lunedì 16 dicembre 2019

04-11-07 - La Semaine sanglante


domenica 6 ottobre 2019


04-12 - I Canut

LA SEMAINE SANGLANTE

Testo di Jean-Baptiste Clément, sull'aria del "Chant des paysans" di Pierre Dupont (1871)

 


 La Semaine sanglante è una canzone rivoluzionaria scritta da Clément nel giugno 1871, in piena e sanguinosa repressione della Comune di Parigi e subito dopo la "Settimana sanguinante" che aveva segnato il ristabilimento del potere di Versailles.

Denuncia il massacro dei comunardi da parte dei versagliesi, esercito regolare che rispondeva agli ordini del governo legale del paese, diretto da Adolphe Thiers.

dei "versagliesi" di Adolphe Thiers. Dopo che i Comunardi ebbero tenuto la capitale per due mesi, i centomila uomini di Thiers riconquistarono Parigi strada per strada e casa per casa, dal 22 al 29 maggio. La repressione fu spietata: si ebbero almeno trentamila morti.

Ero ancora nascosto a Parigi quando ho fatto questa canzone. È stato solo un paio di settimane più tardi che ho potuto varcare il confine e rifugiarmi in Inghilterra. Dove mi avevano accolto e dove sono rimasto dal 29 maggio al 10 Agosto 1871, ho sentito ogni notte spari, arresti, grida di donne e bambini. Era la reazione vittoriosa che continuava la sua opera di sterminio. Mi sentivo in corpo ancora più rabbia e dolore di quelli provati durante i lunghi giorni di lotta. […] (Jean-Baptiste Clément ne “Le chansons de Jean-Baptiste Clément”, Parigi, 1885)".

Il carattere più neutro, evocativo, malinconico della canzone Le Temps des cerises [ref. necessario] e soprattutto la sua qualità poetica sembrano aver assicurato il suo ampio e duraturo successo presso il grande pubblico. Questa canzone supera in celebrità quella del suo autore [ref. voluta]. È stata tradotta in molte lingue: russo, rumeno («Cînd va Veni cireşelor Vreme»), cinese, ecc.

 

 

 

La Semaine sanglante

 

Sauf des mouchards et des gendarmes,

On ne voit plus par les chemins,

Que des vieillards tristes en larmes,

Des veuves et des orphelins.

Paris suinte la misère,

Les heureux mêmes sont tremblant.

La mode est aux conseils de guerre,

Et les pavés sont tous sanglants.

 

Oui mais!

Ça branle dans le manche,

Les mauvais jours finiront.

Et gare ! à la revanche,

Quand tous les pauvres s’y mettront.

Quand tous les pauvres s’y mettront.

 

Les journaux de l’ex-préfecture,

Les flibustiers, les gens tarés,

Les parvenus par l’aventure,

Les complaisants, les décorés,

Gens de Bourse et de coin de rues,

Amants de filles au rebut,

Grouillent comme un tas de verrues,

Sur les cadavres des vaincus.

 

Oui mais!

Ça branle dans le manche,

Les mauvais jours finiront.

Et gare ! à la revanche,

Quand tous les pauvres s’y mettront.

Quand tous les pauvres s’y mettront.

 

On traque, on enchaîne, on fusille

Tout ceux qu’on ramasse au hasard.

La mère à côté de sa fille,

L’enfant dans les bras du vieillard.

Les châtiments du drapeau rouge

Sont remplacés par la terreur

De tous les chenapans de bouges,

Valets de rois et d’empereurs.

 

Oui mais!

Ça branle dans le manche,

Les mauvais jours finiront.

Et gare ! à la revanche,

Quand tous les pauvres s’y mettront.

Quand tous les pauvres s’y mettront.

 

Nous voilà rendus aux jésuites

Aux Mac-Mahon, aux Dupanloup.

Il va pleuvoir des eaux bénites,

Les troncs vont faire un argent fou.

Dès demain, en réjouissance

Et Saint Eustache et l’Opéra

Vont se refaire concurrence,

Et le bagne se peuplera.

 

Oui mais!

Ça branle dans le manche,

Les mauvais jours finiront.

Et gare ! à la revanche,

Quand tous les pauvres s’y mettront.

Quand tous les pauvres s’y mettront.

 

Demain les manons, les lorettes

Et les dames des beaux faubourgs

Porteront sur leurs collerettes

Des chassepots et des tampbours

On mettra tout au tricolore,

Les plats du jour et les rubans,

Pendant que le héros Pandore

Fera fusiller nos enfants.

 

Oui mais!

Ça branle dans le manche,

Les mauvais jours finiront.

Et gare ! à la revanche,

Quand tous les pauvres s’y mettront.

Quand tous les pauvres s’y mettront.

 

Demain les gens de la police

Refleuriront sur le trottoir,

Fiers de leurs états de service,

Et le pistolet en sautoir.

Sans pain, sans travail et sans armes,

Nous allons être gouvernés

Par des mouchards et des gendarmes,

Des sabre-peuple et des curés.

 

Oui mais!

Ça branle dans le manche,

Les mauvais jours finiront.

Et gare ! à la revanche,

Quand tous les pauvres s’y mettront.

Quand tous les pauvres s’y mettront.

 

Le peuple au collier de misère

Sera-t-il donc toujours rivé?

Jusques à quand les gens de guerre

Tiendront-ils le haut du pavé?

Jusques à quand la Sainte Clique

Nous croira-t-elle un vil bétail?

À quand enfin la République

De la Justice et du Travail?

 

Oui mais!

Ça branle dans le manche,

Les mauvais jours finiront.

Et gare ! à la revanche,

Quand tous les pauvres s’y mettront.

Quand tous les pauvres s’y mettront.

La Settimana sanguinante

 

Tranne spioni e gendarmi,

Vedi soltanto per le vie,

I vecchi tristi fino al pianto,

Vedove e orfani.

Parigi trasuda di miseria,

Persino i ricchi sono tremanti.

Consigli di guerra ogni momento,

E il lastricato è sanguinante.

 

Sì, ma!

Ciurla nel manico,

I brutti giorni finiranno.

E occhio alla vendetta,

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

 

I giornali dell'ex-prefettura,

I pirati, i mascalzoni,

Gli arricchiti per puro caso,

I compiacenti, i decorati,

Gente di borsa e dei meandri,

Amanti di donne tra i rifiuti,

Brulicano come tanti vermi,

Sopra i cadaveri dei vinti.

 

Sì, ma!

Ciurla nel manico,

I brutti giorni finiranno.

E occhio alla vendetta,

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

 

Si bracca, si arresta, si fucila

La gente raccolta senza ragione.

La madre accanto alla sua figlia,

Il bimbo in braccio all'anziano.

Le leggi della bandiera rossa

Sono rimpiazzate dal terrore

Di tutti i rifiuti di casino,

Servi di re e d'imperatore.

 

Sì, ma!

Ciurla nel manico,

I brutti giorni finiranno.

E occhio alla vendetta,

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

 

Rieccoci in mano ai gesuiti

Ai Mac-Mahon, ai Dupanloup.

Pioverà l'acqua benedetta,

Le chiese faranno affari d'oro.

Da domani, in grande festa

Sant’Eustacchio e l’Opera

Si rifaranno concorrenza,

E la galera si riempirà.

 

Sì, ma!

Ciurla nel manico,

I brutti giorni finiranno.

E occhio alla vendetta,

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

 

Domani tutte le mantenute, le prostitute

E le signore dei bei quartieri

Avranno sulle camicette

Dei fucili e dei tamburi

Tutto sarà in tricolore,

I piatti del giorno e le medaglie,

Mentre il grande eroe Pandore

Farà sparare ai nostri figli.

 

Sì, ma!

Ciurla nel manico,

I brutti giorni finiranno.

E occhio alla vendetta,

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

 

Domani la stirpe dei poliziotti

Rifiorirà sul marciapiede,

Fiera d'aver ben meritato,

Con la pistola in bella mostra.

Senza pane, lavoro e armi,

Saremo di nuovo governati

Dagli spioni e dai gendarmi,

Dagli assassini e dai curati.

 

Sì, ma!

Ciurla nel manico,

I brutti giorni finiranno.

E occhio alla vendetta,

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

 

Il popolo sarà sempre inchiodato

al suo collare di miseria?...

Fino a quando i militari

trionferanno per le strade?...

Fino a quando la sacra cricca

ci crederà un vile bestiame?

Quando verrà la Repubblica

della giustizia e del lavoro?

 

Sì, ma!

Ciurla nel manico,

I brutti giorni finiranno.

E occhio alla vendetta,

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

Quando tutti i poveri ci si metteranno.

 

 

In questo link il video del brano

https://youtu.be/YDEOErwLf28