lunedì 11 novembre 2019

04-11-05 – Le Sire de Fisch Ton Kan

LE SIRE DE FISCH-TON-KAN

Testo di Paul Burani- Musica di Louis Antonin (1870)

 

 

Le Sire di Fisch Ton Kan è una canzone scritta nel 1870 da Paul Burani su musica di Louis Antonin. Fu creata da Joseph Arnaud al Théâtre dell'Ambigu. Questo canto è precursore della Comune di Parigi.

Chi è questo "misterioso" Sire de Fisch-Ton-Kan? Sembrerebbe una sorta di mandarino cinese, ma in realtà, sotto questo nome, si nasconde il "Sire di Fiche-Ton-Camp", ovvero il "Signore di Da-Te-La-Gamb", alias Luigi Napoleone Bonaparte, noto anche come Napoleone III, Imperatore Le Sire di Fisch Ton Kan fustiga l'Imperatore Napoleone III che, con il suo stato maggiore trainato da perfetti incompetenti, condusse la Francia al disastro e alla sconfitta di Sedan, da cui i numerosi giochi di parole contenuti in questa canzone.

Sotto la Comune, questa canzone vendicativa contro l'Impero e i suoi militari incapaci, canzone di troppo coinvolgente, fu ripresa dagli insorti parigini. Ha fatto data e la si canta ancora oggi ai «Caffè concerto» e nelle riunioni pubbliche.

Con Napoleone III, si chiude il cerchio iniziato con la Rivoluzione del 1789, durante la quale la borghesia, servendosi delle masse popolari, aveva distrutto l'Ancien Régime aristocratico; con il colpo di stato del cittadino Bonaparte del 2 dicembre 1851 (ricordiamo che esattamente tre anni prima, il 2 dicembre 1848, si era fatto eleggere presidente della Repubblica), la borghesia instaurò il suo regime assoluto. E sono stato quasi vent'anni di trionfo della borghesia francese, finché, nel 1870, l'assai poco marziale Napoleone III (durante il suo lungo regno, c'erano state fino a quel momento "solo" due guerre) cadde come un pollo nel tranello tesogli dall'abilissimo cancelliere prussiano Bismarck e si lanciò in un conflitto che si è risolto in poco tempo in una disfatta di proporzioni incalcolabili. A Sedan, il 2 settembre 1870 (il giorno stesso in cui in Italia ci fu la presa di Porta Pia), l'Imperatore venne fatto prigioniero, la Francia venne occupata, e la Prussia si annettè le due ricche regioni dell'Alsazia e della Lorena, da sempre contese. La stessa borghesia che aveva appoggiato incondizionatamente Napoleone III passò in gran parte dalla parte dei capitulards, mentre l'Imperatore fuggÌ in esilio in Inghilterra assieme alla frivola e regal consorte, l'Imperatrice Eugenia de Montijo, e a tutta la corte, dove morirà tre anni più tardi. Nel frattempo, il popolo fu l'unico a pagare veramente l'occupazione prussiana; si crearono le condizioni per la rivolta che portò, il 18 marzo 1871, alla prima vera esperienza di governo popolare al mondo, la Comune di Parigi, schiacciata nel sangue due mesi dopo dalle marziali forze della repubblica borghese.

Poco dopo la sconfitta di Sedan, Paul Burani scrisse questa canzone satirica che è un capolavoro di doppi sensi e omofonie. Una traduzione che ne possa rendere interamente le sottigliezze in italiano è impossibile; ci siamo quindi aiutati con delle note.

 

Le Sire de Fisch-Ton-Kan

 

Il avait un’ moustache énorme,

Un grand sabre et des croix partout,

Partout, partout!

Mais tout ça c’était pour la forme,

Et ça n’servait à rien du tout,

Rien du tout,

C’était un fameux capitaine

Qui t’nait avant tout à sa peau,

A sa peau!

Un jour il voit qu’son sabre l’gêne,

Aux ennemis, il en fait cadeau,

Quel beau cadeau!

 

V’la le sir’ de Fisch-ton-Kan

Qui s’en va-t-en guerre,

En deux temps et trois mouv’ments,

Badinguet, fisch’ton camp

L’pèr’, la mèr’,Badingue,

A deux sous tout l’paquet,

L’pèr’, la mèr’,Badingue,

Et le p’tit Badinguet

 

Enfin, pour finir la légende,

De c’monsieur qu’on croyait César,

Croyait César!

Sous ce grand homm’ de contrebande,

V’la qu’on n’trouve plus qu’un mouchard,

Qu’un mouchard!

Chez c’bohomm’là, tout était louche,

Et la moral’ de c’boniment,

C’est qu’étant porté sur sa bouche

Il devait finir par Sédan

Par Sédan.

 

V’la le sir’ de Fisch-ton-Kan

Qui s’en va-t-en guerre,

En deux temps et trois mouv’ments,

Badinguet, fisch’ton camp,

L’pèr’, la mèr’,Badingue,

A deux sous tout l’paquet,

L’pèr’, la mèr’,Badingue,

Et le p’tit Badinguet.

 

Il signore di da-te-la-gamb

 

Aveva dei baffoni enormi,

una gran sciabola e croci ovunque,

ovunque, ovunque!

Ma era tutto quanto per la forma

e non serviva proprio a nulla,

proprio a nulla.

Era un famoso capitano

che prima di tutto teneva alla pelle,

alla pelle!

Un giorno vede che la spada gli dà noia

e allora la regala ai nemici,

che bel regalo!

 

Eccolo il signore di Da-Te-La-Gamb

Che se ne va alla guerra,

In due tempi e tre movimenti

Badinguet [*], dàttela a gambe,

Il papà, la madre, Badinguet

Tutto il pacchetto per due soldi

Il papà, la madre, Badinguet

compreso il piccolo Badinguet.

 

Infine, per terminar la leggenda

Di questo signore che si credeva Cesare,

Si credeva Cesare !

Sotto ‘sto grand’uomo di contrabbando

Ecco che non c’è più che uno spione,

Uno spione!

Con quel tizio tutto quanto era losco,

E la morale delle sue frottole

È che, siccome era in tutte le bocche

Doveva finire en cedant Sédan[**],

En cedant Sédan.

 

Eccolo il signore di Da-Te-La-Gamb

Che se ne va alla guerra,

In due tempi e tre movimenti

Badinguet, dattela a gambe,

Il papà, la madre, Badinguet

Tutto il pacchetto per due soldi

Il papà, la madre, Badinguet

Compreso il piccolo Badinguet.

 

 

NOTE

 

[*] Badingue e Badinguet erano soprannomi dati comunemente a Napoleone III sin dai primi anni del II Impero. Sembra che derivino dal nome di tale Badingue, un muratore cui aveva preso i vestiti per fuggire dal carcere di Ham prima di essere eletto presidente della Repubblica nel 1848.

[**] Gioco di parole intraducibile. Poiché Napoleone III e le sue frottole erano portati in tutte le bocche, finì per cedere «Sedan», nome della località delle Ardenne dove subì la sua disfatta, ma totalmente omofono di « ses dents », « i suoi denti ». A tale riguardo, nella traduzione ho sfruttato un famoso scioglilingua basato proprio sugli omofoni : «Napoléon, cedant Sédan, ceda ses dents» («Napoleone, cedendo Sédan, cedette i suoi denti»).

 

 

In questo link il video del brano

https://youtu.be/yVWgOxm6IPU