lunedì 2 marzo 2020

04-01-D3 – Pierre DEGEYTER

PIERRE DEGEYTER


Pierre Degeyter, o Pieter De Geyter in grafia fiamminga, era nato a Gand, in Belgio, l'8 ottobre 1848; quasi un segno del destino essere nato proprio in quell'anno, per il compositore della musica del più famoso canto rivoluzionario del mondo. Morì povero a Saint Denis, presso Parigi, il 26 settembre 1932.
I suoi genitori erano originari dell'estremo nord della Francia, una zona dove ancora la lingua comune è il fiammingo. Si trasferirono in seguito a Gand per lavorare nelle industrie tessili. Quando Pierre aveva sette anni, la famiglia, già con cinque figli, ritornò in Francia stabilendosi a Lilla. Pierre cominciò a lavorare in una fabbrica di fili per cucito, imparando a leggere e scrivere alle scuole serali per operai. A sedici anni si iscrisse all'Accademia delle Belle Arti di Lilla frequentando classi di disegno; ciò gli permise di trovare lavoro come incisore. In seguito prese anche lezioni di musica ed entrò nella corale operaia «La Lyre des Travailleurs», fondata da un importante esponente socialista lillese, Gustave Delory.
Il 15 luglio 1888, Delory chiese a Degeyter di comporre la musica per alcuni «Canti rivoluzionari», che avrebbero dovuto essere cantati dai socialisti di Lilla nelle riunioni delle numerose corali operaie della città. Tra questi canti c'era anche «L'Internazionale». Le parole erano state scritte da un altro operaio, il parigino Eugène Pottier, proprio durante la «Settimana sanguinante» che vide la fine della Comune di Parigi, nel 1871. Fino a quel momento erano state cantate sull'aria della «Marsigliese», ma questa non era adatta e costringeva a svariate forzature metriche.
Pierre Degeyter compose la musica per «L'Internazionale» una domenica mattina, servendosi di un harmonium. Secondo una testimonianza, chiese poi a suo fratello Adolphe di suonarla alla tromba; dopo questa prova, Pierre apportò alcuni piccoli cambiamenti. La nuova composizione fu eseguita dalla corale «La Lyre des Travailleurs» in occasione della festa annuale del sindacato dei giornalai di Lille, il 28 luglio 1888; furono stampati dalla tipografia Boldoduc 6000 volantini con il testo e la musica del canto, che furono poi venduti per l'autofinanziamento del Partito Socialista di Lille.
Sul volantino compariva soltanto il cognome «Degeyter» accanto a quello di Eugène Pottier; questo per proteggere il compositore da eventuali ritorsioni da parte dei datori di lavoro. Fu inutile: l'autore fu comunque facilmente individuato e perse l'impiego. Si ritrovò a svolgere lavori occasionali, persino il falegname di casse da morto. Nel 1902, quando già «L'Internazionale» era stata tradotta e veniva cantata in cinque o sei lingue diverse, Degeyter, ridotto in miseria, lasciò Lilla e si stabilì nel sobborgo operaio di Saint Denis, presso Parigi.
Pierre Degeyter non aveva registrato la propria musica per i diritti d'autore. Quando il canto cominciò ad essere sempre più diffuso e popolare, suo fratello Adolphe, nel 1901, ne reclamò i diritti e cominciò a incassarli. Nel frattempo Pierre si era allontanato dal partito socialista ed avvicinato decisamente all'estrema sinistra che si opponeva al governo del «Bloc National» La componente marxista era già influenzata dal bolscevismo, ed in seguito avrebbe dato vita al Partito Comunista Francese. Nel 1904 Pierre Degeyter fece causa a suo fratello, ma Gustave Delory, che intanto era stato eletto sindaco di Lille, si schierò a fianco di Adolphe sostenendone i diritti (sebbene nel 1888, durante un incontro con il leader socialista di Gand Edward Anseele, avesse dichiarato esplicitamente che l'autore della musica era Pierre). La mossa di Delory non era casuale: essendosi già assicurato i diritti sul testo (li aveva comprati dalla vedova di Jean-Baptiste Clément, che li aveva a sua volta acquistati dalla vedova di Pottier), e con in mano Adolphe Degeyter (cui aveva concesso un lavoro come impiegato comunale), si sarebbe ritrovato detentore sia del testo che della musica. Pierre Degeyter non poté provare la sua autoria, e perse la causa nel 1914.
Il 12 febbraio 1916, però, Adolphe Degeyter si impiccò lasciando un biglietto (scritto in francese approssimativo) per suo fratello dove confessava la frode asserendo che era stato spinto a commetterla da altri:

Lille le 27 avril 1915.

cher frère ans la térible tourmente que nous traversons ne chachan comment ce la fira je Remai a ton Beau frère dubart cette letre la decaration que j aurai faite moi même si je devai venir a Paris au moment de ton appel

Voci

je n’ai jamès fait de Musique encore moin l’internationale si j’ai signe une feuil elle a été Préparer Par delory qui ma venu trouver a l’atelier comme tu sai que je travaillier Pour la Pour la ville et delory etant Maire je nosés Rien lui Refuser. Par crinte de Renvoi et comme tu avez dit que tu avez signé la Musique de l internationale de Degeyter si cela Pouvez nous servir a quelque chausse que cétait a nous.

Je n ai Pa cru ton Mal faire en signan ce Papier et encor il ne ma Pas dit Pour quoi cétai faire.

Si je t’ecrit cela cest Par ce que lon ne sai Pa ce qui peu arrivé.
Ne menveu Pa Pour cela si je Pouvez te le remètre moi même je serai Bien heureux

Aphe De Geyter.

Pierre, che all'epoca si trovava nella Francia non occupata, ricevette il biglietto soltanto dopo la fine della guerra. Nel 1922 la sentenza sul copyright fu rovesciata in suo favore.
Nel 1927 i leaders dell'Unione Sovietica, che all'epoca aveva adottato la versione russa dell'Internazionale come inno di stato (e lo rimase fino al 1944), scoprirono chi era l'autore della musica, e che era ancora in vita. Pierre Degeyter fu invitato a Mosca per la celebrazione del 10° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre e sedette nel palco d'onore, assieme alla scultrice socialista tedesca Käthe Kollwitz. Stalin gli concesse una pensione di stato sovietica, che fu il suo unico reddito fino alla morte a parte alcune modeste entrate per la musica di altri testi di Pottier, tra i quali L'insurgé e «En avant la Classe Ouvrière», e per altre melodie popolari che aveva composto. Sebbene il sindaco comunista di Saint Denis gli avesse concesso un appartamento gratuito, Pierre Degeyter visse gli ultimi anni della sua vita in semipovertà. Morì il 26 settembre 1932; il suo funerale fu seguito da cinquantamila persone.
Il nome di Degeyter non è comunque rimasto molto noto da allora; l'Internazionale, come patrimonio della classe operaia e dei rivoluzionari di tutto il mondo, è generalmente identificato come un canto popolare (e lo è senz'altro, nell'accezione piena del termine) e persino l'autore dei versi, Pottier, è conosciuto da una minoranza. Negli anni successivi alla sua morte, Degeyter è stato spesso nominato nella letteratura giuridica, nei casi di controversie sui diritti d'autore. Curiosamente, i diritti su «L'Internazionale» sono stati acquisiti da un'oscura casa musicale parigina, «Les Chants du Monde», che ne è stata detentrice fino al 2017. Quindi, il canto più internazionale della storia, e non solo nel nome, è finalmente di pubblico dominio. 
Le città di Saint Denis e di Lille hanno entrambe una «piazza Pierre Degeyter»; in quest'ultima, si trova nel sobborgo di Fives, proprio dove Degeyter abitava. Lille ha chiamato «Degeyter» anche uno dei tradizionali «giganti» della sua processione carnevalesca. Dal 1998 una statua bronzea di Degeyter si trova anche nella sua città natale, Gand, presso il Museo dell'Arte Industriale e Tessile.