giovedì 31 ottobre 2019

07-01 - Novyj Vavilon - Nuova Babilonia

Novyj Vavilon - Nuova Babilonia


Titolo originale: Новый Вавилон (Novyj Vavilon)
Lingua originale: russo
Paese di produzione: Unione Sovietica
Anno: 1929
Durata: 80 min
Dati tecnici: B/N, rapporto: 4:3, film muto
Genere: storico, drammatico
Regia: Grigorij Michajlovič Kozincev, Leonid Zacharovič Trauberg
Casa di produzione: Sovkino
Soggetto: ispirato ai romanzi Au bonheur des dames, La débacle, Nana di Émile Zola
Sceneggiatura: Grigorij Kozincev, Leonid Trauberg
Fotografia: Andrej Moskvin
Scenografia: Evgenij Enej
Musica: Dmitrij Šostakovič.
Interpreti e personaggi: Elena Kuzmina (Louise Poirier, commessa)
Pëtr Sobolevskij (Jean, soldato)
David Gutman (padrone dei grandi magazzini Nouvelle Babylone)
Sofia Magarill (attrice)
Sergej Gerasimov (Lutro, giornalista)
S.S. Goussev (Poirier)
Janina Jeimo (Thérèse, modista)
A. Gluškova (lavandaia)
Evgenij Žerviakov (soldato della Guardia Nazionale)
Andrej Kostriškin (primo funzionario)
A. Zargickaja (ragazza sulle barricate)
Vsevolod Pudovkin (commerciante)
Arnold Arnold (deputato)
Oleg Jakov, Ljudmila Semjonova.


Trama

L’azione si svolge a Parigi negli anni 1870-1871. In una città in cui si alternano scene della proverbiale “bella vita”, per le classi privilegiate, e scene più meste per i meno abbienti. Un treno coperto di bandiere francesi conduce i soldati al fronte. La borghesia parigina in preda all'estasi patriottica li applaude gridando slogan sciovinisti: "Fategli versare il sangue a Berlino!". Un susseguirsi serrato di vestiti di seta e di mani che agitano fazzoletti. I grandi magazzini La Nuova Babilonia. Tessuti chic in abbondanza. Un'enorme bambola campeggia in vetrina. Le clienti affollano il negozio, prese dalla foga dei saldi. Un elegante commerciante con un monocolo pubblicizza la sua merce attirando la clientela. Al gran ballo c'è il pienone. Borghesi, ubriachi, prostitute siedono ai tavoli illuminati da lampade rotonde. Una donna dal pesante maquillage e dall'aspetto volgare esegue un numero comico e canta una canzonetta frivola. Segue un cancan appassionato eseguito da ballerine seminude. Un baccano generale: "Tutto in vendita!".
Si diffonde la notizia della sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, mentre i prussiani intraprendono l’assedio di Parigi.
Jean è un soldato, che non sa scegliere se affiliarsi alla Guardia Nazionale francese, che difende le rivendicazioni del popolo minuto parigino, o alle truppe governative, riunite a Versailles, che stanno trattando la resa col nemico vittorioso. Egli, quand’era in condizione di estremo bisogno, è stato molto aiutato da Louise, commessa dei grandi magazzini “Nouvelle Babylone”; tuttavia, anche in seguito alla promessa che gli viene fatta di un pronto congedo, si unisce, a malincuore, all’esercito lealista di Versailles.
Cambio di scena. Persone di tutt'altro genere popolano una stradina buia. Alcune donne indigenti fanno la coda in silenzio. Dopo aver scoperto che gli ufficiali ritireranno da Parigi l'artiglieria della Guardia Nazionale, le donne vanno incontro ai cannoni e si precipitano verso gli ufficiali per offrire loro del latte. Questo simbolo di maternità lascia il posto all'odio delle donne: "Ritirate i vostri cannoni!", gridano ai nuovi soldati in arrivo. Una ragazza si getta sulla strada per ostacolare l'avanzata del cannone, è pronta a morire.
Viene costituita la Comune di Parigi: i lavoratori parigini hanno un loro breve momento di sollievo, rendendosi conto che ora stanno lavorando per sé stessi, secondo i dettami della Comune, senza essere sfruttati, come in precedenza, dalle classi dominanti.
Viene la volta delle barricate, delle pietre scagliate, del combattimento aperto tra due mondi rappresentati dalle due diverse folle.
Le truppe governative attaccano violentemente i comunardi, sotto gli sguardi compiaciuti, da Versailles, di alcuni elementi dell’alta borghesia parigina, fra i quali quelli del proprietario dei “Nouvelle Babylone”.
È evidente che la Comune è agli sgoccioli. Nonostante la strenua difesa sulle barricate che i comunardi oppongono all’attacco, essi vengono vinti.
Dopo il massacro, Jean si aggira nella città alla ricerca di Louise, che è stata fatta prigioniera. La vede in occasione di uno dei processi sommari che vengono intentati nei confronti dei comunardi, mentre egli è adibito a scavare le fosse dei numerosi condannati a morte. Louise, rimane sotto la pioggia di fronte ai suoi nemici, ha l'aria sfinita. Quando si accorge della presenza di Jean, scoppia in una risata sarcastica, e disperata. Un ufficiale di Versailles la tratta come una prostituta, lei lo schiaffeggia. Per vendicarsi, l'ufficiale la fa fucilare, mentre l'amante traditore della donna, il contadino Jean, le scava la fossa. I comunardi vengono uccisi uno a uno e la baionetta sollevata in aria dall'ultimo di loro, morente, provoca la gioia degli ufficiali. Prima di morire un comunardo scrive sul muro: "Viva la Comune!".


Novyj Vavilon rappresenta il culmine dell'avanguardia sovietica, il film più audace e l'ultimo muto della FEKS, la Fabbrica dell'attore eccentrico, punto di contatto tra la libertà linguistica e teorica degli anni Venti e la 'coscienza totalitaria' del realismo socialista anni Trenta. Il film deve il suo titolo all'appellativo con cui veniva allora definita in URSS la città di Parigi, 'Babilonia contemporanea'; al romanzo di Georges Eekhoud La nouvelle Carthage; e soprattutto alla rappresentazione di Babilonia in Intolerance di David W. Griffith. Il secondo titolo con cui il film è conosciuto, Sturm Neba (Assalto al cielo), deriva invece dal nome che Karl Marx aveva dato alla Comune di Parigi: tra le intenzioni di Grigorij Kozincev e Leonid Trauberg c'era anche quella di dar vita a un melodramma, e questo secondo titolo appariva loro molto promettente dal punto di vista commerciale. I cineasti si ispirarono inoltre ad alcuni romanzi di Zola e in particolare a Au bonheur des dames, o più in generale allo spirito e ai temi della letteratura naturalista. Sergej Ejzenštejn, che per i suoi film aveva tratto ispirazione soprattutto dagli ambienti popolari creati del grande romanziere francese, pur apprezzando molto Novyj Vavilon rimproverò i suoi colleghi di avervi in qualche misura "ripulito la Storia". L'intenzione degli autori di realizzare un film commerciale fu poi corretta in due diversi momenti: prima in fase di scrittura, dopo la visione di Konec Sankt-Peterburga del collega Vsevolod Pudovkin, che li colpì per il suo nuovo linguaggio tanto da spingerli a riscrivere la sceneggiatura, e poi in fase di montaggio grazie all'incontro con Adrian Piotrovskij, che lavorava per la Lenfil′m e fece loro conoscere il saggio di Ejzenštejn La quarta dimen-sione del cinema, in cui veniva sviluppata la teoria del 'montaggio intellettuale' in grado di spezzare la narrazione cinematografica tradizionale. Il risultato fu che Novyj Vavilon ottenne incondizionato apprezzamento dagli addetti ai lavori, ma fu bandito e accusato di formalismo dal comitato per la censura ministeriale del Sovkino.
Per il pubblico il film si rivelò un'esperienza ardua, non solo per la frantumazione del racconto e la ricercatezza figurativa, ma anche a causa della musica estremamente raffinata di Šostakovič, pensata per un'orchestra dalle grandi capacità: i musicisti delle normali sale cinematografiche non riuscivano a interpretarla adeguatamente e non si produceva quasi mai, quindi, una vera armonia con le immagini. L'impegno sociale, tuttavia, non risulta soffocato dalla ricerca estetica. Kozinčev e Trauberg rimasero fedeli alla Storia, mostrando la sconfitta della Comune dovuta in parte alla divisione tra i contadini (la classe più arretrata, che tradì la rivoluzione) e gli operai (la classe più fortemente rivoluzionaria). Il tradimento della commessa Louise da parte del suo amante contadino Jean è l'immagine dei tradimenti indotti dal terrore che si insinua all'interno delle famiglie, tema cruciale nel cinema e nella società sovietica degli anni Trenta. Esistono attualmente tre versioni di Novyj Vavilon, diverse per durata e montaggio: la copia per la distribuzione europea e americana è di 1.900 metri, la versione conservata presso il Gosfil′mofond è di 2.200 metri, mentre quella in possesso della Cinémathèque Suisse è di 2.900 metri.


Per vedere e scaricare il film cliccare sul link sottostante



giovedì 31 ottobre 2019


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