LUNEDÌ 1 MAGGIO 1871
(11 FIORILE
ANNO 79)
L'abbandono del forte
d'Issy, una delle ultime roccaforti a difesa di Parigi, scatena la collera
dei parigini. Cluseret,
il delegato della Comune per
il forte, è giudicato un incapace (cosa d'altronde assolutamente vera),
arrestato e incarcerato a Mazas. Al
suo posto è nominato il giovane colonnello Rossel,
che, per amor patrio, per poter continuare la lotta contro i prussiani, aveva
aderito alla Comune.
Rossel
conferma
Dombrowski
al comando del settore nord ed affida la responsabilità delle operazioni a sud
(tra Venves e Issy) a La
Cecilia e ad un altro polacco, Wrobíewski.
Per rimediare a queste
sconfitte militari, alcuni Comunardi
propongono la costituzione di un Comitato
di Salute pubblica.
L'episodio di forte Issy
accelera le cose. Oggi infatti, alla fine di tre giorni di vivaci dibattiti, si
è deciso la costituzione del Comitato
di Salute pubblica, un organismo superiore con pieni poteri, che dovrebbe
sostituire la Commissione esecutiva, formato da 5 membri. Il decreto ha avuto
45 voti favorevoli e 23 contrari. Il voto è stato oggetto di grandi polemiche
tra i funzionari eletti, tra sostenitori di una centralizzazione del potere,
principalmente giacobino e blanquista[1],
e sostenitori della democrazia diretta, che vedono in questa commissione una
dittatura male camuffata, un ritorno al potere personale dell'Impero e della
monarchia. I 23 della minoranza definiscono così il proprio atteggiamento: “I sottoscritti considerando che hanno votato
contro la costituzione dell'istituto detto di «salute pubblica», nel quale non
vedono che l'abbandono dei. principi di profonda riforma sociale dai quali è
nata la Rivoluzione
del 18 marzo, un ritorno, pericoloso e inutile, violento o inoffensivo, ad
un passato dal quale dobbiamo imparare senza imitarlo, dichiarano che non
presenteranno alcun candidato”. Essi ritengono che questa decisione avrà
l'effetto essenziale di creare un potere dittatoriale che non aggiungerà alcuna
forza alla Comune,
la nomina di un comitato onnipotente, senza definire un mandato specifico, è
soprattutto "un'usurpazione della sovranità popolare".
Giudicano questo decreto "in formale contrasto con le aspirazioni
politiche della massa elettorale di cui la Comune è
la rappresentazione".
La commissione esecutiva aveva
già poteri simili, che non impedivano la disorganizzazione militare. Come
sottolinea il cittadino Vermorel,
"questa è solo una parola, e la gente ha pagato troppo per le parole".
Nessuno dei delegati che hanno
votato contro ha partecipato alla nomina dei membri del Comitato
I funzionari eletti della Comune
sono ora divisi in due campi.
Il Comitato
di Salute pubblica sarà composto da cinque delegati nominati dalla Comune: Antoine
Arnaud, Léo
Meillet, Gabriel
Ranvier, Charles
Gérardin e Félix
Pyat. Questi pochi uomini hanno ora "i più vasti poteri su tutte le
commissioni" e dovranno prendere tutte le misure necessarie per
organizzare la difesa di Parigi e riprendere l'iniziativa delle operazioni militari.
Come ha fatto la Comune a
mettere tutti i suoi poteri nelle mani di cinque individui?
Questo metodo di scaricare su un comitato ristretto le responsabilità
collettive, non darà frutti sul piano militare; al contrario, in questa fase di
offensiva versagliese, un rimaneggiamento affrettato dell'apparato militare,
non farà che originare ulteriore confusione. Ma molti Comunardi
non si sono ancora liberati dei miti dell'89, e credono di trovare il rimedio a
tutte le difficoltà restaurando le vecchie strutture rivoluzionarie.
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[1] Il blanquismo fu un
movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e,
una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il
diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra
intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina
rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa
fazione, il francese Louis
Auguste Blanqui.