PIERRE
DEGEYTER
Pierre Degeyter, o Pieter De Geyter in grafia
fiamminga, era nato a Gand, in Belgio, l'8 ottobre 1848; quasi un segno
del destino essere nato proprio in quell'anno, per il compositore della musica
del più famoso canto rivoluzionario del mondo. Morì povero a Saint Denis,
presso Parigi, il 26 settembre 1932.
I suoi genitori erano originari dell'estremo nord
della Francia, una zona dove ancora la lingua comune è il fiammingo. Si
trasferirono in seguito a Gand per lavorare nelle industrie tessili. Quando
Pierre aveva sette anni, la famiglia, già con cinque figli, ritornò in Francia
stabilendosi a Lilla. Pierre cominciò a lavorare in una fabbrica di fili per
cucito, imparando a leggere e scrivere alle scuole serali per operai. A sedici
anni si iscrisse all'Accademia delle Belle Arti di Lilla frequentando classi di
disegno; ciò gli permise di trovare lavoro come incisore. In seguito prese
anche lezioni di musica ed entrò nella corale operaia «La Lyre des
Travailleurs», fondata da un importante esponente socialista lillese, Gustave
Delory.
Il 15 luglio 1888, Delory chiese a Degeyter di
comporre la musica per alcuni «Canti rivoluzionari», che avrebbero dovuto
essere cantati dai socialisti di Lilla nelle riunioni delle numerose corali
operaie della città. Tra questi canti c'era anche «L'Internazionale».
Le parole erano state scritte da un altro operaio, il parigino Eugène
Pottier, proprio durante la «Settimana
sanguinante» che vide la fine della Comune di
Parigi, nel 1871. Fino a quel momento erano state cantate sull'aria della
«Marsigliese», ma questa non era adatta e costringeva a svariate forzature
metriche.
Pierre Degeyter compose la musica per «L'Internazionale»
una domenica mattina, servendosi di un harmonium. Secondo una testimonianza,
chiese poi a suo fratello Adolphe di suonarla alla tromba; dopo questa prova,
Pierre apportò alcuni piccoli cambiamenti. La nuova composizione fu eseguita
dalla corale «La Lyre des Travailleurs» in occasione della festa annuale del
sindacato dei giornalai di Lille, il 28 luglio 1888; furono stampati dalla
tipografia Boldoduc 6000 volantini con il testo e la musica del canto, che
furono poi venduti per l'autofinanziamento del Partito Socialista di Lille.
Sul volantino compariva soltanto il cognome
«Degeyter» accanto a quello di Eugène
Pottier; questo per proteggere il compositore da eventuali ritorsioni da
parte dei datori di lavoro. Fu inutile: l'autore fu comunque facilmente
individuato e perse l'impiego. Si ritrovò a svolgere lavori occasionali,
persino il falegname di casse da morto. Nel 1902, quando già «L'Internazionale»
era stata tradotta e veniva cantata in cinque o sei lingue diverse, Degeyter,
ridotto in miseria, lasciò Lilla e si stabilì nel sobborgo operaio di Saint
Denis, presso Parigi.
Pierre Degeyter non aveva registrato la propria
musica per i diritti d'autore. Quando il canto cominciò ad essere sempre più
diffuso e popolare, suo fratello Adolphe, nel 1901, ne reclamò i diritti e
cominciò a incassarli. Nel frattempo Pierre si era allontanato dal partito socialista
ed avvicinato decisamente all'estrema sinistra che si opponeva al governo del
«Bloc National» La componente marxista era già influenzata dal bolscevismo, ed
in seguito avrebbe dato vita al Partito Comunista Francese. Nel 1904 Pierre
Degeyter fece causa a suo fratello, ma Gustave Delory, che intanto era stato
eletto sindaco di Lille, si schierò a fianco di Adolphe sostenendone i diritti
(sebbene nel 1888, durante un incontro con il leader socialista di Gand Edward
Anseele, avesse dichiarato esplicitamente che l'autore della musica era
Pierre). La mossa di Delory non era casuale: essendosi già assicurato i diritti
sul testo (li aveva comprati dalla vedova di Jean-Baptiste
Clément, che li aveva a sua volta acquistati dalla vedova di Pottier), e
con in mano Adolphe Degeyter (cui aveva concesso un lavoro come impiegato
comunale), si sarebbe ritrovato detentore sia del testo che della musica.
Pierre Degeyter non poté provare la sua autoria, e perse la causa nel 1914.
Il 12 febbraio 1916, però, Adolphe Degeyter si
impiccò lasciando un biglietto (scritto in francese approssimativo) per suo
fratello dove confessava la frode asserendo che era stato spinto a commetterla da
altri:
Lille le 27 avril 1915.
cher frère ans la térible tourmente que
nous traversons ne chachan comment ce la fira je Remai a ton Beau frère dubart
cette letre la decaration que j aurai faite moi même si je devai venir a Paris
au moment de ton appel
Voci
je n’ai jamès fait de Musique encore
moin l’internationale si j’ai signe une feuil elle a été Préparer Par delory
qui ma venu trouver a l’atelier comme tu sai que je travaillier Pour la Pour la
ville et delory etant Maire je nosés Rien lui Refuser. Par crinte de Renvoi et
comme tu avez dit que tu avez signé la Musique de l internationale de Degeyter
si cela Pouvez nous servir a quelque chausse que cétait a nous.
Je n ai Pa cru ton Mal faire en signan
ce Papier et encor il ne ma Pas dit Pour quoi cétai faire.
Si je t’ecrit cela cest Par ce que lon
ne sai Pa ce qui peu arrivé.
Ne menveu Pa Pour cela si je Pouvez te
le remètre moi même je serai Bien heureux
Aphe De Geyter.
Pierre, che all'epoca si trovava nella Francia non
occupata, ricevette il biglietto soltanto dopo la fine della guerra. Nel 1922
la sentenza sul copyright fu rovesciata in suo favore.
Nel 1927 i leaders dell'Unione Sovietica, che
all'epoca aveva adottato la versione russa dell'Internazionale come inno di
stato (e lo rimase fino al 1944), scoprirono chi era l'autore della musica, e
che era ancora in vita. Pierre Degeyter fu invitato a Mosca per la celebrazione
del 10° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre e sedette nel palco d'onore,
assieme alla scultrice socialista tedesca Käthe Kollwitz. Stalin gli concesse
una pensione di stato sovietica, che fu il suo unico reddito fino alla morte a
parte alcune modeste entrate per la musica di altri testi di Pottier,
tra i quali L'insurgé e «En avant la Classe Ouvrière», e per altre melodie
popolari che aveva composto. Sebbene il sindaco comunista di Saint Denis gli
avesse concesso un appartamento gratuito, Pierre Degeyter visse gli ultimi anni
della sua vita in semipovertà. Morì il 26 settembre 1932; il suo funerale fu
seguito da cinquantamila persone.
Il nome di Degeyter non è comunque rimasto molto noto
da allora; l'Internazionale, come patrimonio della classe operaia e dei
rivoluzionari di tutto il mondo, è generalmente identificato come un canto
popolare (e lo è senz'altro, nell'accezione piena del termine) e persino
l'autore dei versi, Pottier,
è conosciuto da una minoranza. Negli anni successivi alla sua morte, Degeyter è
stato spesso nominato nella letteratura giuridica, nei casi di controversie sui
diritti d'autore. Curiosamente, i diritti su «L'Internazionale»
sono stati acquisiti da un'oscura casa musicale parigina, «Les Chants du
Monde», che ne è stata detentrice fino al 2017. Quindi, il canto più
internazionale della storia, e non solo nel nome, è finalmente di pubblico
dominio.
Le città di Saint Denis e di Lille hanno entrambe una
«piazza Pierre Degeyter»; in quest'ultima, si trova nel sobborgo di Fives,
proprio dove Degeyter abitava. Lille ha chiamato «Degeyter» anche uno dei
tradizionali «giganti» della sua processione carnevalesca. Dal 1998 una statua
bronzea di Degeyter si trova anche nella sua città natale, Gand, presso il
Museo dell'Arte Industriale e Tessile.