LA GUARDIA NAZIONALE
La Garde Nationale è il
nome dato nel 1789, in occasione della rivoluzione francese, alla milizia di
cittadini formata per la prima volta a Parigi nel 1789,
originariamente destinata al "mantenimento dell'ordine" e alla
"sicurezza interna" della capitale. La Guardia Nazionale venne
ufficialmente creata con questo nome nel 1791, reclutata in tutte le città
della nazione per difendere lo Stato e mantenere l'ordine pubblico. Essa è
esistita sotto tutti i regimi politici (dalla rivoluzione fino alla fine del
secondo impero), e rimase operativa – tranne tra il 1827 e il 1830 – sino al
1871, per poi essere soppressa definitivamente nel 1872.
Soldato della guardia nazionale parigina, 1789-1792 |
Nel 2016, dopo gli attentati
terroristici, è stata ricreata la Garde nationale, questo nuovo corpo è
formato unicamente da volontari riservisti e il suo ruolo principale è quello di
essere una formazione di riserva militare e civile per supportare le Forze
armate francesi, la Gendarmerie nationale e la Police nationale nelle missioni
di controllo del territorio.
Guardia Nazionale (1789-1830)
All'inizio
della Rivoluzione del 1789, Mirabeau[1]
presentò all'Assemblea Nazionale un progetto per la formazione di una milizia
composta da borghesi parigini che intervenisse a difendere l'assemblea dai
tentativi di un colpo di stato monarchico. Fondata
inizialmente dai deputati pro-rivoluzionari del municipio
di Parigi, l'iniziativa fu ripresa da tutte le province francesi e
la Guardia Nazionale fu regolarizzata nel 1791.
La Guardia Nazionale era
un'unità militare atipica. In effetti essa, a differenza degli altri corpi
armati dello Stato (armée de terre e marine royale), non formava né un corpo
militare, né un'istituzione dello Stato, non aveva in origine un comando unico
secondo il classico schema della gerarchia militare ma dipendeva direttamente
dai comuni; era più corretto parlare quindi di "Gardes nationales"
(al plurale).
Era costituita sulla base di
una coscrizione obbligatoria: infatti la relativa legge emanata il 14 ottobre
1791 obbligava tutti i cittadini attivi e i loro figli di almeno diciotto anni
d'età ad arruolarsi nella Guardia Nazionale. Il loro ruolo era il mantenimento
dell'ordine pubblico e la difesa del territorio, i cittadini conservavano le
loro armi insieme alla loro uniforme nella loro casa e le indossavano in caso
di necessità. I componenti della Guardia Nazionale, chiamati "i blu",
dall'uniforme blu che indossavano, eleggevano i loro ufficiali.
Dopo l'abolizione della
sovranità regale il 21 settembre 1792, la Guardia Nazionale prese parte alla
rivoluzione ricoprendo, soprattutto quella stanziata a Parigi, un ruolo
importante per rinforzare la preminenza della capitale sull'Assemblea
nazionale, che fu obbligata a confrontarsi con le baionette
"patriottiche".
Dopo il colpo di Stato del 9
termidoro (27 luglio 1794) la Guardia Nazionale, fino allora sottoposta alle
autorità cittadine, epurata dai rivoluzionari radicali, fu assegnata ai
militari.
La
Costituzione del 5 fruttidoro anno III
(22 agosto 1795) stabiliva che «la forza armata si distingue in Guardia
Nazionale sedentaria e Guardia Nazionale in attività [o mobile – NdR] (art.
276), che la Guardia Nazionale Sedentaria è composta da tutti i cittadini e i
figli dei cittadini in grado di portare le armi (art. 277) e che la Repubblica
mantiene a proprie spese, anche in tempo di pace, sotto il nome di guardie
nazionali in attività, un'armata di terra e di mare (art. 285)». La Garde
nationale de Paris era sedentaria.
Quando cercò
di sovvertire il Direttorio in occasione dell'insurrezione del 13 vendemmiaio
anno IV (5 ottobre 1795), essa venne
sconfitta da Napoleone Bonaparte e fu disarmata.
Dopo la
restaurazione, 1814, la Guardia Nazionale venne mantenuta da Luigi
XVIII.
Ma i borghesi che la componevano manifestavano una certa ostilità verso la
monarchia, e Carlo
X
di Francia, successore di Luigi
XVIII,
la sciolse nel 1827. Commise però l'errore di non disarmarla e se la trovò
nemica durante la cosiddetta rivoluzione di Luglio del 1830, dove venne
ricreata spontaneamente.
Guardia Nazionale (1831-1870)
La Guardia
Nazionale partecipò all'insurrezione del 1848.
La Costituzione della Seconda
Repubblica (4 novembre 1848) stabilì che la forza pubblica fosse composta
della Guardia Nazionale e dell'esercito di terra e di mare (art. 101), che
tutti i Francesi devono svolgere il servizio militare e quello della Guardia
Nazionale (art. 102) e che l'organizzazione della Guarda Nazionale doveva
essere regolata dalla legge (art. 103).
Nel gennaio
1849, un decreto di Luigi
Napoleone Bonaparte, presidente della Repubblica, soppresse la metà dei
battaglioni delle guardie nazionali e ne riorganizzò i rimanenti. In effetti,
egli diffidava della Guardia Nazionale. Le guardie nazionali mobili furono
definitivamente licenziate il 30 gennaio 1850. A queste era rimproverata la
loro indisciplina e di generare più episodi di discordia e contrasto.
Alla vigilia
del colpo
di Stato del 2 dicembre 1851, il presidente Luigi
Napoleone nominò alla testa della Guardia Nazionale parigina un fedele
bonapartista, il generale Anatole de La Woestyne[2],
che non intervenne per fermare il colpo di stato. In ricompensa di questa
neutralità, La Woestyne fu nominato più tardi senatore dell'Impero
e poi governatore dell'Hôtel des Invalides.
Il decreto
dell'11 gennaio 1852 prevedeva questa volta la selezione delle guardie
nazionali da un consiglio di censimento; il Presidente nominava gli ufficiali.
Nel 1853, gli ufficiali prestavano giuramento di fedeltà alla Costituzione e di
obbedienza all'Imperatore.
Napoleone III, diffidente nei suoi confronti, relegò la
Guardia Nazionale durante il Secondo
Impero a degli impieghi subalterni al fine di ridurre la sua influenza
liberale e repubblicana.
Il 14 gennaio
1868 fu votata la legge Niel che permetteva la creazione di una Guardia
Nazionale mobile, ausiliaria dell'Armée française attiva, per la difesa delle
frontiere e delle piazzeforti, nonché per il mantenimento dell'ordine pubblico
interno. Essa apriva la strada al servizio militare universale con un
arruolamento massiccio. Tutto questo fu fatto in reazione a delle crisi
esterne, in particolare con la Prussia.
La Guardia Nazionale
nel 1870 e nel 1871
Durante il Secondo
Impero, la Guardia Nazionale di Parigi non fu molto attiva. Venne ridotto a
14.000 uomini e 60 battaglioni. Dopo la dichiarazione di guerra
alla Prussia, il 19 luglio 1870, Napoleone
III
decise di raddoppiare la sua forza, ma il reclutamento fu lento tra la
popolazione borghese della capitale.
Il rinforzo
accelerò le battute d'arresto militari e l'accerchiamento
di Parigi da parte dei prussiani. Alla fine di settembre 1870, 250
battaglioni furono formati e 300.000 uomini mobilitati a Parigi. Una paga di
trenta soldi al giorno venne concessa alle guardie bisognose, sempre più
numerose a causa della disoccupazione derivante dal rallentamento dell'attività
industriale. La Guardia Nazionale diventò una milizia popolare e repubblicana
che fu sempre più contraria al (cosiddetto) governo
della difesa nazionale. Era il popolo in armi.
Composizione e
funzionamento
La Guardia
Nazionale di Parigi era composta da venti legioni, una per arrondissement. Ogni
legione aveva diversi battaglioni; il loro numero variava in base alla
popolazione dell’arrondissement. Nel settembre del 1870, la Guardia Nazionale
parigina era composta da 234 battaglioni. Ogni compagnia aveva circa 125
uomini. I battaglioni erano composti da quattro compagnie di marcia (o di
guerra) e quattro compagnie sedentarie. Le compagnie di guerra erano composte
da volontari. Le guardie delle compagnie sedentarie, alla fine della giornata,
ritornavano nelle loro case. Un punto di ritrovo era fissato in ogni quartiere
ai fini del loro servizio. Le guardie nazionali delle compagnie di marcia e
sedentarie erano quindi molto vicine alle popolazioni che rappresentano. I
battaglioni speciali erano reclutati nelle amministrazioni e nei servizi
pubblici: posta e telegrafi, finanza, esattorie, banca di Francia, ferrovie,
ecc.
La legge del
2 settembre 1870, confermata dalla circolare del 6 settembre, organizzò
l'elezione di ufficiali, sottufficiali e caporali da parte delle guardie
nazionali della loro compagnia. Gli ufficiali delle compagnie di guerra, a loro
volta, hanno eletto il loro comandante di battaglione.
Questa
modalità di nomina dei quadri determinò l'elezione di cittadini attivi nelle
organizzazioni popolari: club,
sindacati, sezioni dell'Internazionale.
Il governo
della difesa nazionale, installato nell’Hôtel
de Ville, diffidava della Guardia Nazionale. Trochu,
generale bonapartista, scelto come governatore di Parigi e capo del governo
provvisorio, la coinvolse in uscite mal preparate il cui vero obiettivo era di
calmare il loro ardore patriottico e rivoluzionario facendo sanguinare i loro
ranghi. Questo avvenne nel caso delle sortite di Champigny, Montretout e
Buzenval.
Il giorno successivo
alla proclamazione
della Repubblica, il 4 settembre, mentre i prussiani si dirigevano verso la
capitale, la Guardia Nazionale di Parigi venne riorganizzata e i sui effettivi
aumentati. Fu deciso di dare una paga di 1,50 franchi, con un premio in caso di
carico familiare. Quest'ultima misura attirò le popolazioni più precarie,
indebolite dal rallentamento economico dovuto alla guerra e dai rigori dell'assedio.
Da 60 battaglioni per i dipartimenti della Senna, la difesa parigina passò a
più di 250 battaglioni armati, che in teoria rappresentano circa 300.000
uomini. La realtà era probabilmente più vicina a 180 000-200 000 guardie
nazionali a Parigi. Le guardie nazionali – in tutta la Francia circa 590.000
uomini – furono mobilitate per il resto della guerra
e inviate massicciamente al fronte.
Durante tutta
la durata dell'assedio,
la Guardia Nazionale sedentaria non apportò alcun aiuto rilevante. Il tempo, e
l'inattività incoraggiò le guardie nazionali a partecipare alle riunioni dei club, delle
sezioni dell'Internazionale
e dei Comitati
di vigilanza degli arrondissement, federati dal 5 settembre 1870 al Comitato
centrale repubblicano dei venti arrondissement, che richiedevano la
creazione di una Comune di
Parigi.
Il governo si
arrese ai Prussiani e firmò un armistizio il 28 gennaio 1871. La Guardia
Nazionale, ostile alla capitolazione, si organizzerò per difendere la
Repubblica messa in pericolo dalla maggioranza monarchica dell'Assemblea eletta
l'8 febbraio 1871 e che risiedeva a Bordeaux[3].
I battaglioni
delle guardie nazionali furono oggetto della propaganda rivoluzionaria. Tra il
1º febbraio 1871 e il 3 marzo 1871, 2.000 delegati riuniti elaborarono, e poi
adottarono, gli statuti di una "Fédération
républicaine de la garde nationale". Per questo motivo, durante la Comune, le
guardie nazionali vennero chiamati "i
federati".
Il 15
febbraio 1871 i delegati delle diciotto legioni della Guardia Nazionale si
incontrarono al Tivoli-Vauxhall,
una sala riunioni repubblicana situata nel 10°
arrondissement, vicino all'attuale Piazza della Repubblica. Avevano deciso
di creare un Comitato
centrale della Guardia nazionale per coordinare l'azione delle 20 legioni
degli arrondissement.
Formarono una commissione provvisoria per redigere gli statuti. Il 15 marzo,
215 battaglioni si unirono alla Federazione
Repubblicana della Guardia Nazionale e formarono il loro Comitato
Centrale composto da due delegati per distretto eletti dal consiglio della
legione e un capo battaglione per legione delegato dai suoi colleghi.
Il Comitato
centrale protestò contro ogni eventuale tentativo di disarmo della Guardia
Nazionale. Essa non intendeva riconoscere alcun altro capo, se non quello che
essa stessa si dava.
Il 18
marzo 1871, l'esercito, inviato da Adolphe
Thiers, cercò di sequestrare i cannoni della Guardia Nazionale tenuti a Montmartre
e Belleville.
La popolazione fu contraria e i soldati fraternizzarono con loro. Thiers
fuggì a Versailles.
In serata, il Comitato
Centrale della Guardia Nazionale si stabilì nel Municipio di Parigi: l’Hôtel
de Ville. Il giorno successivo, convocò gli elettori parigini per eleggere
un'assemblea comunale. Le elezioni si tennero il 26
marzo. La Comune
venne proclamata il 28
in Place
de l'Hôtel de Ville in presenza di una folla entusiasta. Il Comitato
Centrale consegnò i suoi poteri alla Comune.
Tra il suo insediamento, il 18
marzo, e la proclamazione della Comune, il
28
marzo, il Comitato
Centrale della Guardia Nazionale aveva preso misure di emergenza: la nomina
di alcuni dei suoi membri a capo dei principali servizi pubblici, l’abolizione
dello stato di assedio, la libertà di stampa, il rilascio dei prigionieri
politici, la sospensione della vendita degli oggetti depositati presso il Monte
di pietà il ripristino della retribuzione delle guardie nazionali, la moratoria
sugli affitti e le scadenze.
Il 2
aprile 1871, le truppe di Versailles
avviarono le ostilità contro la Comune a
Courbevoie[4],
facendo le prime vittime tra le file della Guardia Nazionale e tra la
popolazione civile. Alla fine di questo primo giorno di combattimenti, i
prigionieri Federati vennero giustiziati. In risposta i generali Bergeret,
Eudes
e Duval,
che comandavano la Guardia Nazionale, decisero, senza avvisare il Consiglio
della Comune, una sortita il 3
aprile a Versailles
da Rueil-Malmaison, Meudon[5]
e Chatillon[6]. Insufficientemente
preparato, questo tentativo fallì. Catturati, i membri del Comune Duval
e Flourens
furono giustiziati sommariamente.
Dopo una
tregua di otto giorni, i versagliesi iniziarono l'assedio di Parigi. Comandati
da Mac-Mahon,
ricevettero rinforzi dalle guarnigioni provinciali e dai soldati francesi
prigionieri dei prussiani liberati da Bismarck.
A Neuilly[7]
e Asnieres[8],
le guardie nazionali respinsero gli assalti delle truppe di Versailles
la Federazione
sotto il fuoco dei cannoni di Versailles,
resistette con determinazione. Ma, essendo inferiori di numero, furono
costretti ad abbandonare i forti di Issy,
l'8
maggio, e Vanves, il 13.
I versagliesi si trovavano davanti ai bastioni situati sul sito dell'attuale
tangenziale.
Il 21
maggio, le truppe di Versailles
entrarono a Parigi dalla porte de Saint-Cloud. La Settimana
sanguinante iniziò e durò fino al 28
maggio, otto giorni durante i quali la Guardia Nazionale combattè dietro le
barricate con coraggio ed eroismo, e rese un pesante tributo alla repressione
di Versailles.
La borghesia
vinse, ma aveva molta paura del popolo parigino in armi. Questo fu il motivo
per cui l'assemblea di Versailles,
il 25 agosto 1871, pronunciò la soppressione definitiva della Guardia Nazionale
in tutti i comuni della Francia. Inoltre, la legge del 27 luglio 1872 prevedeva
che «ogni corpo organizzato in armi è sottoposto alle leggi militari, fa
parte dell'armée, ed è subordinato o al ministero della guerra o al ministero
della marina (art. 6)».
La Guardia Nazionale dal 2016
Nel luglio 2016, a seguito
degli attentati che hanno colpito la Francia nel 2015 e 2016, è confermata la
(ri)costituzione della Guardia Nazionale; questa sarà composta da volontari
della riserva operativa (RO1) delle forze armate e delle formazioni collegate
rilevanti del Ministero della Difesa, della riserva operativa (RO1) della
Gendarmerie nationale e della riserva civile della Police nationale.
[1] Honoré
Gabriel Riqueti conte di Mirabeau (Le Bignon-Mirabeau, 9 marzo 1749 – Parigi, 2
aprile 1791) è stato uno scrittore, diplomatico, rivoluzionario, agente segreto
e uomo politico francese.
[2] Anatole-Charles-Alexis, Marchese di
Woestyne e Becelaere (14 dicembre 1786 - 24 aprile 1870), Grand of Spain è un
generale e politico francese, nato e morto a Parigi.
[4] Nel
dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.
[5] Nel
dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France, a sud-ovest
di Parigi.
[7] Nel
dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.
[8] Nel
dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.