LA
FEDERAZIONE DEGLI ARTISTI DI PARIGI
Foto del pittore Gustave Courbet |
Il 6
aprile 1871 il pittore Gustave
Courbet, eletto consigliere comunale e membro della commissione per
l'Istruzione, fece appello agli artisti che avrebbero dovuto, ha detto, "contribuire
al ripristino dello stato morale [di Parigi] e il restauro delle arti
che sono la sua fortuna".
Rispondendo a questo appello,
più di 400 artisti (tra cui lo scultore Delaplanche,
il caricaturista Bertall[1],
lo scrittore Burty
...) si incontrarono il 13
aprile nel grande anfiteatro della Scuola di medicina per fondare la
Federazione degli Artisti di Parigi, la cui organizzazione venne preparata da
una sottocommissione. Una dichiarazione d’intenti, scritta e letta da Eugene
Pottier, venne votata per alzata di mano e quasi all'unanimità.
Sotto l'influenza di Courbet,
il manifesto della Federazione assegnò un posto importante all'insegnamento
delle arti nella scuola primaria (elementare).
Nonostante un'adesione
esplicita alla Comune,
questa dichiarazione collettiva non promosse un'arte ufficiale[2], ma proclamò la
libertà degli artisti nei confronti del potere. Questo desiderio d’indipendenza
era molto forte, infatti i rappresentanti della federazione arrivarono al punto
di proporre l'abolizione del bilancio di aiuti ufficiali e d’incoraggiamento
per gli artisti, al fine di liberarli da "qualsiasi controllo governativo".
Proposero inoltre di non finanziare più istituzioni che incarnavano l'arte
ufficiale dei regimi precedenti, come la Scuola delle belle arti o la sezione
di belle arti dell'istituto.
Organizzazione autonoma, si
presentava come il "governo del mondo delle arti per gli artisti", la
Federazione si diede tre compiti: "la conservazione dei tesori del
passato", "la messa in opera e in luce di tutti gli elementi del
presente" e "la rigenerazione del futuro attraverso l'insegnamento".
Il 17
aprile, al Louvre, un comitato direttivo chiamato «commissione federale»
venne eletto a scrutinio segreto da 290 artisti. I suoi 47 membri erano
responsabili per la conservazione e l'amministrazione dei musei e dei
monumenti, di organizzare mostre e di nominare un responsabile artistico per
fornire tutte le informazioni pertinenti agli artisti e al pubblico. Il 9
maggio, questo comitato presentò ad Èdouard
Vaillant, delegato per l'Istruzione pubblica, una relazione che
raccomandava riforme nell'amministrazione delle belle arti.
Alcuni membri di questo
comitato direttivo sono stati eletti senza essere candidati e hanno rifiutato
questo mandato. Questo fu particolarmente il caso del pittore Eugène Leroux,
del pittore Félix Bracquemond, Émile Reiber e del pittore Jean-François Millet.
La sede della commissione
federale si trovava in rue de Rivoli, nei locali dell'ex Ministero delle Belle
Arti.
Il 15
maggio la Federazione degli artisti ha sostituito i curatori del Museo del
Louvre con l'architetto Achille
Oudinot, coadiuvato dal pittore Jules
Héreau e dallo scultore Jules
Dalou. Il giorno dopo, delegò all'amministrazione provvisoria del Museo del
Luxembourg caricaturista André
Gill, coadiuvato dallo scultore Jean-Baptiste-Agenor
Chapuy e dal pittore Eugene Gluck.
Sebbene la Federazione degli artisti si occupasse esclusivamente di
pittori, scultori, architetti, decoratori e incisori, un'associazione simile,
la Federazione delle Arti, fu creata a metà aprile da professionisti nel teatro
e nelle arti operistiche. Queste organizzazioni avevano solo un ruolo limitato;
la Comune
venne schiacciata il mese successivo.
Convocazione per l'elezione della Commissione federale degli artisti - 4 aprile 1871 |
Membri del comitato
·
Gustave
Courbet (presidente)
Scultori
Architetti
·
Louis-Charles
Boileau (segretario)
Incisori litografici
·
Pothey
Artisti industriali
·
Chesneau
·
Fuzier
·
Riester
[1] Charles Albert d'Arnoux (Charles Constant Albert Nicolas, Vicomte d'Arnoux, Conte di Limoges-Saint-Saëns), noto come Bertall (o Bertal, un anagramma di Albert) o Tortu-Goth (Parigi, 18 dicembre 1820 - Soyons, 24 Marzo, 1882) fu un illustratore, incisore, caricaturista e fotografo. Fu il fumettista anti-napoleonico dell'Almanac des Ouvrier per il 1849, che era in realtà un mezzo di propaganda elettorale del generale Cavaignac per la presidenza della Repubblica (autunno 1848). Bertall trascorse molto tempo sulla stampa come giornalista e fumettista umoristico. Nel marzo del 1871, collaborò con il Grelot e la Soir. Sebbene ostile alla Comune, partecipò alla riunione degli artisti il 14 aprile 1871, una riunione convocata da Courbet, con il permesso della Comune. 400 persone parteciparono alla riunione presieduta da Courbet, con l'assistenza di Eugene Pottier.
[2] L'arte ufficiale è l'insieme delle creazioni artistiche riconosciute, supportate, presentate da un regime politico o religioso, o che rispondono al gusto delle istituzioni culturali di uno Stato. L'arte ufficiale può essere decretata e imposta sotto regimi totalitari, o autoritari, ad esempio sotto il regime fascista. Può anche partecipare alla propaganda e promuovere un'ideologia. La promozione di un regime può anche essere fatta a danno di un'arte che non corrisponde ai criteri dell'arte ufficiale e che è emarginata o proibita, ad esempio, in Francia sotto il Secondo Impero, l'arte accademica fu supportata dal potere a scapito dell'impressionismo, in Germania il nazismo, ed in Italia il fascismo, proibì l'arte moderna che ritennero "degenerata". La prova storica di un'arte ufficiale contribuisce anche all'influenza culturale di una nazione.