LE
REVEIL DU PEUPLE
(IL RISVEGLIO DEL POPOLO)
Apparendo tutti i
giorni.
Amministrazione
e ufficio vendite principale: rue d'Aboukir 9.
Responsabile
e stampatore di Le Réveil:
Lefebvre, rue d'Aboukir 9 per i numeri 1 e 2; e Râpas, stesso indirizzo, dal n°
3 alla fine. Invece di questo cognome, il numero 3 porta per errore: Kapas.
Foglio
singolo, grande formato. Prezzo: dieci centesimi.
Le firme sul giornale le vediamo
dal n° 32 (sabato
20 maggio), eccetto quelle di Nadaud che ha firmato dall'inizio
una serie di articoli sotto il titolo: Municipalités.
Questo giornale era una
continuazione del Réveil
di Delescluze,
soppresso dal governo
di Difesa nazionale, ed è stato creato dagli ex redattori di Le Réveil.
Il primo numero del nuovo giornale contiene una lettera di Charles
Delescluze, fondatore di Le Réveil)
ai suoi colleghi, in cui spiega la sua assenza dalla redazione: "Il mio
stato di salute, le mie occupazioni come membro della Comune,
non mi lasciano né il tempo né la libertà mentale di cui ho bisogno per
associarmi in modo permanente e regolare il vostro lavoro. Per questo motivo,
vi do il benvenuto, presentarvi i nostri
amici, come fedeli seguaci della politica che abbiamo sostenuto insieme ne dans
Le Réveil”.
Il 20
aprile, Le Réveil du peuple non è uscito. Il n° 3 porta: giovedì-venerdì
20-21
aprile (1-2 floreale) ed evocava le manifestazioni di sostegno alla Comune
in Spagna e in Inghilterra.
Il giornale credeva in una
vittoria immediata, parché pensava che i versagliesi erano demoralizzati e
l'entusiasmo dei comunardi era in crescita. Il 20
maggio i giornalisti posero il problema degli ostaggi. Secondo loro,
dovevano essere giudicati colpevoli o non colpevoli, ma non tenerli come
ostaggi. Se fossero stati giudicati non colpevoli, dovevano essere liberati.