LUNEDÌ 17 APRILE 1871
(27 GERMINALE
ANNO 79)
I potenti cannoni del nemico bombardano
incessantemente le fortificazioni di Parigi, cosa che non scalfisce la
resistenza delle guardie nazionali, che si danno il cambio per garantire la
difesa. Non ha soste la tattica
di logoramento adottata da Thiers:
dopo l'intenso bombardamento del 14-17
aprile, l'armata versagliese, ristrutturata, debitamente indottrinata, attacca
in forze sul fronte nord-ovest. Dombrowski,
con qualche centinaio di federati, oppone resistenza nel villaggio di Asnières,
che però deve abbandonare per mancanza di rinforzi, ripiegando sull'altra riva
della Senna. La preparazione minuziosa dell'attacco, l'entità delle forze messe
in campo, l'uso delle armi più distruttive, dimostrano che Thiers
non è disposto ad alcuna trattativa, al contrario attacca il popolo di Parigi
con una rabbia e con un impegno militare mai venuti in luce nella guerra contro
i prussiani.
Intanto al Louvre si riuniscono di nuovo artisti,
pittori, scultori, incisori, architetti per eleggere il proprio comitato.
Alla loro testa, manco a dirlo, è Courbet.
Troviamo inoltre artisti che da anni combattono, con le loro opere,
l'oppressione sociale e politica, quali Honoré Daumier e André
Gill.
Il
comitato si mette al lavoro senza indugi ed elabora un programma articolato
sulle riforme da attuare nell'amministrazione delle Belle Arti, sull'importanza
della formazione artistica della popolazione e sullo spirito cui si deve
ispirare l'educazione artistica di massa. “Dato
che l'arte è una espressione libera e originale del pensiero, se ne deduce che,
dal punto di vista di una corretta educazione, qualsiasi condizionamento del
giudizio dell'allievo è controproducente e condannabile, poiché, anche
ammettendo che il condizionamento sia positivo, esso in ogni caso tende a
distruggere la personalità”.