giovedì 29 novembre 2018

02-11-06 - Giovedì 23 marzo 1871

GIOVEDÌ 23 MARZO 1871
(2 GERMINALE ANNO 79)


Dalla sua creazione nel 1864, l'A.I.T. ha continuato a lavorare per l'emancipazione dei lavoratori. L'Associazione Internazionale dei Lavoratori si riunisce nella sua sede in rue des Gravillers. Stasera, le sezioni parigine dell'A.I.T., riunite in sessione serale, dopo una discussione molto animata, hanno dato ufficialmente il loro sostegno al Comitato centrale, che sarà pubblicato nel Giorale ufficiale. Si sono incontrati anche per discutere l'atteggiamento nei confronti delle elezioni e per chiamare i parigini a partecipare alle elezioni, in programma per domenica 26 marzo 1871; stamperanno, nella notte, un manifesto, che invita i lavoratori a votare massicciamente per la Comune.
Manifesto del 23 marzo 1871 presso la sede dell'A.I.T. in rue de la Corderie.
Immagine tratta dal film «La commune (Paris, 1871)» di Peter Watkins

«Lavoratori, la rivoluzione comunale afferma questi principi. Abbiamo rivendicato l'emancipazione dei lavoratori, e la delegazione comunarda è la garanzia, perché deve fornire ad ogni cittadino i mezzi per difendere i suoi diritti, per controllare efficacemente le azioni dei suoi agenti incaricati della gestione dei suoi interessi, e per determinare l'applicazione progressiva delle riforme sociali.
[…] Il popolo di Parigi sa ragionare da sé, esso rifiuta il ruolo di bambino guidato dal precettore, e, nelle elezioni di cui è protagonista, rifiuterà i sindaci, i prefetti imposti da un governo estraneo alle aspirazioni popolari.
[…] I militanti rivoluzionari sono ora uniti nel loro sostegno alla Comune, che deve essere un vero governo del popolo!
Abbasso gli eserciti regolari, i governi reazionari!
Lunga vita all'emancipazione degli operai! Lunga vita alla Comune!»

Il Consiglio federale delle sezioni parigine dell'A.I.T.

 Continuano ad uscire giornali ch'erano stati soppressi, come «Le Père Duchêne» (formato tascabile venduto ad un soldo) popolare quanto «Le Cri du peuple». Riprendendo la tradizione del suo antenato dell'89, si caratterizza per il suo anticlericalismo, la sua gagliardia, le sue sparate impietose contro «i vigliacchi» di ogni risma. A Versailles, Thiers si dà da fare: cerca di rassicurare la provincia con comunicati trionfalistici: “A Parigi i cittadini consapevoli si uniscono per battere la sedizione”. Si occupa personalmente dell'esercito. Dirà più tardi: “Aumentai le razioni... Controllavo l'equipaggiamento... Trascorrevo le mie giornate in bivacchi”.