LUNEDÌ 27 MARZO 1871
(6 GERMINALE
ANNO 79)
Thiers
dichiara a «La Tribune»: “La Francia
non permetterà il trionfo di miserabili che vorrebbero sommergerla nel sangue”.
Intanto a Parigi ci si prepara in allegria a proclamare
la Comune. Il municipio
è, per così dire, «trasformato». Narra
Vuillaume:
“Ieri barricate, cannoni, sentinelle che vi interrogavano con sospetto. Per
attraversare la piazza bisognava procedere in
fila indiana attraverso uno stretto passaggio tracciato sul selciato,
sentiero presidiato puntigliosamente dalle guardie con il fucile spianato. Una
batteria di mitragliatrici difendeva l'ingresso principale. Alle finestre
gruppi di federati. Il municipio aveva l'aspetto di una fortezza. Ora tutto è
cambiato. Un grande drappo rosso sul quale
si staglia l'effige della Repubblica copre il portone centrale, celando
l'Enrico IV di bronzo.
Spicca un palco rivestito d'oro e di porpora. Bandiere a tutte le finestre e in
alto, contro il sole che la fa risplendere, la bandiera
rossa issata il giorno seguente la vittoria di Montmartre”.
Nei quartieri popolari i lavoratori hanno concentrato in massa i loro
voti su coloro che da lunghi anni lottavano contro il regime d'ingiustizia e di
sfruttamento dell'Impero,
preparando nelle comunità operaie e nelle sezioni dell'Internazionale
la Rivoluzione Sociale, la «Sociale», come si diceva. Così il rilegatore Eugène
Varlin raccoglie un decimo di tutte le preferenze di Parigi,
ed è eletto in tre circoscrizioni.