giovedì 6 dicembre 2018

02-11-45 - Lunedì 1 maggio 1871

LUNEDÌ 1 MAGGIO 1871
(11 FIORILE ANNO 79)


L'abbandono del forte d'Issy, una delle ultime roccaforti a difesa di Parigi, scatena la collera dei parigini. Cluseret, il delegato della Comune per il forte, è giudicato un incapace (cosa d'altronde assolutamente vera), arrestato e incarcerato a Mazas. Al suo posto è nominato il giovane colonnello Rossel, che, per amor patrio, per poter continuare la lotta contro i prussiani, aveva aderito alla Comune.
Rossel conferma Dombrowski al comando del settore nord ed affida la responsabilità delle operazioni a sud (tra Venves e Issy) a La Cecilia e ad un altro polacco, Wrobíewski.
Per rimediare a queste sconfitte militari, alcuni Comunardi propongono la costituzione di un Comitato di Salute pubblica.
L'episodio di forte Issy accelera le cose. Oggi infatti, alla fine di tre giorni di vivaci dibattiti, si è deciso la costituzione del Comitato di Salute pubblica, un organismo superiore con pieni poteri, che dovrebbe sostituire la Commissione esecutiva, formato da 5 membri. Il decreto ha avuto 45 voti favorevoli e 23 contrari. Il voto è stato oggetto di grandi polemiche tra i funzionari eletti, tra sostenitori di una centralizzazione del potere, principalmente giacobino e blanquista[1], e sostenitori della democrazia diretta, che vedono in questa commissione una dittatura male camuffata, un ritorno al potere personale dell'Impero e della monarchia. I 23 della minoranza definiscono così il proprio atteggiamento: “I sottoscritti considerando che hanno votato contro la costituzione dell'istituto detto di «salute pubblica», nel quale non vedono che l'abbandono dei. principi di profonda riforma sociale dai quali è nata la Rivoluzione del 18 marzo, un ritorno, pericoloso e inutile, violento o inoffensivo, ad un passato dal quale dobbiamo imparare senza imitarlo, dichiarano che non presenteranno alcun candidato”. Essi ritengono che questa decisione avrà l'effetto essenziale di creare un potere dittatoriale che non aggiungerà alcuna forza alla Comune, la nomina di un comitato onnipotente, senza definire un mandato specifico, è soprattutto "un'usurpazione della sovranità popolare". Giudicano questo decreto "in formale contrasto con le aspirazioni politiche della massa elettorale di cui la Comune è la rappresentazione".
La commissione esecutiva aveva già poteri simili, che non impedivano la disorganizzazione militare. Come sottolinea il cittadino Vermorel, "questa è solo una parola, e la gente ha pagato troppo per le parole".
Tra i firmatari figurano internazionalisti di spicco, quali Malon, Varlin, Longuet.
Nessuno dei delegati che hanno votato contro ha partecipato alla nomina dei membri del Comitato
I funzionari eletti della Comune sono ora divisi in due campi.
Il Comitato di Salute pubblica sarà composto da cinque delegati nominati dalla Comune: Antoine Arnaud, Léo Meillet, Gabriel Ranvier, Charles Gérardin e Félix Pyat. Questi pochi uomini hanno ora "i più vasti poteri su tutte le commissioni" e dovranno prendere tutte le misure necessarie per organizzare la difesa di Parigi e riprendere l'iniziativa delle operazioni militari. Come ha fatto la Comune a mettere tutti i suoi poteri nelle mani di cinque individui? 
Questo metodo di scaricare su un comitato ristretto le responsabilità collettive, non darà frutti sul piano militare; al contrario, in questa fase di offensiva versagliese, un rimaneggiamento affrettato dell'apparato militare, non farà che originare ulteriore confusione. Ma molti Comunardi non si sono ancora liberati dei miti dell'89, e credono di trovare il rimedio a tutte le difficoltà restaurando le vecchie strutture rivoluzionarie.
                                                                             Costruzione di una barricata, da parte di civili e guardie nazionali 





[1] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste Blanqui.