GEORGES DARBOY
Georges Darboy è nato a
Fayl-Billot[1] il 16 Gennaio 1813,
è stato vescovo di Nancy[2]
dal 1859 al 1863, poi arcivescovo di Parigi dal 1863 al 1871
Ordinato prete nel 1836, è
stato per poco tempo vicario di Notre-Dame a Saint-Dizier e professore al
seminario di Langres[3].
Nel 1845 si unì a monsignor
Denys Affre, arcivescovo di Parigi; primo sacerdote ausiliare alla Casa dei
carmelitani e cappellano del liceo Enrico IV, fu presto elevato al posto di
canonico di Notre-Dame, vicario generale e arcidiacono di Saint Denis[4], essendo stato
precedentemente nominato protonotario apostolico. Repubblicano convinto, Darboy
accolse con entusiasmo la Seconda
Repubblica nel 1848.
L'esecuzione di Darboy |
Nel 1859 è stato nominato
vescovo di Nancy[5]. Trasferito con
decreto imperiale del 10 gennaio 1863 all'arcidiocesi di Parigi, vacante per la
morte del cardinal Morlot, consacrò quello stesso anno la Cattedrale di
Notre-Dame, completamente restaurata, e fu insignito dei titoli di Grande
Elemosiniere, di Senatore del Secondo
Impero e Consigliere imperiale. La politica romana di Napoleone
III (di cui fu il Grande Elemosiniere e che sostenne con fermezza contro
l'ostilità di gran parte dell'opinione cattolica e del clero sensibile alle
tesi ultramontane), lo condusse al Senato nel 1864.
Benché gli
mancassero l'indipendenza dell’Arcivescovo Affre (Arcivescovo di Notre-Dame nel
1848),
la competenza amministrativa di monsignor Sibour e l'affabilità del cardinal
Morlot (suoi predecessori), Darboy fu un prelato istruito e rispettato.
Allorché il
clero francese passava sempre più dalla parte dell'ultramontanismo[6], Darboy restò uno
degli ultimi gallicani[7], il che gli impedì
di ricevere la berretta cardinalizia e gli fruttò anzi una reprimenda da parte
del Papa contenuta in una lettera privata pubblicata per errore. Gli si
rimproverava di mostrarsi più ossequioso del dovuto alle voci imperiali e di
adottare contro le esenzioni dei religiosi, un'attitudine che la Santa Sede
(1869) lo costrinse ad abbandonare. Fu la ragione principale che lo indusse,
durante il Concilio Vaticano del 1869/1870, a schierarsi con la minoranza che
considerava inopportuna la definizione del dogma dell'infallibilità papale. Le
sue motivazioni erano di natura più politica che teologica. Darboy fu tra
coloro che pensarono ad un intervento diplomatico per mettere fine a queste difficoltà.
Lasciò Roma prima del voto finale del 18 luglio 1870 esprimendo dichiarazioni
che ritratterà qualche mese dopo la definizione del dogma, che finirà per
sottoscrivere.
Durante l'assedio
di Parigi, Darboy si comportò da vero pastore e guadagnò l'ammirazione di
tutti i cattolici. Arrestato il 4
aprile 1871, per ordine della Comune di
Parigi e incarcerato nella prigione di
Mazas, tutti gli sforzi dei suoi amici non riuscirono a salvarlo, perché il
governo di Versailles
aveva rifiutato tutte le trattative della Comune, in
particolare lo scambio con Blanqui.
Fu fucilato come ostaggio durante la Settimana
sanguinante, il 24
maggio, alla Roquette.
[1] Nel dipartimento dell'Alta
Marna nella regione del Grand Est.
[2] Capoluogo del dipartimento della Meurthe e Mosella nella
regione Grand Est.
[3] Nel dipartimento dell'Alta
Marna nella regione Grand Est.
[4] Nel dipartimento della
Senna-Saint-Denis nella regione dell'Île-de-France, nella cintura di Parigi.
[5] Capoluogo del dipartimento
della Meurthe e Mosella nella regione Grand Est.
[6] L'ultramontanismo letteralmente si riferisce ad una
politica in supporto a coloro che sono «al di là dei monti» (dal latino ultra
montes); espressione molto usata dopo la riforma protestante, che
generalmente allude al papa che risiede oltre le Alpi rispetto a Francia e
Germania. In teologia l'ultramontanismo fu il nome dato ad una dottrina che
proclamava il primato del papa sulle Chiese nazionali.
[7] Il gallicanesimo è quella
dottrina politico religiosa che tratta l'organizzazione della Chiesa cattolica
in Francia (la Chiesa gallicana) in gran parte autonoma dal papa, essa ne
contesta il potere assoluto, in favore dei consigli generali della Chiesa e dei
sovrani nei loro Stati.
[1] Nel dipartimento dell'Alta
Marna nella regione del Grand Est.
[2] Capoluogo del dipartimento della Meurthe e Mosella nella
regione Grand Est.
[3] Nel dipartimento dell'Alta
Marna nella regione Grand Est.
[4] Nel dipartimento della
Senna-Saint-Denis nella regione dell'Île-de-France, nella cintura di Parigi.
[5] Capoluogo del dipartimento
della Meurthe e Mosella nella regione Grand Est.
[6] L'ultramontanismo letteralmente si riferisce ad una
politica in supporto a coloro che sono «al di là dei monti» (dal latino ultra
montes); espressione molto usata dopo la riforma protestante, che
generalmente allude al papa che risiede oltre le Alpi rispetto a Francia e
Germania. In teologia l'ultramontanismo fu il nome dato ad una dottrina che
proclamava il primato del papa sulle Chiese nazionali.
[7] Il gallicanesimo è quella
dottrina politico religiosa che tratta l'organizzazione della Chiesa cattolica
in Francia (la Chiesa gallicana) in gran parte autonoma dal papa, essa ne
contesta il potere assoluto, in favore dei consigli generali della Chiesa e dei
sovrani nei loro Stati.