giovedì 7 novembre 2019

04-11-04 – Le temps des cerises

LE TEMPS DES CERISES

Parole di Jean Baptiste Clément (1866) - Musica di Antoine Renard (1868)

 

 

Jean-Baptiste Clément, paroliere de Le temps des cerises,
fotografato da Nadar

"Le temps des cerises", è una canzone il cui testo è stato scritto nel 1866 da Jean Baptiste Clément e la musica composta da Antoine Renard[1] nel 1868. Il brano, dal cui testo potrebbe sembrare soltanto una canzone d'amore, invece è fortemente associato alla Comune di Parigi, di cui ne è diventato il suo inno postumo.

Jean Baptiste Clément scrisse questa canzone nel 1866 durante un viaggio in Belgio. Sulla strada delle Fiandre fece tappa a Conchy-les-Pots, chiamata in quel periodo Conchy-Saint-Nicaise, si fermò in una casa nei pressi dell’Osteria della Posta La casa circondata da antichi ciliegi ispirò l'autore.

Antoine Renard, composirore de Le temps des cerises,
fotografato da Nadar

Anni dopo, nel 1882, l'autore dedicò Le temps des cerises ad una giovane ignota infermiera comunarda incontrata durante la Settimana sanguinante chiamata Louise, forse di circa 20 anni, di cui purtroppo non ci sono pervenute altre informazioni: «Alla coraggiosa cittadina Louise, l’infermiera di rue Fontaine-au-Roi la domenica 28 maggio 1871». Alla fine delle parole, egli spiegò questa dedica:

"Dal momento che questa canzone correva per le strade, l’ho voluta dedicare, come ricordo e simpatia, ad una ragazza coraggiosa che correva per le strade in un momento di grande dedizione e fiero coraggio! Il fatto che segue è uno di quelli che non si dimenticano: la domenica 28 maggio 1871 mentre tutta Parigi era sotto potere della reazione vittoriosa, alcuni uomini stavano ancora combattendo in rue Fontaine-au-Roi. Erano la, mal trincerati dietro una barricata, una ventina di combattenti, tra i quali si trovavano i due fratelli Hippolyte e Théophile Ferré, il cittadino Gambon, dei giovani dai diciotto ai vent’anni e barbe grigie che erano sfuggiti alle fucilate del ‘48 e ai massacri del colpo di stato. Tra le undici e le dodici, abbiamo visto venire verso di noi una ragazza di venti-ventidue anni che teneva in mano un cesto. Le abbiamo chiesto da dove veniva, che cosa veniva a fare e perché sì esponeva così ... Lei ci ha risposto con la massima semplicità, che era un’ambulanziera e che la barricata di Rue Saint-Maur era stata presa, ed era venuta a vedere se non avevamo bisogno dei suoi servizi. Un vecchio del ‘48, che non è sopravvissuto al ‘71, la prese per il collo e la baciò. È stata un ammirevole effetto di dedizione! Nonostante il nostro rifiuto motivato a tenerla con noi, lei ha insistito e non volle lasciarci. Del resto, cinque minuti più tardi, ci è stata molto utile. Aiutò due dei nostri compagni che caddero, colpiti, uno con una pallottola nella spalla, l'altro in mezzo alla fronte. Quando decidemmo di ritirarci lei era ancora intenta a curarli, abbiamo dovuto supplicare la valente figliola ad abbandonare barricata. ... Sapevamo solo che si chiamava Louise e che stava lavorando. Naturalmente, doveva essere con i ribelli e i feriti. Che cosa le è successo? Era, insieme a molti altri, fucilati dai versagliesi? Non è che a quella eroina oscura che ho dovuto dedicare la canzone più popolare di tutte quelle che conoscevamo (Jean-Baptiste Clément ne “Le chansons de Jean-Baptiste Clément”, Parigi, 1885)".

L'identificazione di Louise con Louise Michel, forse la più celebre protagonista di quelle giornate, è errata, visto che la Louise citata nella dedica era poco più che ventenne mentre Louise Michel nel 1871 ne aveva già più di 40, essendo nata nel 1830; ma è la stessa Louise nel La Commune Histoire et souvenirs (1898), che ricordò la dedica che indica indirettamente che non è lei la Louise della canzone.

È facile vedere nella canzone una metafora poetica per parlare di una Rivoluzione evitando di citarla direttamente: le ciliegie rappresenterebbero infatti l'impatto delle pallottole: pallottole (balles) a cui si fa allusione nominando invece le belle (belles) che è meglio evitare. Inoltre c'è la coincidenza cronologica dato che la Settimana sanguinante si svolse a fine maggio, appunto durante la stagione delle ciliegie. Tuttavia la canzone è precedente (1866) quindi si tratta di un'estrapolazione a posteriori. Originariamente è stata scritta come invocazione alla primavera e all'amore anche se e ha assunto in seguito un significato ben diverso.

  

Le Temps des cerises

 

Quand nous chanterons le temps des cerises

Et gai rossignol et merle moqueur

Seront tous en fête

Les belles auront la folie en tête

Et les amoureux du soleil au cœur

Quand nous chanterons le temps des cerises

Sifflera bien mieux le merle moqueur

 

Mais il est bien court le temps des cerises

Où l'on s'en va deux cueillir en rêvant

Des pendants d'oreilles...

Cerises d'amour aux robes pareilles

Tombant sous la feuille en gouttes de sang...

Mais il est bien court le temps des cerises

Pendants de corail qu'on cueille en rêvant!

 

Quand vous en serez au temps des cerises

Si vous avez peur des chagrins d'amour

Évitez les belles!

Moi qui ne craint pas les peines cruelles

Je ne vivrai pas sans souffrir un jour...

Quand vous en serez au temps des cerises

Vous aurez aussi des chagrins d'amour!

 

J'aimerai toujours le temps des cerises

 

C'est de ce temps-là que je garde au cœur

Une plaie ouverte!

Et Dame Fortune, en m'étant offerte

Ne saurait jamais calmer ma douleur...

 

J'aimerai toujours le temps des cerises

Et le souvenir que je garde au coeur!

Il Tempo delle ciliegie

 

Quando canteremo il tempo delle ciliegie

E l'allegro usignolo e il merlo scherzoso

Saranno tutti in festa

Le belle avranno la follia in testa

E gl'innamorati il sole nel cuore

Quando canteremo il tempo delle ciliegie

Fischierà ancor meglio il merlo scherzoso

 

Ma è ben breve il tempo delle ciliegie,

Quando si va in due a cogliere sognando

Degli orecchini pendenti …

Ciliegie d'amore in abito identico,

Che cadono sulla foglia come gocce di sangue…

Ma è ben breve il tempo delle ciliegie,

Pendenti di corallo che cogliamo sognando!

 

Quando sarete al tempo delle ciliegie

Se avrete paura delle pene d'amore

Evitate le belle!

Io che non temo le pene crudeli

Non vivrò affatto senza un giorno soffrire …

Ma è ben breve il tempo delle ciliegie

Anche voi avrete delle pene d'amore!

 

Amerò sempre il tempo delle ciliegie

 

È di quel tempo che conservo nel cuore

Una piaga aperta!

E anche se la signora Fortuna, mi sarà offerta

Non potrà mai fermare il mio dolore…

 

Amerò sempre il tempo delle ciliegie

E il ricordo che conservo nel cuore!

 

 


In questi video alcune esecuzioni de de Le temps des cerises

 

Marc OGERET - Le temps des cerises

NOIR DESIR - Le temps des cerises

Musique de la Commune de Paris 1871 - Le temps des cerises



Spartito de Le temps des cerises



[1] Antoine-Aimé Renard, nato il 15 febbraio 1825 a Lille (nord), rue Saint-Sauveur, e morto il 9 maggio 1872 a Parigi, è un tenore d'opera francese, meglio conosciuto per aver composto la musica per Le Temps des cherries.