FÉLIX BARTHÉLEMY
Félix Barthélemy è nato il 27 agosto 1834 a Metz[1].
Residente a Parigi, in rue des Portes-Blanches (18o
arrondissement), era sposato e padre di tre figli. Era ingegnere meccanico.
Capitano al 212º battaglione
durante il 1º
assedio, fu eletto, il 27
marzo, comandante di questo battaglione; fu fatto prigioniero il 22
maggio, a Passy.
Aveva fatto un'uscita a Vanves[2]
il 29
aprile, per due giorni; aveva impedito il saccheggio della chiesa di
Notre-Dame [Notizia non sicura – N.D.A.], il 26
aprile; aveva cercato di lasciare Parigi alla vigilia dell'entrata delle
truppe di Versailles
grazie ad un lasciapassare rilasciato dalla legazione degli Stati-Uniti. Il terzo
consiglio di guerra lo condannò, il 25 ottobre 1871, a cinque anni di
carcere, pena rimessa il 10 giugno 1872.
[1] Nel
nord-est della Francia, nella regione del Grand Est ed è il capoluogo del
dipartimento della Mosella.
[2] Nel
dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France, confinante
col 14°
e 15°
arrondissement di Parigi.