PARIS POUR UN BEEFSTEAK
Testo di Émile Dereux (1870) Sull'aria di "Dis-moi, Trochu, dis-moi, t'en souviens-tu?".
Famosa canzone rivoluzionaria
anteriore alla Comune di
Parigi e risalente a poco dopo la sconfitta definitiva della Francia nella
disastrosa guerra
franco-prussiana voluta da Napoleone
III,
che portò alla sua caduta e alla sua vergognosa fuga. La canzone, in realtà, è
ferocemente diretta contro la borghesia francese che prima aveva appoggiato la
guerra patriottarda di Napoleone
III,
fregandosene poi di ogni cosa (comprese le "sacre" Alsazia e Lorena,
che furono annesse alla Germania e che lo restarono fino alla I guerra
mondiale) pur di riempirsi la pancia. È stata scritta durante e a proposito dell'assedio
di Parigi nel 1870, il 15 ottobre 1870, da Émile Deureux, libraio
a Montmartre in rue des Abbesses, 46 e pubblicata sul giornale di Blanqui La
Patrie en danger del 15 novembre 1870, poi venduta in
fogli per le strade di Parigi nel gennaio 1871, al momento della capitolazione,
uno dei firmatari del Manifesto
rosso del 6 gennaio 1871.
Forse è più una canzone contro
una certa pace, la pace di comodo dei borghesi che prima avevano voluto e
strombazzato la guerra...
Paris pour un beefsteak
Vive la Paix!
La France est aux enchères; Demain,
bourgeois, vous pourrez regoinfrer. Bismarck
attend au château de Ferrières Que dans
Paris, Thiers lui dise d’entrer. Favre
griffonne un dernier protocole, Trochu renonce
à son plan incompris... Allons
Brébant, tourne la casserole: Pour un
beefsteak, on va vendre Paris. Allons
Brébant, tourne la casserole: Pour un
beefsteak, on va vendre Paris.
Que font à moi
l’Alsace et la Lorraine? Dans ces pays,
je n’ai ni champ ni bien. Que le
Prussien nous les laisse ou les prenne, Je m’en bats
l’œil, car je n’y perdrais rien. Plus que
Strasbourg, ma table m’intéresse: Metz ne vaut
pas une aile de perdrix; Et puis, tout
ça fait bouder ma maîtresse... Pour un
beefsteak, messieurs, rendons Paris. Et puis, tout
ça fait bouder ma maîtresse... Pour un
beefsteak, messieurs, rendons Paris.
J’entends des
fous parler de résistance, De lutte à
mort, de patrie et d’honneur! Mon ventre
seul exige une vengeance: Sous le
nombril j’ai descendu mon cœur. Libre aux
manants de rester patriotes, Et de mourir
sous les feux ennemis; Moi, j’aime
mieux la sauce aux échalotes... Pour un
beefsteak, messieurs, rendons Paris.
On dit encor
que la France est mourante; Que l’étranger
lui ronge les deux flancs; Et que
partout, sous leur botte sanglante, Comme des
serfs, nous courbent les uhlans. Pleure qui
veut de cette scène amère, Mais que la
paix mette fin à ces cris! La viande
manque chez ma cuisinière... Pour un
beefsteak, messieurs, rendons Paris. La viande
manque chez ma cuisinière... Pour un
beefsteak, messieurs, rendons Paris.
Allons, c’est
dit, bobonne, fais toilette; Au salon bleu
remets des rideaux neufs. Et toi, Manon,
va battre l’omelette: Grâce aux
Prussiens, nous mangerons des œufs. Je veux demain
recevoir à ma table Trois
Bavarois, et je veux qu’on soit gris... Vive la paix !
la Patrie est au diable! Pour un
beefsteak, on a rendu Paris. Vive la paix !
la Patrie est au diable! Pour un
beefsteak, on a rendu Paris.
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Parigi per una bistecca
Viva la pace! La Francia è venduta all’asta; Domani, borghesi, potrete rimpinzarvi. Bismarck attende al castello di Ferrières Che Thiers gli dica d’entrare a Parigi. Favre scribacchia un ultimo protocollo, Trochu rinuncia al suo piano non capito… Andiamo, Brébant, rivolta la padella: Per una bistecca Parigi sarà venduta. Andiamo, Brébant, rivolta la padella: Per una bistecca Parigi sarà venduta.
Che me ne frega dell’Alsazia e della Lorena? In quei posti là non ho campi né beni. E che il Prussiano ce le lasci o se le prenda, mi fa un bel baffo, perché non ci perderei
nulla. Più che Strasburgo, m’interessa della mia
tavola, Metz non val più d’un’ala di pernice; E poi, tutto questo fa mettere il broncio alla
mia amante… Per una bistecca, signori, diamogli Parigi. E poi, tutto questo fa mettere il broncio alla
mia amante… Per una bistecca, signori, diamogli Parigi.
Sento degli stupidi parlare di resistenza, Di lotta fino alla morte, di patria e di onore! La mia pancia e basta esige una vendetta: Sotto il bellico ormai mi è sceso il cuore. Che ‘sti zoticoni restino pure patrioti, Muoiano pure sotto il fuoco nemico; IO preferisco assai la salsa agli scalogni… Per una bistecca, signori, diamogli Parigi.
Si dice ancora che la Francia sia moribonda, Che lo straniero le roda entrambi i fianchi; E che ovunque, sotto i loro stivali
insanguinati, Come dei servi ci fanno inchinare gli ulani. Pianga chi vuole per quest’amara scena, Ma che la pace metta fine a questi pianti! Alla mia cuoca manca la carne… Per una bistecca, signori, diamogli Parigi. Alla mia cuoca manca la carne… Per una bistecca, signori, diamogli Parigi.
Forza, domestica, fai le pulizie E metti le tende nuove nel salotto buono. E tu, Manon, sbatti le uova per la frittata: Grazie ai Prussiani, mangeremo uova. Domani avrò ospiti alla mia tavola Tre bavaresi e voglio che si beva bene… Viva la pace ! Al diavolo la patria! Per una bistecca, gli abbiam dato Parigi. Viva la pace ! Al diavolo la patria! Per una bistecca, gli abbiam dato Parigi. |
In questo link il video del brano