FLORENT BARTHÉLEMY
Florent, Jacques Barthélemy, nato il 26 dicembre 1851 a Fromental[1],
era muratore e aderente all'A.I.T..
Scapolo, Florent Barthélemy fu «affiliato all'Internazionale, come membro della società La Marmite». Abitava, nel 1871, a Parigi, nel 20o arrondissement, in rue des Cendriers, impasse Milcent, numero 5.
Durante la Comune di
Parigi, Barthélemy era una guardia alla 3ª compagnia di marcia del 74º
battaglione della Guardia
Nazionale. Fino all'entrata delle truppe versagliesi, era a Neuilly[2].
Dal 21
al 28 maggio, non avrebbe combattuto. Tuttavia, seguì, il 26,
il corteo dei 47 ostaggi fucilati in via Haxo, dalla strada Ménilmontant fino
al municipio di Belleville.
Fu tuttavia dichiarato non colpevole di complicità.
Il sesto
consiglio di guerra lo condannò, il 21 marzo 1872, alla deportazione in una
cinta muraria in Nuova
Caledonia. In precedenza non aveva subito alcuna condanna.
Ben noto a Nouméa,
beneficiò, il 14 febbraio 1878, della commutazione della sua pena in semplice
deportazione, poi di una grazia
intera il 15 gennaio 1879. Tornò a casa dalla Piccardia.
Forse è il Barthélemy membro dell'Associazione
Internazionale dei Lavoratori che firmò il manifesto contro la guerra
rivolto ai lavoratori di tutti i paesi, nel luglio 1870.
[1] Nel
dipartimento dell'Alta Vienne nella regione della Nuova Aquitania.
[2] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione
dell'Île-de-France, confinante col 16°
e 17°
arrondissement di Parigi.