domenica 6 ottobre 2019
04-12 - I Canut
LA SEMAINE SANGLANTE
Testo
di Jean-Baptiste Clément, sull'aria del "Chant des paysans" di Pierre
Dupont (1871)
La Semaine sanglante è una canzone rivoluzionaria scritta da Clément nel giugno 1871, in piena e sanguinosa repressione della Comune di Parigi e subito dopo la "Settimana sanguinante" che aveva segnato il ristabilimento del potere di Versailles.
Denuncia il massacro dei comunardi da parte dei versagliesi, esercito regolare che
rispondeva agli ordini del governo legale del paese, diretto da Adolphe
Thiers.
dei "versagliesi" di
Adolphe
Thiers. Dopo che i Comunardi
ebbero tenuto la capitale per due mesi, i centomila uomini di Thiers
riconquistarono Parigi strada per strada e casa per casa, dal 22
al 29 maggio. La repressione fu spietata: si ebbero almeno trentamila morti.
“Ero ancora nascosto a
Parigi quando ho fatto questa canzone. È stato solo un paio di settimane più
tardi che ho potuto varcare il confine e rifugiarmi in Inghilterra. Dove mi avevano
accolto e dove sono rimasto dal 29 maggio al 10 Agosto 1871, ho sentito ogni
notte spari, arresti, grida di donne e bambini. Era la reazione vittoriosa che
continuava la sua opera di sterminio. Mi sentivo in corpo ancora più rabbia e
dolore di quelli provati durante i lunghi giorni di lotta. […] (Jean-Baptiste
Clément ne “Le chansons de Jean-Baptiste Clément”, Parigi,
1885)".
Il carattere più neutro, evocativo,
malinconico della canzone Le Temps des cerises [ref. necessario] e soprattutto
la sua qualità poetica sembrano aver assicurato il suo ampio e duraturo
successo presso il grande pubblico. Questa canzone supera in celebrità quella
del suo autore [ref. voluta]. È stata tradotta in molte lingue: russo, rumeno
(«Cînd va Veni cireşelor Vreme»), cinese, ecc.
La Semaine sanglante
Sauf des
mouchards et des gendarmes, On ne voit
plus par les chemins, Que des
vieillards tristes en larmes, Des veuves et
des orphelins. Paris suinte
la misère, Les heureux
mêmes sont tremblant. La mode est
aux conseils de guerre, Et les pavés
sont tous sanglants.
Oui mais! Ça branle
dans le manche, Les mauvais
jours finiront. Et gare ! à
la revanche, Quand tous
les pauvres s’y mettront. Quand tous
les pauvres s’y mettront.
Les journaux
de l’ex-préfecture, Les
flibustiers, les gens tarés, Les parvenus
par l’aventure, Les
complaisants, les décorés, Gens de
Bourse et de coin de rues, Amants de
filles au rebut, Grouillent
comme un tas de verrues, Sur les
cadavres des vaincus.
Oui mais! Ça branle
dans le manche, Les mauvais
jours finiront. Et gare ! à
la revanche, Quand tous
les pauvres s’y mettront. Quand tous
les pauvres s’y mettront.
On traque, on
enchaîne, on fusille Tout ceux
qu’on ramasse au hasard. La mère à
côté de sa fille, L’enfant dans
les bras du vieillard. Les
châtiments du drapeau rouge Sont
remplacés par la terreur De tous les
chenapans de bouges, Valets de
rois et d’empereurs.
Oui mais! Ça branle
dans le manche, Les mauvais
jours finiront. Et gare ! à
la revanche, Quand tous
les pauvres s’y mettront. Quand tous
les pauvres s’y mettront.
Nous voilà
rendus aux jésuites Aux
Mac-Mahon, aux Dupanloup. Il va
pleuvoir des eaux bénites, Les troncs
vont faire un argent fou. Dès demain,
en réjouissance Et Saint
Eustache et l’Opéra Vont se
refaire concurrence, Et le bagne
se peuplera.
Oui mais! Ça branle
dans le manche, Les mauvais
jours finiront. Et gare ! à
la revanche, Quand tous
les pauvres s’y mettront. Quand tous
les pauvres s’y mettront.
Demain les
manons, les lorettes Et les dames
des beaux faubourgs Porteront sur
leurs collerettes Des
chassepots et des tampbours On mettra
tout au tricolore, Les plats du
jour et les rubans, Pendant que
le héros Pandore Fera fusiller
nos enfants.
Oui mais! Ça branle
dans le manche, Les mauvais
jours finiront. Et gare ! à
la revanche, Quand tous
les pauvres s’y mettront. Quand tous
les pauvres s’y mettront.
Demain les
gens de la police Refleuriront
sur le trottoir, Fiers de
leurs états de service, Et le
pistolet en sautoir. Sans pain,
sans travail et sans armes, Nous allons
être gouvernés Par des
mouchards et des gendarmes, Des
sabre-peuple et des curés.
Oui mais! Ça branle
dans le manche, Les mauvais
jours finiront. Et gare ! à
la revanche, Quand tous
les pauvres s’y mettront. Quand tous
les pauvres s’y mettront.
Le peuple au
collier de misère Sera-t-il
donc toujours rivé? Jusques à
quand les gens de guerre Tiendront-ils
le haut du pavé? Jusques à
quand la Sainte Clique Nous
croira-t-elle un vil bétail? À quand enfin
la République De la Justice
et du Travail?
Oui mais! Ça branle
dans le manche, Les mauvais
jours finiront. Et gare ! à
la revanche, Quand tous
les pauvres s’y mettront. Quand tous
les pauvres s’y mettront. |
La Settimana
sanguinante
Tranne spioni e gendarmi, Vedi soltanto per le vie, I vecchi tristi fino al pianto, Vedove e orfani. Parigi trasuda di miseria, Persino i ricchi sono tremanti. Consigli di guerra ogni momento, E il lastricato è sanguinante.
Sì, ma! Ciurla nel manico, I brutti giorni finiranno. E occhio alla vendetta, Quando tutti i poveri ci si
metteranno. Quando tutti i poveri ci si
metteranno.
I giornali dell'ex-prefettura, I pirati, i mascalzoni, Gli arricchiti per puro caso, I compiacenti, i decorati, Gente di borsa e dei meandri, Amanti di donne tra i rifiuti, Brulicano come tanti vermi, Sopra i cadaveri dei vinti.
Sì, ma! Ciurla nel manico, I brutti giorni finiranno. E occhio alla vendetta, Quando tutti i poveri ci si
metteranno. Quando tutti i poveri ci si
metteranno.
Si bracca, si arresta, si fucila La gente raccolta senza ragione. La madre accanto alla sua figlia, Il bimbo in braccio all'anziano. Le leggi della bandiera rossa Sono rimpiazzate dal terrore Di tutti i rifiuti di casino, Servi di re e d'imperatore.
Sì, ma! Ciurla nel manico, I brutti giorni finiranno. E occhio alla vendetta, Quando tutti i poveri ci si
metteranno. Quando tutti i poveri ci si
metteranno.
Rieccoci in mano ai gesuiti Ai Mac-Mahon, ai Dupanloup. Pioverà l'acqua benedetta, Le chiese faranno affari d'oro. Da domani, in grande festa Sant’Eustacchio e l’Opera Si rifaranno concorrenza, E la galera si riempirà.
Sì, ma! Ciurla nel manico, I brutti giorni finiranno. E occhio alla vendetta, Quando tutti i poveri ci si
metteranno. Quando tutti i poveri ci si
metteranno.
Domani tutte le mantenute, le
prostitute E le signore dei bei quartieri Avranno sulle camicette Dei fucili e dei tamburi Tutto sarà in tricolore, I piatti del giorno e le medaglie,
Mentre il grande eroe Pandore Farà sparare ai nostri figli.
Sì, ma! Ciurla nel manico, I brutti giorni finiranno. E occhio alla vendetta, Quando tutti i poveri ci si
metteranno. Quando tutti i poveri ci si
metteranno.
Domani la stirpe dei poliziotti Rifiorirà sul marciapiede, Fiera d'aver ben meritato, Con la pistola in bella mostra. Senza pane, lavoro e armi, Saremo di nuovo governati Dagli spioni e dai gendarmi, Dagli assassini e dai curati.
Sì, ma! Ciurla nel manico, I brutti giorni finiranno. E occhio alla vendetta, Quando tutti i poveri ci si
metteranno. Quando tutti i poveri ci si
metteranno.
Il popolo sarà sempre inchiodato al suo collare di miseria?... Fino a quando i militari trionferanno per le strade?... Fino a quando la sacra cricca ci crederà un vile bestiame? Quando verrà la Repubblica della giustizia e del lavoro?
Sì, ma! Ciurla nel manico, I brutti giorni finiranno. E occhio alla vendetta, Quando tutti i poveri ci si
metteranno. Quando tutti i poveri ci si
metteranno. |
In questo link il video del brano