VENERDÌ 21 APRILE 1871
(1 FIORILE
ANNO 79)
Il «Journal
Officiel»
pubblica uno dei più importanti decreti della Comune: quello che sopprime il
lavoro notturno dei panificatori.
Abbiamo visto che fin dalla prima riunione
del 31
marzo la Commissione del lavoro aveva affrontato il problema. L'8
aprile, l'associazione dei panificatori fa pervenire alla Comune la
petizione, di cui riportiamo qualche
passo: “In nome dei principi repubblicani
che si riassumono nella liberazione dei lavoratori! Gli operai panificatori
desiderano rientrare nella vita comune, dalla quale sono stati estromessi dal
dispotismo del padronato. Per questo chiedono alla Comune, solo governo giusto,
che tiene conto dei bisogni popolari: un decreto che abolisca il lavoro di
notte, permettendo agli operai di cominciarlo alle 5 di mattina...”.
Domandano anche la soppressione dei «sensali», negrieri protetti dalla polizia imperiale, che si sono assicurati
il monopolio del mercato del lavoro nella corporazione dei panificatori.
Questo
provvedimento, che intacca il sacro potere del padrone, provoca commozione
nella stampa anticomunarda a Versailles come in provincia.
Zola, che giornalmente redige un testo per il «Sèmaphore de Marseille», esprime fedelmente l'opinione del borghese
medio con- una volgarità caratteristica appunto della borghesia.
Commentando il decreto Zola scrive: “Uno
dei membri del Comitato, guastatosi al manicomio, ha invano osservato che era
meglio lasciare operai e padroni a cercare un accordo fra di loro”. Per Zola la Comune non è che “un branco di alienati”; quanto ai
tradizionali rapporti operaio/padrone: “perché
immischiarsi? Non va tutto per il meglio? Non è assurdo penetrare con nuovi strumenti legislativi in un meccanismo
che funziona così bene da solo?” Altro commento particolarmente edificante
di Zola quello sul decreto relativo alle pensioni agli orfani, legittimi o no: “Una
faccenda davvero comica. C'è da pensare che questi signori abbiano disseminato
bastardi in gioventù a tal segno che adesso incaricano la patria di trovare una
madre alla loro numerosa famiglia”.
Ecco cosa scrive il borghese e mendace Emile Zola: “La libertà individuale e il rispetto dovuto
alla proprietà sono violati, il clero
è odiosamente perseguitato, requisizioni e
perquisizioni sono la norma, questa la verità in tutta la sua miseria e
vergogna”.
Palloncini aerostatici davanti all'Hôtel de Ville usati per spedire i dispacci ai dipartimenti, il 21 aprile 1871 |