VENERDÌ 31 MARZO 1871
(10 GERMINALE
ANNO 79)
I versagliesi al comando del bieco Gallifet,
generale e marchese, compiono una prima ricognizione.
I Comunardi
nell'area di Coubervoie rafforzano le proprie difese, in particolare erigono
una barricata sul ponte di Neuilly.
La Comune ha davanti un compito immenso: c'è tutto da fare, tutto
da organizzare. Dopo aver sanzionato le misure prese dal Comitato
Centrale (Monte di Pietà; pigioni, ecc.), affronta il problema della
disoccupazione. L'assedio di Parigi ha provocato la chiusura di numerose
fabbriche, i lavoratori sono mobilitati.
Quanto ai padroni, molti hanno chiuso tutto dandosela a gambe.
Occorre non soltanto rimettere
in funzione il più rapidamente possibile i meccanismi industriali e
commerciali, bisogna farlo in una diversa prospettiva.
Non per questo i Comunardi
dimenticano di ripulire la città da tutta la simbologia reazionaria. Oggi, ad
esempio, viene issata solennemente la bandiera
rossa sul Panthéon
che «il Secondo
Impero aveva
restituito al clero con l'antica denominazione di Chiesa di Sainte Geneviève, e
che la Comune restituisce alla sua funzione rivoluzionaria».
La
Commissione lavoro, industria, scambi, costituita il 29
marzo, si riunisce oggi- per la prima volta. Ecco come ne
parlerà un muratore, Martial Senisse: “Ho
preso parte alla prima riunione della Commissione. Presiedeva Frankel,
c'era Benoit
Malan. Si è considerato prima di tutto come impedire il lavoro notturno
nelle panetterie. Frankel
propose che le fabbriche abbandonate dai padroni, fuggiti da Parigi, fossero
gestite da associazioni operaie. C'è stato chi ha detto che sarebbe la
rivoluzione. Frankel
ha risposto che si era lì proprio per fare la rivoluzione. Come si sarebbe
potuto esprimere meglio il concetto?” Il giorno prima Frankel
aveva scritto a Marx: «Se riusciremo a realizzare la
trasformazione radicale dei rapporti sociali, la risoluzione del 18
marzo resterà nella storia come il più importante sconvolgimento che mai
abbia avuto luogo fino a oggi».