle strade. “Cittadini comprate Père
Duchêne. Sapeste quanto è in collera Père
Duchêne. Bisogna vederlo!... “
Nelle sue
quotidiane riunioni la Comune prende importanti decisioni. Certo in una Parigi
in stato di assedio non si può
considerare il problema della fondazione di una nuova società. Traspare comunque dalle discussioni, dal contenuto dei
decreti, una riflessione profonda, la proposta di una nuova concezione del
mondo; c'è la volontà, innanzi tutto, di stabilire nei rapporti sociali il
principio dell'eguaglianza. Basti pensare ai decreti concernenti il trattamento
economico dei pubblici funzionari, la soppressione del parassitismo e dei
privilegi del clero, la pensione obbligatoria agli invalidi di guerra. Il 10
aprile sarà promulgato un decreto per estendere la pensione alle vedove e agli
orfani dei caduti. Un decreto, ispirato ad un
principio rivoluzionario, rimette in discussione una delle istituzioni
fondamentali della borghesia: il matrimonio. Il decreto precisa relativamente
alla qualifica di vedove: «sposate o no».
Questo significa riconoscere ufficialmente la libera unione, praticata da una
buona metà dei lavoratori Parigini.Ponte di Asnières 1871 |