lunedì 16 dicembre 2019

03-02-01 - Gustave Paul CLUSERET

GUSTAVE CLUSERET


Gustave Paul Cluseret è nato a Suresnes, nell'arrondissement di Nanterre situato nella banlieue nord-ovest di Parigi[1], il 13 giugno 1823.
Figlio di un colonnello della fanteria del Regio Esercito, Gustave Cluseret entrò nel 1841 all'École spéciale militaire de Saint-Cyr, diventando ufficiale due anni dopo. Era tenente nel 1848, quando lasciò il servizio regolare per comandare un battaglione della guardia mobile che, agli ordini del generale Cavaignac, partecipò alla repressione della sollevazione operaia di giugno e ricevette la croce della Legion d'onore per aver, a suo modo, rimosso undici barricate e sequestrato diverse bandiere agli operai insorti. Venne reintegrato nell'esercito, ma senza riuscire a mantenere il suo precedente grado di tenente La sua carriera militare fu interrotta temporaneamente nel marzo 1850 con la caduta della seconda Repubblica. Tuttavia, il nuovo regime bonapartista lo rimise in sella, assegnandolo, nel febbraio 1853, al 58° reggimento di fanteria di linea mandandolo di stanza prima in Algeria nel febbraio del 1854, e poi in Crimea nel 1855, dove combatté contro la Russia, e dove, due volte ferito, venne nominato capitano per il suo buon comportamento negli scontri. Di ritorno in Francia, ripartì subito di nuovo in Algeria per partecipare alla conquista della Cabilia. Era ancora in Algeria ed attendeva di essere nominato Ufficiale della Legion d'Onore, quando apprese di essere stato radiato dall'esercito per le sue opinioni repubblicane. Questo provocò il suo definitivo allontanamento dell'esercito regolare.
Si dedicò a diversi lavori nel campo dell’agricoltura e dopo un viaggio negli Stati Uniti d'America, Cluseret cercò altre attività più in linea con le sue capacità e il suo temperamento.
Nel 1860 raggiunse l'Italia per partecipare alla spedizione dei Mille guidata da Garibaldi nel 1860 nelle Due Sicilie, cogliendo così l'opportunità di riprendere le armi. Fu ferito a Capua e ottenne il grado di tenente colonnello nello Stato maggiore di Garibaldi.
Il richiamo dell'avventura e, probabilmente, l'ambizione lo portarono, nel mese di gennaio 1862, nuovamente negli Stati Uniti per unirsi a un altro teatro di guerra: la Guerra di secessione americana. Venne arruolato tra i nordisti con il grado di colonnello, prima al comando del generale George B. McClellan, poi sotto quello di John Charles Frémont, e fu promosso in ottobre Generale di Brigata ed ottenne la cittadinanza statunitense. Si dimise nel marzo del 1863 a seguito di accuse di malversazioni. Si stabilì allora a New York, collaborando al giornale The New Nation per preparare la campagna presidenziale del generale Fremont, radicale repubblicano, in opposizione alla rielezione del presidente Lincoln. L'abbandono del suo candidato nel novembre 1864 obbligò Cluseret a cambiare i suoi piani.
Nel 1867, con l’appoggio di molti immigrati irlandesi di New York, veterani della Guerra Civile, tornò in Europa sbarcando in Irlanda per sostenere il movimento irredentista. Partecipò a diverse azioni armate relativamente violente, tra cui l'attacco del Chester Castle, nel febbraio 1867, a seguito del quale fu condannato a morte in contumacia dalla giustizia inglese.
Rientrato in Francia, Cluseret pubblicò di articoli sulla situazione americana nel Courrier Français, e si presentò soprattutto come oppositore del regime bonapartista. Nel 1868 fu internato al carcere di St. Pelagie per i suoi articoli pubblicati sul giornale da lui fondato, l'Art, prima di essere bandito dal paese a causa della sua cittadinanza statunitense. Nel breve soggiorno in carcere, incontrò Varlin, che farà di lui un membro riconosciuto della 1ª Internazionale.
Le sue offerte di servizi durante la guerra franco-prussiana, che ebbe inizio nel mese di luglio 1870, furono respinte dal governo. La caduta del regime, il 4 settembre, diede a Cluseret l'opportunità di giocare finalmente il ruolo politico di primo piano a cui aspirava.
Si stabilì a Parigi, poi a Lione, dove con Bakunin partecipò alla fallita insurrezione del 28 settembre, e infine a Marsiglia, dove fu il capo militare della breve esperienza rivoluzionaria di novembre. Fu candidato, ma non eletto, alle elezioni dell'Assemblea Nazionale dell'8 febbraio 1871 e, tornato a Parigi, dove il 18 marzo era stata proclamata la Comune di Parigi; il 30 marzo, probabilmente per la sua esperienza militare, ottenne il comando della Guardia Nazionale e il 3 aprile fu nominato delegato alla Guerra. Questa posizione gli offrì abbastanza fama per essere finalmente eletto al Consiglio della Comune di Parigi da parte del  e del 18° arrondissement nelle elezioni del 16 aprile.
Il ruolo di Cluseret in questo breve periodo (6 - 30 Aprile) è controverso. Alcune fonti lo additano di incompetenza, altre dipingono la sua ambizione di disonestà o di slealtà. Il 1º maggio fu arrestato ed imprigionato nel carcere di Mazas dopo la perdita del Fort Issy, per la cattiva condotta delle operazioni militari che lo fecero sospettare di tradimento in accordo con il governo Thiers, e fu sostituito da Louis Rossel. La sua nomina dimostra che egli disponeva un buon sostegno tra i Comunardi, ma alcuni di loro gli furono ostili, tra cui Charles Delescluze. Fu chiaro che i risultati, in termini di azioni militari, furono limitati. C'era probabilmente poco in comune tra la guerra dell’assedio di Parigi e il conflitto americano da cui derivava il suo prestigio e l'esperienza. É da far notare comunque che, nonostante la sua posizione di ufficiale francese, Cluseret non lascerà, come testimoniano le fotografie scattate al momento, la sua divisa di Generale di Brigata a 16 bottoni dell’esercito statunitense. I suoi critici più forti riconobbero, tuttavia, che il suo compito è stato molto difficile, soprattutto a causa della complessa divisione del potere tra il comitato esecutivo, i gruppi di soldati autonomi e lo stato-maggiore isolato trascinato tra le varie fazioni politiche. Questa situazione quasi insolubile portò ad una direzione incoerente.
Il 21 maggio, quasi alla fine della Comune di Parigi, fu sentito dai funzionari eletti, che votarono a maggioranza per il suo immediato rilascio. Nel corso della Settimana sanguinante, riuscì a fuggire e sfuggire ai rigori della repressione di Versailles, la cui corte marziale lo condannò a morte in contumacia il 30 agosto 1871, a differenza del suo collega Rossel che venne fucilato il 28 novembre.
Cluseret si recò in Gran Bretagna e poi negli Stati Uniti prima di tornare in Europa. Si stabilì in Svizzera nel 1872 non lontano dal suo amico il pittore Gustave Courbet, che gli insegnò l'arte della pittura. Scrisse su vari giornali britannici prima di stabilirsi a Costantinopoli.
Grazie all'amnistia del 1880. tornò in Francia
Nel 1887 pubblicò le sue Memorie, giustificando la sua condotta nei giorni della Comune di Parigi e polemizzando con i suoi antichi compagni di lotta. L'anno dopo fu eletto all'Assemblea Nazionale deputato del Var[2], sotto l'etichetta di socialista rivoluzionario, e rieletto nelle successive elezioni del 1889, del 1893 e del 1898, benché si schierasse contro Dreyfus[3] e collaborasse al giornale razzista La Libre Parole di Édouard Drumont. Morì a Hyères il 21 agosto 1900. La sua tomba si trova nel cimitero di Suresnes .



[1] Dipartimento dell'Hauts-de-Seine, regione dell'Île-de-France.
[2] Dipartimento francese della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
[3] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre 1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la Francia era reduce dalla sconfitta subita nella guerra Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi. Nonostante il processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco in cui venivano rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante l'esplodere del caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio 1906, grazie a un verdetto della Corte di Cassazione.