LOUIS PILLET
Nato nel 1838 a
Toulon-sur-Arroux[1];
Membro dell’A.I.T.;
partecipò alla Comune di Le
Creusot.
Fu allievo del Petit Séminaire di Autun[2].
Impiegato presso il municipio di Le Creusot,
fu licenziato da Eugène Schneider, sindaco sotto il Secondo
Impero, senza dubbio a causa delle sue idee avanzate.
Membro della sezione dell'Internazionale
fondata nel marzo 1870, prese parte attiva nell’agosto 1870, ad una
manifestazione di strada contro la guerra (forse fu condannato per questo
fatto). Nominato segretario del municipio sotto la municipalità di Dumay
(settembre 1870-marzo 1871), fece parte della tendenza rivoluzionaria dei
socialisti di Le Creusot
e prese parte attiva all'agitazione rivoluzionaria - in particolare alle
manifestazioni del 26 febbraio 1871: sfilata dietro una bandiera rossa e piantata
di un albero della libertà[3]
- e alla proclamazione della Comune il
26 marzo 1871.
Portato alla Corte d'assise di
Chalon-sur-Saône[4] a
luglio, fu assolto. Ha lasciato Le Creusot
a settembre per Lille[5].
[1] Nel
dipartimento della Saona e Loira nella regione della Borgogna-Franca Contea
[2] Nel
dipartimento della Saona e Loira nella regione della Borgogna-Franca Contea.
[3] L'Albero della libertà fu un
simbolo della Rivoluzione francese. Durante la Rivoluzione francese i
repubblicani piantarono il primo albero della libertà nel 1790, a Parigi. Gli
alberi della libertà vennero successivamente piantati in ogni municipio di
Francia e anche in Svizzera e in Italia. Generalmente gli alberi della libertà
erano piantati nella piazza principale della città. Molti di questi alberi
furono sradicati una volta passato il periodo rivoluzionario. Tuttavia, alcuni
sono ancora presenti. Un decreto della Convenzione del 1792 ne regolava l'uso e
l'addobbo: l'albero della libertà, che di fatto era un palo, era sormontato dal
berretto frigio rosso e adorno di bandiere. Veniva usato per cerimonie civili:
giuramento dei magistrati, falò di diplomi nobiliari e anche per festeggiamenti
rivoluzionari come la danza della Carmagnola.
L'albero della libertà rimase un simbolo della ideologia liberale repubblicana,
e come tale venne talvolta impiantato anche negli anni successivi, in occasione
di eventi repubblicani. A Conselice, nella bassa romagnola, il 14 giugno 1914,
nel corso della settimana rossa venne piantato un acero del Canada come albero
della libertà, con la scritta "Evviva la Rivoluzione sociale", altri
alberi furono piantati a Sant'Agata sul Santerno e a Massa Lombarda, con le
bandiere nere anarchiche e il berretto frigio della Rivoluzione francese.
[4] Nel
dipartimento della Saona e Loira nella regione della Borgogna-Franca Contea.
[5] Capoluogo
sia delbdipartimento del Nordbche della regione dell'Alta Francia.