VENERDÌ 26 MAGGIO 1871
(6 PRATILE
ANNO 79)
Esecuzioni sommarie da parte dei versagliesi |
Parigi si sveglia sotto la pioggia. I Federati, stremati dalla mancanza
di sonno e dai bombardamenti, distinguono
a malapena le posizioni nemiche. I versagliesi, durante la notte, hanno rimosso
le barricate lasciate incustodite dalle guardie nazionali. Al mattino, occupano
le barricate di rue d'Aubervilliers e del boulevard de la Chapelle a nord, la
square du Temple, la barricata di rue Saint-Antoine e la Gare de Lyon.
La Bastiglia resiste ancora. Ma i versagliesi
circondano la piazza. I soldati del generale Vinoy
aggirano la Bastiglia seguendo la Senna. Alle sette entrano nel faubourg St.
Antoine. I Federati
li fermano in rue d'Aligre e in rue Lacuée. Un centinaio di guardie nazionali
mantengono la piazza, sotto una valanga di proiettili. Trincerati nelle case,
contendono il marciapiede per diverse ore.
Lissagaray:
“Segoyer il comandante della fanteria
versagliese, essendosi spinto troppo avanti dalla parte della Bastiglia, è
stato catturato e fucilato «senza rispetto delle leggi di guerra», ha potuto
dire Thiers,
come se dopo tre giorni in cui ha
fatto fucilare tutti i prigionieri, compresi donne e ragazzi, Thiers
rispettasse in guerra una legge diversa da quella dei selvaggi. Possiamo dire a
testa alta, ad onore dei Federati,
che questa è stata l'unica esecuzione sommaria. Durante le sei settimane
d'assedio non hanno giustiziato nessun versagliese fatto prigioniero in
combattimento.
Esecuzione di Comunardi |
I Federati,
mentre sui campi di battaglia venivano uccisi i loro vivandieri, fucilati i
loro medici anche se portavano i segni della Croce Rossa, raccolgono e curano
senza discriminanti i feriti di Vinoy
o di Gallifet.
Chi si preoccupò di far sì che gli abitanti d'Issy e di Neuilly,
incessantemente bombardate, potessero trovar riparo a Parigi? La Comune.
Chi rifiutò questo per giorni e giorni? Thiers.
Chi ha commesso la mostruosa violazione delle leggi di guerra bombardando
Parigi senza intimazione preventiva? Chi ha fatto uso per primo di bombe al
petrolio avvolgendo nelle fiamme il quartiere di Temes? Chi ha fatto tirare sui
massoni quando, disarmati, issavano la loro bandiera sugli spalti? Lui, Thiers,
che osa indignarsi per l'esecuzione di un prigioniero. É proprio in virtù di
questo suo impasto di falso e di scaltra bonomia, che è diventato l'idolo della
borghesia francese”.
In tutti i quartieri occupati, i generali hanno installato dei mattatoi.
I tribunali e i consigli di guerra improvvisati in cui migliaia di parigini
sono giudicati sommariamente, condannano a morte la maggior parte dei
prigionieri.
Morte di Milliere |
Quelli che non sono giustiziati rimangono prigionieri.
Per soddisfare le macabre necessità dell'esercito dell'ordine, le esecuzioni
sono centralizzate nei cortili delle caserme, come nella caserma Lobau, nella
scuola militare, nell’orto botanico, nella piazza Montholon, nelle stazioni
ferroviarie dell’Est e del Nord. I soldati hanno fucilato i condannati a
gruppi, con la mitragliatrice.
Quando non sono assassinati
sul posto, i prigionieri federati
sono portati a Versailles
dove sono ammassati come bestie all'«Orangerie»
senza acqua. “Due volte al giorno” scrive Lissagaray
“viene loro somministrata una brodaglia
giallastra: questo il loro nutrimento Nessuna assistenza sanitaria, i feriti
sono distrutti dalla cancrena. Quindi,
dopo una sosta a Satory,
luogo altrettanto micidiale, sono rinchiusi, solidamente incatenati, in carri
bestiame, e spediti in qualche parte per esser deportati nei bagni penali.
Basta il sospetto di ammutinamento perché fucili e pistole facciano strage”.
La Vilette dopo l'esplosione |
Sulla riva sinistra, il Luxembourg è uno di quei
luoghi in cui vengono fucilati centinaia di parigini. Stamattina, Millière
riconosciuto fu arrestato lì e portato al Pantheon per ordine del generale
Cissey. Gli ordina di inginocchiarsi ai piedi del monumento, per espiare i suoi
fatti. I soldati devono costringerlo ad inginocchiarsi. Millière
apre il suo cappotto e grida "Lunga
vita all'umanità!" prima di cadere sotto i proiettili. Un militare si
avvicina al cadavere e scarica il suo fucile nel tempio del morto.
Verso mezzogiorno, i moli della Villette prendono fuoco. L'incendio di
questo immenso deposito di petrolio, benzina e materiale esplosivo rende
inutili le barricate di rue de Flandre e rue Riquet. Trincerati dietro il
canale Saint Martin, i Federati
respingono un'offensiva dei versagliesi che non riescono ad attraversare il
canale.
All'inizio
del pomeriggio i soldati conquistano la Bastiglia. Vinoy
lascia gli uomini indietro per procedere alle perquisizioni e alle esecuzioni e
torna con le sue truppe nel 12°
arrondissement. La barricata in rue de Reuilly li rallenta per alcune ore.Incendio della Vilette |
A nord, si
combatte a la Villette da stamattina. I Federati
si sono assemblati dietro il canale Saint Martin e hanno barricato la rue de
Crimée.
Nel
municipio del 20°
arrondissement, gli ultimi funzionari eletti e officiali della Comune
cercano di coordinare gli sforzi. Il quartier generale si trova in rue Haxo. Ranvier,
che ha combattuto per giorni, ha scritto un proclama: «Cittadini del XX, se
soccombiamo, voi sapete quale destino è riservato a noi ... Alle armi! Prestate
il vostro sostegno al XIX,
aiutatelo a respingere il nemico. Avanti quindi ... Lunga vita alla Repubblica!».Barricata canale St. Martin |
Nei quartieri che resistono, i parigini sono esausti, provati dai bombardamenti
che si sono intensificati da una settimana. Le atrocità dell'esercito
dell'ordine, i soldati che massacrano indiscriminatamente uomini, donne e
bambini, che massacrano i feriti sulle ambulanze, il destino riservato ai
prigionieri fanno salire la rabbia. Si parla di vendicare i Federati che morirono
in battaglia, di giustiziare gli ostaggi.
Ora,
le masse parigine, travolte da una ben comprensibile collera per i
bombardamenti e i massacri versagliesi, premono perché siano passati per le
armi, per rappresaglia, alcuni ostaggi. Verso le 18:00, la folla si è radunata alla postazione di rue
Haxo. Gli ostaggi tenuti nella prigione di La
roquette sono stati portati lì. Tra questi, 34 gendarmi arrestati il 18
marzo, dieci ecclesiastici e quattro spioni dell'Impero. Tutti sono ammassati
al muro. In rappresaglia per le esecuzioni sommarie, come previsto dal decreto
del 5
aprile, le guardie nazionali
decidono di fucilarli. Nonostante le proteste di Varlin
e Louis
Piat, i Federati
scaricano i loro fucili e uccidono 50 ostaggi: undici tra preti e
religiosi; trentacinque gendarmi, quattro vecchi spioni dell'Impero.
Naturalmente la borghesia non aspettava
altro per accrescere la propria indignazione. In realtà queste esecuzioni
rappresentano ben poca cosa rispetto all'accanimento sanguinario dell'ordine
«repubblicano».
I Federati,
dopo un'accanita resistenza, devono ripiegare verso Ménilmontant. Dall'alto
delle proprie fortificazioni possono vedere i prussiani collaborare con i
versagliesi; interrompono le comunicazioni ferroviarie, bloccano le strade,
arrestano coloro che tentano di uscire da Parigi (consegnandoli ai versagliesi)
segnalano alla fanteria di Versailles
i movimenti dei Federati.
Le due
borghesie, quella prussiana e quella francese, collaborano fraternamente per schiacciare
la rivoluzione proletaria.
Stasera,
gli ultimi insorti mantengono ancora il diciannovesimo
e il ventesimo
arrondissement, una parte dell'undicesimo
e la parte orientale del decimo.
Gli ostaggi radunati in rue Haxo 88 |