GIOVEDÌ 23 MARZO 1871
(2 GERMINALE
ANNO 79)
Dalla sua creazione nel 1864, l'A.I.T.
ha continuato a lavorare per l'emancipazione dei lavoratori. L'Associazione
Internazionale dei Lavoratori si riunisce nella sua sede in rue des
Gravillers. Stasera, le sezioni parigine dell'A.I.T.,
riunite in sessione serale, dopo una
discussione molto animata, hanno dato ufficialmente il loro sostegno al Comitato
centrale, che sarà pubblicato nel Giorale
ufficiale. Si sono incontrati anche per discutere l'atteggiamento nei
confronti delle elezioni e per chiamare i parigini a partecipare alle elezioni,
in programma per domenica
26 marzo 1871; stamperanno, nella notte, un manifesto, che invita i
lavoratori a votare massicciamente per la Comune.
Manifesto del 23 marzo 1871 presso la
sede dell'A.I.T. in rue de la Corderie.
Immagine tratta
dal film «La commune (Paris, 1871)» di Peter Watkins |
«Lavoratori,
la rivoluzione comunale afferma questi principi. Abbiamo rivendicato
l'emancipazione dei lavoratori, e la delegazione comunarda è la garanzia,
perché deve fornire ad ogni cittadino i mezzi per difendere i suoi diritti, per
controllare efficacemente le azioni dei suoi agenti incaricati della gestione
dei suoi interessi, e per determinare l'applicazione progressiva delle riforme
sociali.
[…]
Il popolo di Parigi sa ragionare da sé, esso rifiuta il ruolo di bambino
guidato dal precettore, e, nelle elezioni di cui è protagonista, rifiuterà i
sindaci, i prefetti imposti da un governo estraneo alle aspirazioni popolari.
[…]
I militanti rivoluzionari sono ora uniti nel loro sostegno alla Comune, che
deve essere un vero governo del popolo!
Abbasso
gli eserciti regolari, i governi reazionari!
Lunga
vita all'emancipazione degli operai! Lunga vita alla Comune!»
Il Consiglio
federale delle sezioni parigine dell'A.I.T.
Continuano ad uscire giornali ch'erano stati
soppressi, come «Le
Père Duchêne» (formato tascabile venduto ad un soldo) popolare quanto «Le Cri
du peuple». Riprendendo la tradizione
del suo antenato dell'89, si caratterizza per il suo anticlericalismo, la sua gagliardia, le sue sparate impietose
contro «i vigliacchi» di ogni risma. A Versailles,
Thiers
si dà da fare: cerca di rassicurare la provincia con comunicati trionfalistici:
“A Parigi i cittadini consapevoli si
uniscono per battere la sedizione”. Si occupa personalmente dell'esercito.
Dirà più tardi: “Aumentai le razioni...
Controllavo l'equipaggiamento... Trascorrevo le mie giornate in bivacchi”.