domenica 20 ottobre 2019

04-01-C8 - Jacques Leon CLÉMENT-THOMAS

JACQUES LEON CLÉMENT-THOMAS

 

 

Jacques Léon Clément-Thomas è nato il 31 dicembre 1809 a Libourne[1]. Era un generale dell'esercito, comandante in capo della Guardia Nazionale francese in due occasioni e deputato parlamentare. Repubblicano della vecchia guardia.

18 marzo 1871, fucilazione di Lecomte e Clément-Thomas

in un fotomontaggio di Eugène Appert

Entrò nell'esercito, come volontario, all'età di venti anni. Sottufficiale (maresciallo capo) al 9º corazzieri, di tendenze repubblicane, fu compromesso in diversi complotti (tra cui quello di Lunéville nell'aprile 1834) durante la Monarchia di luglio.

Arrestato nel 1834 e condannato alla deportazione, riuscì a fuggire dalla prigione parigina di Sainte-Pélagie.

Esiliato in Inghilterra, rientrò in Francia dopo l'amnistia del 1837. Collaborò allora al giornale Le National, l'organo della maggioranza "borghese repubblicana". Favorevole alla Seconda Repubblica, fu eletto deputato della Gironda[2] all'Assemblea costituente nel 1848.

Quando scoppiò la rivolta del giugno 1848, fu posto al comando della Guardia Nazionale della Senna, che represse duramente i rivoltosi operai degli Ateliers Nazionali. Non riuscì ad essere eletto deputato dell'Assemblea legislativa nel 1849.

Si oppose al Colpo di Stato del 2 dicembre 1851 di Luigi Napoleone Bonaparte e tentò invano di sollevare la Gironda[2]. Durante il Secondo Impero si esiliò in Belgio e poi in Lussemburgo. Tornò a Parigi dopo la proclamazione della Repubblica il 4 settembre 1870. Il governo della Difesa nazionale lo promosse generale e lo nominò comandante in capo della Guardia Nazionale della Senna durante l'assedio di Parigi. Partecipò al disastroso tentativo di fuga di Buzenval del 20 gennaio 1871 e si dimise dal suo comando il 13 febbraio.

Durante l'insurrezione del 18 marzo che diede origine alla Comune, in abiti civili, Clément-Thomas perlustrò le barricate di Montmartre. Riconosciuto, fu catturato dalla folla e arrestato dalle guardie nazionali. Accusato di spionaggio, fu gettato sul cadavere del generale Claude Lecomte, che era stato linciato pochi minuti prima, e giustiziato a sua volta. I loro decessi sono stati registrati il 21 marzo presso il municipio del diciottesimo arrondissement. I loro corpi rimasero esposti per due giorni in rue des Rosiers (ora rue du Chevalier-de-la-Barre). Gli ufficiali che erano stati fatti prigionieri con loro vennero rilasciati la sera stessa.

La storia secondo cui i generali Lecomte e Thomas furono fucilati insieme da un plotone d'esecuzione si basa su un fotomontaggio messo in scena dal fotografo Eugène Appert[3], che è stata pubblicata a giugno, tre mesi dopo.

È sepolto nel cimitero del Père Lachaise.



[1] Nel dipartimento della Gironda nella regione Aquitania-Limosino-Poitou-Charentes.

[2] Dipartimento francese della regione Nuova Aquitania.

[3] Eugène-Léon Appert (Châteauroux, 30 marzo 1830 – Médan, 4 marzo 1905) era un fotografo famoso per le sue fotografie contraffatte della Comune di Parigi del 1871. Durante la Comune di Parigi, Appert sostenne la causa per i versagliesi contro i Comunardi. Ha preso, per conto di Thiers e del regime di Versailles, un gran numero di immagini della repressione di Versailles, sia sul terreno operativo che nelle prigioni di versagliesi. Ha usato il principio del fotomontaggio per dare l'impressione di aver fotografato un'azione reale, a fini di propaganda. Nelle settimane successive agli eventi, ha prodotto una serie di fotomontaggi dal titolo Les Crimes de la Commune, presentando in particolare l'esecuzione di ostaggi nella prigione di Roquette, quella dei Domenicani in Place d'Italie, e quella di la villa degli ostaggi in rue Haxo, perpetuata durante la Settimana sanguinante. Ha anche realizzato un fotomontaggio dell'esecuzione di Louis Rossel, Pierre Bourgeois e Théophile Ferré al campo di Satory da parte dell'esercito di Versailles.