PIERRE
JOSEPH ALDENHOFFE
Pierre, Joseph Aldenhoffe è nato il 20 agosto 1825 a
Gand (Belgio); morì il 6 aprile 1881 a Parigi (18°
arrondissement); operaio; capitano del 152° battaglione della Guardia
Nazionale durante la Comune
di Parigi, condannato a morte per complicità nell'assassinio del generale Clément
Thomas il 18
marzo 1871, deportato in Nuova
Caledonia.
Viveva a Parigi in boulevard de la Chapelle, 11, nel decimo
arrondissement; sposato, padre di diversi figli; Pierre Aldenhoffe fu
soprannominato «Padre Assenzio». Ufficiale senza commissione nella legione
straniera durante il Secondo
Impero, fu congedato in seguito a ferite e decorato.
Capitano della Guardia
Nazionale, fu lui che, il 18
marzo 1871, condusse il generale Clément
Thomas in rue
des Rosiers dopo averlo arrestato. Ha riconosciuto il fatto durante il
processo fattogli dal 6°
Consiglio di Guerra che lo condannò a morte il 18 novembre 1871, per
omicidio o aiuto e favoreggiamento dell'assassinio, sentenza commutata il 21
febbraio 1872, in venti anni di lavori forzati; le sue note di buona condotta
fecero trasformare la sentenza, il 4 giugno 1879 in dieci anni di esilio. Venne
amnistiato
l'8 maggio 1880.
Il caso di Aldenhoffe è curioso perché in realtà era
un ex agente provocatorio impiegato dalla polizia politica di Napoleone
III, e probabilmente
anche dal governo
del 4 settembre. È questo il motivo della pena ridotta che ha ricevuto? A
ciò si deve aggiungere il persistente enigma che costituisce per gli storici la
presenza, durante le la giornata del 18
marzo 1871, di un ufficiale in uniforme della Marina francese, che, apparso
in un momento cruciale, spinse i federati a impegnarsi l'irreparabile, poi
scomparso.
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