VENERDÌ 24 MARZO 1871
(3 GERMINALE
ANNO 79)
Altre due città proclamano la
Comune: Narbonne e St.
Etienne, ma una certa indecisione, e le tendenze concilianti dei
repubblicani moderati, concorrono al rapido insuccesso di queste iniziative.
Per parte sua
il Comitato
Centrale della Guardia Nazionale tiene fede al giuramento,
inciso nel marmo, di vegliare su Parigi, e di difenderla da ogni attacco.
Persisterà comunque in tutta la provincia una volontà di
resistenza, che spesso si manifesta apertamente contro il governo di Versailles.
I ferrovieri, nonostante i divieti, diffondono dappertutto manifesti e proclami
della «Parigi insorta».
A Parigi il potere popolare si
consolida: dinanzi alla fermezza del Comitato
Centrale, i sindaci legalisti o si allineano, o passano a Versailles.
Il Comitato,
per meglio controllare la situazione, rimette il potere militare a tre delegati
(Brunel,
Eudes,
Duval).
«Questo in attesa dell'arrivo di Garibaldi,
acclamato generale in capo».
Quel militante internazionalista che era Garibaldi,
non si muoverà dalla sua isola di Caprera, è vecchio: e poi è stato cacciato a
fischi da un'assemblea di «campagnoli» di Bordeaux;
gli è stato inoltre revocato il mandato di deputato col pretesto che non è
francese. Tutto vero. Anche vero però
che quando i prussiani avevano invaso la Francia,
era accorso al servizio della Repubblica con le sue «camicie rosse». E aveva
respinto il nemico in Borgogna.