ANTOINE
MALATO
Antoine Malato de Cornet che, anche se non è passato
alla storia come gli altri Comunardi
citati in questa pubblicazione, ha partecipato alla Comune di
Parigi, con il grado di capitano nella Guardia
Nazionale, tanto attivamente da essere stato condannato, nel 1874, alla
deportazione nella colonia penale di Nuova
Caledonia, in Oceania.
Antoine nacque in una famiglia aristocratica: il
padre era il conte Malato, comandante supremo delle truppe di Ferdinando II delle Due Sicilie. Il conte Malato
divenne famoso per la violenta repressione di un'insurrezione popolare
anti-borbonica, e fu sempre un fedele sostenitore della politica
iper-repressiva del "Re Bomba"[1]. Il nostro, invece, fu un
rivoluzionario, in Italia sostenne i moti rivoluzionari napoletani del 1848 e
romani del 1949, e, come detto precedentemente, una volta trasferitosi in
Francia sostenne l'esperienza della Comune.
Condannato dal tribunale
militare di Versailles, Antoine, con la moglie e il figlio diciassettenne Charles,
furono imbarcati a bordo della Var partita dal porto di Brest[2] il 1° marzo 1875, direzione Nuova Caledonia.
Dopo 145 giorni in mare, il battello Var arrivò a Noumea,
padre, madre e figlio
furono inviati all'Isola dei Pini. Rimasero lì per circa tre mesi. Poi, senza
che nessuno di loro avesse chiesto questo favore, furono portati a Noumea.
Infine arrivò l’amnistia
per i prigionieri politici. Antoine e famiglia tornarono in Francia nel giugno
1881. A Parigi Charles prese subito contatti col movimento anarchico e cominciò
ad attivarsi nelle lotte sociali. Per tre anni la famiglia visse nel quartiere
parigino di Charonne, che allora era un pozzo nero fangoso popolato da
straccivendoli.
[1] Nomignolo
dato popolarmente a Ferdinando II, re delle Due Sicilie (1830-59), in seguito al bombardamento di Messina (settembre 1848) da lui ordinato per reprimere i moti rivoluzionarî.
[2] Città
portuale situata nel dipartimento del Finistère nella regione della Bretagna,
sulla costa occidentale.