martedì 30 luglio 2019

02-16-01 – La Guardia Nazionale

LA GUARDIA NAZIONALE



La Garde Nationale è il nome dato nel 1789, in occasione della rivoluzione francese, alla milizia di cittadini formata per la prima volta a Parigi nel 1789, originariamente destinata al "mantenimento dell'ordine" e alla "sicurezza interna" della capitale. La Guardia Nazionale venne ufficialmente creata con questo nome nel 1791, reclutata in tutte le città della nazione per difendere lo Stato e mantenere l'ordine pubblico. Essa è esistita sotto tutti i regimi politici (dalla rivoluzione fino alla fine del secondo impero), e rimase operativa – tranne tra il 1827 e il 1830 – sino al 1871, per poi essere soppressa definitivamente nel 1872.
Soldato della guardia nazionale parigina, 1789-1792
Nel 2016, dopo gli attentati terroristici, è stata ricreata la Garde nationale, questo nuovo corpo è formato unicamente da volontari riservisti e il suo ruolo principale è quello di essere una formazione di riserva militare e civile per supportare le Forze armate francesi, la Gendarmerie nationale e la Police nationale nelle missioni di controllo del territorio.


Guardia Nazionale (1789-1830)

All'inizio della Rivoluzione del 1789, Mirabeau[1] presentò all'Assemblea Nazionale un progetto per la formazione di una milizia composta da borghesi parigini che intervenisse a difendere l'assemblea dai tentativi di un colpo di stato monarchico. Fondata inizialmente dai deputati pro-rivoluzionari del municipio di Parigi, l'iniziativa fu ripresa da tutte le province francesi e la Guardia Nazionale fu regolarizzata nel 1791.
La Guardia Nazionale era un'unità militare atipica. In effetti essa, a differenza degli altri corpi armati dello Stato (armée de terre e marine royale), non formava né un corpo militare, né un'istituzione dello Stato, non aveva in origine un comando unico secondo il classico schema della gerarchia militare ma dipendeva direttamente dai comuni; era più corretto parlare quindi di "Gardes nationales" (al plurale).
Era costituita sulla base di una coscrizione obbligatoria: infatti la relativa legge emanata il 14 ottobre 1791 obbligava tutti i cittadini attivi e i loro figli di almeno diciotto anni d'età ad arruolarsi nella Guardia Nazionale. Il loro ruolo era il mantenimento dell'ordine pubblico e la difesa del territorio, i cittadini conservavano le loro armi insieme alla loro uniforme nella loro casa e le indossavano in caso di necessità. I componenti della Guardia Nazionale, chiamati "i blu", dall'uniforme blu che indossavano, eleggevano i loro ufficiali.
Dopo l'abolizione della sovranità regale il 21 settembre 1792, la Guardia Nazionale prese parte alla rivoluzione ricoprendo, soprattutto quella stanziata a Parigi, un ruolo importante per rinforzare la preminenza della capitale sull'Assemblea nazionale, che fu obbligata a confrontarsi con le baionette "patriottiche".
Dopo il colpo di Stato del 9 termidoro (27 luglio 1794) la Guardia Nazionale, fino allora sottoposta alle autorità cittadine, epurata dai rivoluzionari radicali, fu assegnata ai militari.
La Costituzione del 5 fruttidoro anno III (22 agosto 1795) stabiliva che «la forza armata si distingue in Guardia Nazionale sedentaria e Guardia Nazionale in attività [o mobile – NdR] (art. 276), che la Guardia Nazionale Sedentaria è composta da tutti i cittadini e i figli dei cittadini in grado di portare le armi (art. 277) e che la Repubblica mantiene a proprie spese, anche in tempo di pace, sotto il nome di guardie nazionali in attività, un'armata di terra e di mare (art. 285)». La Garde nationale de Paris era sedentaria.
Quando cercò di sovvertire il Direttorio in occasione dell'insurrezione del 13 vendemmiaio anno IV (5 ottobre 1795), essa venne sconfitta da Napoleone Bonaparte e fu disarmata.
Dopo la restaurazione, 1814, la Guardia Nazionale venne mantenuta da Luigi XVIII. Ma i borghesi che la componevano manifestavano una certa ostilità verso la monarchia, e Carlo X di Francia, successore di Luigi XVIII, la sciolse nel 1827. Commise però l'errore di non disarmarla e se la trovò nemica durante la cosiddetta rivoluzione di Luglio del 1830, dove venne ricreata spontaneamente.


Guardia Nazionale (1831-1870)

La Guardia Nazionale partecipò all'insurrezione del 1848. La Costituzione della Seconda Repubblica (4 novembre 1848) stabilì che la forza pubblica fosse composta della Guardia Nazionale e dell'esercito di terra e di mare (art. 101), che tutti i Francesi devono svolgere il servizio militare e quello della Guardia Nazionale (art. 102) e che l'organizzazione della Guarda Nazionale doveva essere regolata dalla legge (art. 103).
Nel gennaio 1849, un decreto di Luigi Napoleone Bonaparte, presidente della Repubblica, soppresse la metà dei battaglioni delle guardie nazionali e ne riorganizzò i rimanenti. In effetti, egli diffidava della Guardia Nazionale. Le guardie nazionali mobili furono definitivamente licenziate il 30 gennaio 1850. A queste era rimproverata la loro indisciplina e di generare più episodi di discordia e contrasto.
Alla vigilia del colpo di Stato del 2 dicembre 1851, il presidente Luigi Napoleone nominò alla testa della Guardia Nazionale parigina un fedele bonapartista, il generale Anatole de La Woestyne[2], che non intervenne per fermare il colpo di stato. In ricompensa di questa neutralità, La Woestyne fu nominato più tardi senatore dell'Impero e poi governatore dell'Hôtel des Invalides.
Il decreto dell'11 gennaio 1852 prevedeva questa volta la selezione delle guardie nazionali da un consiglio di censimento; il Presidente nominava gli ufficiali. Nel 1853, gli ufficiali prestavano giuramento di fedeltà alla Costituzione e di obbedienza all'Imperatore. Napoleone III, diffidente nei suoi confronti, relegò la Guardia Nazionale durante il Secondo Impero a degli impieghi subalterni al fine di ridurre la sua influenza liberale e repubblicana.
Il 14 gennaio 1868 fu votata la legge Niel che permetteva la creazione di una Guardia Nazionale mobile, ausiliaria dell'Armée française attiva, per la difesa delle frontiere e delle piazzeforti, nonché per il mantenimento dell'ordine pubblico interno. Essa apriva la strada al servizio militare universale con un arruolamento massiccio. Tutto questo fu fatto in reazione a delle crisi esterne, in particolare con la Prussia.

 
La Guardia Nazionale nel 1870 e nel 1871

Durante il Secondo Impero, la Guardia Nazionale di Parigi non fu molto attiva. Venne ridotto a 14.000 uomini e 60 battaglioni. Dopo la dichiarazione di guerra alla Prussia, il 19 luglio 1870, Napoleone III decise di raddoppiare la sua forza, ma il reclutamento fu lento tra la popolazione borghese della capitale.
Il rinforzo accelerò le battute d'arresto militari e l'accerchiamento di Parigi da parte dei prussiani. Alla fine di settembre 1870, 250 battaglioni furono formati e 300.000 uomini mobilitati a Parigi. Una paga di trenta soldi al giorno venne concessa alle guardie bisognose, sempre più numerose a causa della disoccupazione derivante dal rallentamento dell'attività industriale. La Guardia Nazionale diventò una milizia popolare e repubblicana che fu sempre più contraria al (cosiddetto) governo della difesa nazionale. Era il popolo in armi.


Composizione e funzionamento

La Guardia Nazionale di Parigi era composta da venti legioni, una per arrondissement. Ogni legione aveva diversi battaglioni; il loro numero variava in base alla popolazione dell’arrondissement. Nel settembre del 1870, la Guardia Nazionale parigina era composta da 234 battaglioni. Ogni compagnia aveva circa 125 uomini. I battaglioni erano composti da quattro compagnie di marcia (o di guerra) e quattro compagnie sedentarie. Le compagnie di guerra erano composte da volontari. Le guardie delle compagnie sedentarie, alla fine della giornata, ritornavano nelle loro case. Un punto di ritrovo era fissato in ogni quartiere ai fini del loro servizio. Le guardie nazionali delle compagnie di marcia e sedentarie erano quindi molto vicine alle popolazioni che rappresentano. I battaglioni speciali erano reclutati nelle amministrazioni e nei servizi pubblici: posta e telegrafi, finanza, esattorie, banca di Francia, ferrovie, ecc.
La legge del 2 settembre 1870, confermata dalla circolare del 6 settembre, organizzò l'elezione di ufficiali, sottufficiali e caporali da parte delle guardie nazionali della loro compagnia. Gli ufficiali delle compagnie di guerra, a loro volta, hanno eletto il loro comandante di battaglione.
Questa modalità di nomina dei quadri determinò l'elezione di cittadini attivi nelle organizzazioni popolari: club, sindacati, sezioni dell'Internazionale.



Il governo della difesa nazionale, installato nell’Hôtel de Ville, diffidava della Guardia Nazionale. Trochu, generale bonapartista, scelto come governatore di Parigi e capo del governo provvisorio, la coinvolse in uscite mal preparate il cui vero obiettivo era di calmare il loro ardore patriottico e rivoluzionario facendo sanguinare i loro ranghi. Questo avvenne nel caso delle sortite di Champigny, Montretout e Buzenval.
Il giorno successivo alla proclamazione della Repubblica, il 4 settembre, mentre i prussiani si dirigevano verso la capitale, la Guardia Nazionale di Parigi venne riorganizzata e i sui effettivi aumentati. Fu deciso di dare una paga di 1,50 franchi, con un premio in caso di carico familiare. Quest'ultima misura attirò le popolazioni più precarie, indebolite dal rallentamento economico dovuto alla guerra e dai rigori dell'assedio. Da 60 battaglioni per i dipartimenti della Senna, la difesa parigina passò a più di 250 battaglioni armati, che in teoria rappresentano circa 300.000 uomini. La realtà era probabilmente più vicina a 180 000-200 000 guardie nazionali a Parigi. Le guardie nazionali – in tutta la Francia circa 590.000 uomini – furono mobilitate per il resto della guerra e inviate massicciamente al fronte.
Durante tutta la durata dell'assedio, la Guardia Nazionale sedentaria non apportò alcun aiuto rilevante. Il tempo, e l'inattività incoraggiò le guardie nazionali a partecipare alle riunioni dei club, delle sezioni dell'Internazionale e dei Comitati di vigilanza degli arrondissement, federati dal 5 settembre 1870 al Comitato centrale repubblicano dei venti arrondissement, che richiedevano la creazione di una Comune di Parigi.
Il governo si arrese ai Prussiani e firmò un armistizio il 28 gennaio 1871. La Guardia Nazionale, ostile alla capitolazione, si organizzerò per difendere la Repubblica messa in pericolo dalla maggioranza monarchica dell'Assemblea eletta l'8 febbraio 1871 e che risiedeva a Bordeaux[3].



I battaglioni delle guardie nazionali furono oggetto della propaganda rivoluzionaria. Tra il 1º febbraio 1871 e il 3 marzo 1871, 2.000 delegati riuniti elaborarono, e poi adottarono, gli statuti di una "Fédération républicaine de la garde nationale". Per questo motivo, durante la Comune, le guardie nazionali vennero chiamati "i federati".
Il 15 febbraio 1871 i delegati delle diciotto legioni della Guardia Nazionale si incontrarono al Tivoli-Vauxhall, una sala riunioni repubblicana situata nel 10° arrondissement, vicino all'attuale Piazza della Repubblica. Avevano deciso di creare un Comitato centrale della Guardia nazionale per coordinare l'azione delle 20 legioni degli arrondissement. Formarono una commissione provvisoria per redigere gli statuti. Il 15 marzo, 215 battaglioni si unirono alla Federazione Repubblicana della Guardia Nazionale e formarono il loro Comitato Centrale composto da due delegati per distretto eletti dal consiglio della legione e un capo battaglione per legione delegato dai suoi colleghi.
Il Comitato centrale protestò contro ogni eventuale tentativo di disarmo della Guardia Nazionale. Essa non intendeva riconoscere alcun altro capo, se non quello che essa stessa si dava.



Il 18 marzo 1871, l'esercito, inviato da Adolphe Thiers, cercò di sequestrare i cannoni della Guardia Nazionale tenuti a Montmartre e Belleville. La popolazione fu contraria e i soldati fraternizzarono con loro. Thiers fuggì a Versailles. In serata, il Comitato Centrale della Guardia Nazionale si stabilì nel Municipio di Parigi: l’Hôtel de Ville. Il giorno successivo, convocò gli elettori parigini per eleggere un'assemblea comunale. Le elezioni si tennero il 26 marzo. La Comune venne proclamata il 28 in Place de l'Hôtel de Ville in presenza di una folla entusiasta. Il Comitato Centrale consegnò i suoi poteri alla Comune. Tra il suo insediamento, il 18 marzo, e la proclamazione della Comune, il 28 marzo, il Comitato Centrale della Guardia Nazionale aveva preso misure di emergenza: la nomina di alcuni dei suoi membri a capo dei principali servizi pubblici, l’abolizione dello stato di assedio, la libertà di stampa, il rilascio dei prigionieri politici, la sospensione della vendita degli oggetti depositati presso il Monte di pietà il ripristino della retribuzione delle guardie nazionali, la moratoria sugli affitti e le scadenze.



Il 2 aprile 1871, le truppe di Versailles avviarono le ostilità contro la Comune a Courbevoie[4], facendo le prime vittime tra le file della Guardia Nazionale e tra la popolazione civile. Alla fine di questo primo giorno di combattimenti, i prigionieri Federati vennero giustiziati. In risposta i generali Bergeret, Eudes e Duval, che comandavano la Guardia Nazionale, decisero, senza avvisare il Consiglio della Comune, una sortita il 3 aprile a Versailles da Rueil-Malmaison, Meudon[5] e Chatillon[6]. Insufficientemente preparato, questo tentativo fallì. Catturati, i membri del Comune Duval e Flourens furono giustiziati sommariamente.
Dopo una tregua di otto giorni, i versagliesi iniziarono l'assedio di Parigi. Comandati da Mac-Mahon, ricevettero rinforzi dalle guarnigioni provinciali e dai soldati francesi prigionieri dei prussiani liberati da Bismarck. A Neuilly[7] e Asnieres[8], le guardie nazionali respinsero gli assalti delle truppe di Versailles la Federazione sotto il fuoco dei cannoni di Versailles, resistette con determinazione. Ma, essendo inferiori di numero, furono costretti ad abbandonare i forti di Issy, l'8 maggio, e Vanves, il 13. I versagliesi si trovavano davanti ai bastioni situati sul sito dell'attuale tangenziale.
Il 21 maggio, le truppe di Versailles entrarono a Parigi dalla porte de Saint-Cloud. La Settimana sanguinante iniziò e durò fino al 28 maggio, otto giorni durante i quali la Guardia Nazionale combattè dietro le barricate con coraggio ed eroismo, e rese un pesante tributo alla repressione di Versailles.
La borghesia vinse, ma aveva molta paura del popolo parigino in armi. Questo fu il motivo per cui l'assemblea di Versailles, il 25 agosto 1871, pronunciò la soppressione definitiva della Guardia Nazionale in tutti i comuni della Francia. Inoltre, la legge del 27 luglio 1872 prevedeva che «ogni corpo organizzato in armi è sottoposto alle leggi militari, fa parte dell'armée, ed è subordinato o al ministero della guerra o al ministero della marina (art. 6)».


La Guardia Nazionale dal 2016

Nel luglio 2016, a seguito degli attentati che hanno colpito la Francia nel 2015 e 2016, è confermata la (ri)costituzione della Guardia Nazionale; questa sarà composta da volontari della riserva operativa (RO1) delle forze armate e delle formazioni collegate rilevanti del Ministero della Difesa, della riserva operativa (RO1) della Gendarmerie nationale e della riserva civile della Police nationale.



[1] Honoré Gabriel Riqueti conte di Mirabeau (Le Bignon-Mirabeau, 9 marzo 1749 – Parigi, 2 aprile 1791) è stato uno scrittore, diplomatico, rivoluzionario, agente segreto e uomo politico francese.
[2] Anatole-Charles-Alexis, Marchese di Woestyne e Becelaere (14 dicembre 1786 - 24 aprile 1870), Grand of Spain è un generale e politico francese, nato e morto a Parigi.
[3] Capoluogo del dipartimento della Gironda e della regione della Nuova Aquitania.
[4] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.
[5] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France, a sud-ovest di Parigi.
[6] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.
[7] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.
[8] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.