MARTEDÌ 2 MAGGIO 1871
(12 FIORILE
ANNO 79)
La Comune continua a scardinare l'apparato statale.
Dopo aver attaccato i meccanismi di maggiore oppressione e ineguaglianza
(chiesa, coscrizione, lavoro notturno, massimale dei salari, revocabilità dei
funzionari...) continua, pezzo per pezzo, a smantellare la società borghese.
Oggi viene approvato il decreto che ordina l'abolizione del giuramento di
fedeltà che i funzionari dovevano prestare a Napoleone
III
o a Thiers.
È con tutti questi decreti che si costruisce la nuova
società fondata sulla libertà e sull'eguaglianza (con il decreto che abolisce
il lavoro notturno non si rifiuta la sottomissione dell'individuo alle esigenze
economiche?).
Alla base
si analizza, si discute concretamente. Una testimonianza si ha in questa
lettera pubblicata da «Le
Père Duchêne»: “Ho lavorato vent'anni in
ferrovia, a Orléans; ho sacrificato la mia giovinezza lavorando giorno e notte,
18-20 ore su 24; e sempre per guadagnare 1 franco e 50 al giorno, che fanno 45
franchi al mese... Come si fa a mantenere una famiglia? Per 15 giorni si fa il
turno di giorno, per altri 15 quello notturno, dalle 16,30 fino alle 7-8 del
mattino. Scaricare i treni, imballare le merci, continuamente, senza
interruzioni. Trattati come galeotti; per il più piccolo errore, che magari
neppure ci si accorge di commettere, da due a cinque franchi di multa. Posso
assicurare che è maledettamente dura. Quanto sono canaglie questi burocrati
delle ferrovie, che intascano centinaia di migliaia di franchi, mentre il povero
subalterno si ammazza di lavoro per gonfiar toro la pancia”.