mercoledì 25 settembre 2019

04-01-D2 – Georges DARBOY

GEORGES DARBOY


Georges Darboy è nato a Fayl-Billot[1] il 16 Gennaio 1813, è stato vescovo di Nancy[2] dal 1859 al 1863, poi arcivescovo di Parigi dal 1863 al 1871
Ordinato prete nel 1836, è stato per poco tempo vicario di Notre-Dame a Saint-Dizier e professore al seminario di Langres[3].
Nel 1845 si unì a monsignor Denys Affre, arcivescovo di Parigi; primo sacerdote ausiliare alla Casa dei carmelitani e cappellano del liceo Enrico IV, fu presto elevato al posto di canonico di Notre-Dame, vicario generale e arcidiacono di Saint Denis[4], essendo stato precedentemente nominato protonotario apostolico. Repubblicano convinto, Darboy accolse con entusiasmo la Seconda Repubblica nel 1848.
L'esecuzione di Darboy

Nel 1859 è stato nominato vescovo di Nancy[5]. Trasferito con decreto imperiale del 10 gennaio 1863 all'arcidiocesi di Parigi, vacante per la morte del cardinal Morlot, consacrò quello stesso anno la Cattedrale di Notre-Dame, completamente restaurata, e fu insignito dei titoli di Grande Elemosiniere, di Senatore del Secondo Impero e Consigliere imperiale. La politica romana di Napoleone III (di cui fu il Grande Elemosiniere e che sostenne con fermezza contro l'ostilità di gran parte dell'opinione cattolica e del clero sensibile alle tesi ultramontane), lo condusse al Senato nel 1864.
Benché gli mancassero l'indipendenza dell’Arcivescovo Affre (Arcivescovo di Notre-Dame nel 1848), la competenza amministrativa di monsignor Sibour e l'affabilità del cardinal Morlot (suoi predecessori), Darboy fu un prelato istruito e rispettato.
Allorché il clero francese passava sempre più dalla parte dell'ultramontanismo[6], Darboy restò uno degli ultimi gallicani[7], il che gli impedì di ricevere la berretta cardinalizia e gli fruttò anzi una reprimenda da parte del Papa contenuta in una lettera privata pubblicata per errore. Gli si rimproverava di mostrarsi più ossequioso del dovuto alle voci imperiali e di adottare contro le esenzioni dei religiosi, un'attitudine che la Santa Sede (1869) lo costrinse ad abbandonare. Fu la ragione principale che lo indusse, durante il Concilio Vaticano del 1869/1870, a schierarsi con la minoranza che considerava inopportuna la definizione del dogma dell'infallibilità papale. Le sue motivazioni erano di natura più politica che teologica. Darboy fu tra coloro che pensarono ad un intervento diplomatico per mettere fine a queste difficoltà. Lasciò Roma prima del voto finale del 18 luglio 1870 esprimendo dichiarazioni che ritratterà qualche mese dopo la definizione del dogma, che finirà per sottoscrivere.
Durante l'assedio di Parigi, Darboy si comportò da vero pastore e guadagnò l'ammirazione di tutti i cattolici. Arrestato il 4 aprile 1871, per ordine della Comune di Parigi e incarcerato nella prigione di Mazas, tutti gli sforzi dei suoi amici non riuscirono a salvarlo, perché il governo di Versailles aveva rifiutato tutte le trattative della Comune, in particolare lo scambio con Blanqui. Fu fucilato come ostaggio durante la Settimana sanguinante, il 24 maggio, alla Roquette.




[1] Nel dipartimento dell'Alta Marna nella regione del Grand Est.
[2] Capoluogo del dipartimento della Meurthe e Mosella nella regione Grand Est.
[3] Nel dipartimento dell'Alta Marna nella regione Grand Est.
[4] Nel dipartimento della Senna-Saint-Denis nella regione dell'Île-de-France, nella cintura di Parigi.
[5] Capoluogo del dipartimento della Meurthe e Mosella nella regione Grand Est.
[6] L'ultramontanismo letteralmente si riferisce ad una politica in supporto a coloro che sono «al di là dei monti» (dal latino ultra montes); espressione molto usata dopo la riforma protestante, che generalmente allude al papa che risiede oltre le Alpi rispetto a Francia e Germania. In teologia l'ultramontanismo fu il nome dato ad una dottrina che proclamava il primato del papa sulle Chiese nazionali.
[7] Il gallicanesimo è quella dottrina politico religiosa che tratta l'organizzazione della Chiesa cattolica in Francia (la Chiesa gallicana) in gran parte autonoma dal papa, essa ne contesta il potere assoluto, in favore dei consigli generali della Chiesa e dei sovrani nei loro Stati.




[1] Nel dipartimento dell'Alta Marna nella regione del Grand Est.
[2] Capoluogo del dipartimento della Meurthe e Mosella nella regione Grand Est.
[3] Nel dipartimento dell'Alta Marna nella regione Grand Est.
[4] Nel dipartimento della Senna-Saint-Denis nella regione dell'Île-de-France, nella cintura di Parigi.
[5] Capoluogo del dipartimento della Meurthe e Mosella nella regione Grand Est.
[6] L'ultramontanismo letteralmente si riferisce ad una politica in supporto a coloro che sono «al di là dei monti» (dal latino ultra montes); espressione molto usata dopo la riforma protestante, che generalmente allude al papa che risiede oltre le Alpi rispetto a Francia e Germania. In teologia l'ultramontanismo fu il nome dato ad una dottrina che proclamava il primato del papa sulle Chiese nazionali.
[7] Il gallicanesimo è quella dottrina politico religiosa che tratta l'organizzazione della Chiesa cattolica in Francia (la Chiesa gallicana) in gran parte autonoma dal papa, essa ne contesta il potere assoluto, in favore dei consigli generali della Chiesa e dei sovrani nei loro Stati.