EUGENE
POLETTI
Eugene Poletti è nato a Loreto-di-Casinca (Corsica)
il 24 dicembre 1845; residente, nel 1873, a Parigi in rue de la Harpe, 34; ex
contabile impiegato presso la Compagnie Valéry a Marsiglia;
membro della sezione marsigliese dell'A.I.T..
Il 25 ottobre 1868, firmò, con un certo numero di
membri dell'Internazionale,
appello a Murat[1] chiedendogli di potersi candidare a
Marsiglia alle elezioni generali del 1869.
Perseguitato, nel maggio 1870, per la sua
appartenenza all'Internazionale,
ricevette un non luogo a procedere il 15 settembre successivo. Ha vissuto poi in
prolongement du boulevard de la Corderie, 2. Era segretario del club
dell'Alhambra e stretto collaboratore di Bastelica. Era uno dei sedici
firmatari dell’Appello ai lavoratori germanici lanciato dalla sezione marsigliese
dell'A.I.T..
Perseguitato nuovamente dopo la Comune,
Poletti ammise di aver firmato, il 9 settembre 1870, il processo verbale di una
riunione tenuta dalla sezione marsigliese dell'Internazionale,
ma negò di aver preso parte all’insurrezione
di Marsiglia del 23 marzo-4 aprile 1871. Ammise, tuttavia, di essere andato
nella Prefettura occupata dagli insorti. Secondo alcuni documenti del dossier,
si è definito un «delegato della Commissione dipartimentale», dal 24 marzo al 1
aprile.
Poletti fu arrestato a Parigi il 6 febbraio 1873 e
condannato, il 20 marzo successivo, dal 1°
Consiglio di guerra, a dieci anni di reclusione, perdita dei diritti civici
e alla sorveglianza permanente per la partecipazione all'insurrezione di Marsiglia.
In precedenza non era mai stato condannato.
Fu graziato
il 29 marzo 1879.
[1] André Murat (Lione, 10 giugno
1833 - 11 luglio 1893); operaio meccanico, libero pensatore, massone, membro
dell'Internazionale, proudhoniano e mutualista.