LE TEMPS DES CERISES
Parole
di Jean Baptiste Clément (1866) - Musica di Antoine Renard (1868)
Jean-Baptiste Clément, paroliere de Le temps des cerises, fotografato da Nadar |
"Le temps des
cerises", è una canzone il cui testo è stato scritto nel 1866 da Jean
Baptiste Clément e la musica composta da Antoine Renard[1]
nel 1868. Il brano, dal cui testo potrebbe sembrare soltanto una canzone
d'amore, invece è fortemente associato alla Comune di
Parigi, di cui ne è diventato il suo inno postumo.
Jean Baptiste Clément scrisse
questa canzone nel 1866 durante un viaggio in Belgio. Sulla strada delle
Fiandre fece tappa a Conchy-les-Pots, chiamata in quel periodo
Conchy-Saint-Nicaise, si fermò in una casa nei pressi dell’Osteria della Posta
La casa circondata da antichi ciliegi ispirò l'autore.
Antoine Renard, composirore de Le temps des cerises, fotografato da Nadar |
Anni dopo, nel 1882, l'autore
dedicò Le temps des cerises ad una giovane ignota infermiera comunarda
incontrata durante la Settimana
sanguinante chiamata Louise, forse di circa 20 anni, di cui purtroppo non
ci sono pervenute altre informazioni: «Alla coraggiosa cittadina Louise,
l’infermiera di rue
Fontaine-au-Roi la domenica
28 maggio 1871». Alla fine delle parole, egli spiegò questa dedica:
"Dal momento che
questa canzone correva per le strade, l’ho voluta dedicare, come ricordo e
simpatia, ad una ragazza coraggiosa che correva per le strade in un momento di
grande dedizione e fiero coraggio! Il fatto che segue è uno di quelli che non
si dimenticano: la domenica 28 maggio 1871 mentre tutta
Parigi era sotto potere della reazione vittoriosa, alcuni uomini stavano ancora
combattendo in rue
Fontaine-au-Roi. Erano la, mal trincerati dietro una barricata, una ventina
di combattenti, tra i quali si trovavano i due fratelli Hippolyte
e Théophile
Ferré, il cittadino Gambon, dei giovani dai diciotto ai vent’anni e barbe
grigie che erano sfuggiti alle fucilate del ‘48
e ai massacri del colpo
di stato. Tra le undici e le dodici, abbiamo visto venire verso di noi una
ragazza di venti-ventidue anni che teneva in mano un cesto. Le abbiamo chiesto
da dove veniva, che cosa veniva a fare e perché sì esponeva così ... Lei ci ha
risposto con la massima semplicità, che era un’ambulanziera e che la barricata
di Rue Saint-Maur era stata presa, ed era venuta a vedere se non avevamo
bisogno dei suoi servizi. Un vecchio del ‘48,
che non è sopravvissuto al ‘71, la prese per il collo e la baciò. È stata un
ammirevole effetto di dedizione! Nonostante il nostro rifiuto motivato a
tenerla con noi, lei ha insistito e non volle lasciarci. Del resto, cinque minuti
più tardi, ci è stata molto utile. Aiutò due dei nostri compagni che caddero,
colpiti, uno con una pallottola nella spalla, l'altro in mezzo alla fronte.
Quando decidemmo di ritirarci lei era ancora intenta a curarli, abbiamo dovuto
supplicare la valente figliola ad abbandonare barricata. ... Sapevamo solo che
si chiamava Louise e che stava lavorando. Naturalmente, doveva essere con i
ribelli e i feriti. Che cosa le è successo? Era, insieme a molti altri,
fucilati dai versagliesi? Non è che a quella eroina oscura che ho dovuto
dedicare la canzone più popolare di tutte quelle che conoscevamo (Jean-Baptiste Clément ne “Le chansons
de Jean-Baptiste Clément”, Parigi, 1885)".
L'identificazione di Louise
con Louise
Michel, forse la più celebre protagonista di quelle giornate, è errata,
visto che la Louise citata nella dedica era poco più che ventenne mentre Louise
Michel nel 1871 ne aveva già più di 40, essendo nata nel 1830; ma è la
stessa Louise
nel La
Commune Histoire et souvenirs (1898),
che ricordò la dedica che indica indirettamente che non è lei la Louise della
canzone.
È facile vedere nella canzone
una metafora poetica per parlare di una Rivoluzione evitando di citarla
direttamente: le ciliegie rappresenterebbero infatti l'impatto delle
pallottole: pallottole (balles) a cui si fa allusione nominando invece le belle
(belles) che è meglio evitare. Inoltre c'è la coincidenza cronologica dato che
la Settimana
sanguinante si svolse a fine maggio, appunto durante la stagione delle
ciliegie. Tuttavia la canzone è precedente (1866) quindi si tratta di
un'estrapolazione a posteriori. Originariamente è stata scritta come
invocazione alla primavera e all'amore anche se e ha assunto in seguito un
significato ben diverso.
Le Temps des cerises
Quand nous
chanterons le temps des cerises Et gai
rossignol et merle moqueur Seront tous en
fête Les belles
auront la folie en tête Et les
amoureux du soleil au cœur Quand nous
chanterons le temps des cerises Sifflera bien
mieux le merle moqueur
Mais il est
bien court le temps des cerises Où l'on s'en
va deux cueillir en rêvant Des pendants
d'oreilles... Cerises
d'amour aux robes pareilles Tombant sous
la feuille en gouttes de sang... Mais il est
bien court le temps des cerises Pendants de
corail qu'on cueille en rêvant!
Quand vous en
serez au temps des cerises Si vous avez
peur des chagrins d'amour Évitez les
belles! Moi qui ne
craint pas les peines cruelles Je ne vivrai
pas sans souffrir un jour... Quand vous en
serez au temps des cerises Vous aurez
aussi des chagrins d'amour!
J'aimerai
toujours le temps des cerises
C'est de ce
temps-là que je garde au cœur Une plaie
ouverte! Et Dame
Fortune, en m'étant offerte Ne saurait
jamais calmer ma douleur...
J'aimerai
toujours le temps des cerises Et le souvenir
que je garde au coeur! |
Il
Tempo delle ciliegie
Quando canteremo il tempo delle ciliegie E l'allegro usignolo e il merlo scherzoso Saranno tutti in festa Le belle avranno la follia in testa E gl'innamorati il sole nel cuore Quando canteremo il tempo delle ciliegie Fischierà ancor meglio il merlo scherzoso
Ma è ben breve il tempo delle ciliegie, Quando si va in due a cogliere sognando Degli orecchini pendenti … Ciliegie d'amore in abito identico, Che cadono sulla foglia come gocce di sangue… Ma è ben breve il tempo delle ciliegie, Pendenti di corallo che cogliamo sognando!
Quando sarete al tempo delle ciliegie Se avrete paura delle pene d'amore Evitate le belle! Io che non temo le pene crudeli Non vivrò affatto senza un giorno soffrire … Ma è ben breve il tempo delle ciliegie Anche voi avrete delle pene d'amore!
Amerò sempre il tempo delle ciliegie
È di quel tempo che conservo nel cuore Una piaga aperta! E anche se la signora Fortuna, mi sarà offerta Non potrà mai fermare il mio dolore…
Amerò sempre il tempo delle ciliegie E il ricordo che conservo nel cuore! |
In questi video alcune esecuzioni de de Le temps des cerises
Marc OGERET - Le temps des cerises
NOIR DESIR - Le temps des cerises
Musique de la Commune de Paris 1871 - Le
temps des cerises
Spartito de Le temps des cerises |
[1] Antoine-Aimé Renard, nato il 15
febbraio 1825 a Lille (nord), rue Saint-Sauveur, e morto il 9 maggio 1872 a
Parigi, è un tenore d'opera francese, meglio conosciuto per aver composto la
musica per Le Temps des cherries.