lunedì 29 luglio 2019

02-14-VU01 – Maxime VUILLAUME

MAXIME VUILLAUME



Maxime Vuillaume è nato a Saclas[1] il 19 novembre 1844, ed è stato un ingegnere, giornalista francese, Cavaliere della Legion d'Onore.
Figlio di Claude Vuillaume e di Augustine Grégoire, Maxime si laureò in ingegneria mineraria nell'École des mines di Parigi.
Oppositore del regime napoleonico, fondò nel 1870 il giornale La Misère e durante l'assedio di Parigi militò nella Guardia Nazionale.
Vuillaume prese parte alle fallite insurrezioni contro il governo di difesa nazionale del 31 ottobre 1870 e del 22 gennaio 1871. Il 6 marzo 1871 fondò con Eugène Vermersch e Alphonse Humbert il quotidiano Le Père Duchêne, che nel titolo riprendeva il nome del famoso giornale di Hébert[2]. Fu uno dei giornali più letti nel periodo della Comune.
Arrestato dalle truppe di Versailles il 25 maggio, dopo un processo sommario fu condannato a morte ma riuscì a evadere dal carcere e a raggiungere la Svizzera, passando dal Giura, mentre un nuovo processo istruito in Francia lo condannava nuovamente a morte.
Nel 1872 venne assunto come segretario dall'imprenditore Luigi Favre[3], trasferendosi ad Altdorf, nel cantone dell’Uri per le esigenze aziendali. Lavorò come segretario generale nella Compagnia per il traforo del San Gottardo durante la fase attiva dello scavo e visse ad Altdorf, scrivendo anche testi di divulgazione scientifica. Attraverso i suoi numerosi articoli pubblicati sulla rivista scientifica La Nature, sotto lo pseudonimo di Maxime Helena, rese noto l'avanzamento dei lavori al tunnel del Gottardo e sulla persona di Louis Favre[4]. Pubblicò anche articoli sugli esplosivi, argomento che era il suo campo.
Nel 1878, Louis Favre gli affidò, per esigenze dello scavo del tunnel, la gestione della fabbrica di dinamite installata a Varallo Pombia, in Piemonte. Nel 1882, fu direttore di una nuova fabbrica di dinamite in Liguria, a San Pier d'Arena. Poi è diventò direttore della Società Continentale delle glicerine e delle dinamiti, fondata a Lione nel 1882.
Amnistiato nel 1879, tornò in Francia, lavorò per la società Nobel - nel 1882 andò anche in Russia per occuparsi dei lavori nel bacino carbonifero del Donec - e continuò a interessarsi di politica collaborando ai giornali repubblicani L'Aurore, La Justice, Le Radical. Fu anche presidente dell'Associazione dei giornalisti repubblicani. Finì la sua lunga vita in povertà, morendo in un ospizio di Neuilly-sur-Seine[5], il 25 novembre 1925.
La sua opera maggiore è la raccolta dei ricordi del periodo della Comune, Mes cahiers rouges, pubblicati dal 1908 al 1914 e scritti in uno stile vivace e arguto, che fanno di Vuillaume «il miglior memorialista della seconda metà del XIX secolo».



[1] Nel dipartimento dell'Essonne nella regione dell'Île-de-France.
[2] Jacques-René Hébert (Alençon, 15 novembre 1757 – Parigi, 24 marzo 1794) è stato un giornalista e rivoluzionario francese. Fondatore nel 1790 del giornale Le Père Duchesne, iscritto al Club dei Cordiglieri e a quello dei Giacobini, divenne il rappresentante, dopo gli arrabbiati, dell'ala più radicale della Rivoluzione francese, dagli avversari chiamata "gruppo degli esagerati" o hébertisti. Fu arrestato e giustiziato durante il Regime del Terrore di Robespierre.
[3] Architetto e ingegnere svizzero. Fu titolare dell'impresa alla quale venne appaltata la costruzione del traforo ferroviario del San Gottardo.
[4] Louis Favre (Chêne-Bourg, 28 gennaio 1826 – Göschenen, 19 luglio 1879) è stato un architetto e ingegnere svizzero. Era titolare dell'impresa alla quale fu appaltata la costruzione del traforo ferroviario del San Gottardo.
[5] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.