sabato 8 dicembre 2018

02-11-53 - Martedì 9 maggio 1871

MARTEDÌ 9 MAGGIO 1871
(19 FIORILE ANNO 79)


È lo stesso responsabile militare Rossel che informa la Comune e i Parigini della caduta del forte Issy. Ma in che strano modo! Senza avvertire il Consiglio della Comune, fa stampare diecimila copie di un manifesto intitolato «La bandiera tricolore sventola sul forte di Issy». Non lo si crederebbe un proclama di vittoria versagliese? E fa uscire sui giornali una lettera aperta di dimissioni, dove denuncia gli errori militari della Comune, concludendo: “Ho due possibilità dinanzi a me: spezzare l'ostacolo che mi impedisce di agire o ritirarmi. Non spezzerò l'ostacolo, dato che siete voi e la vostra debolezza; io non voglio attentare alla sovranità pubblica. Io mi ritiro e ho l'onore di domandarvi una cella nel carcere di Mazas”.
Dalle sue parole appare chiaro che Rossel antepone il «suo onore» alla salvaguardia della Comune, dato che così rivela pubblicamente, informandone perciò anche Thiers, le debolezze militari di Parigi.
Riunioni, discussioni, incontri con Rossel: il Consiglio della Comune è perplesso. Rossel è un traditore? Bisogna arrestarlo? O non è piuttosto un patriota in collera? Un manifesto rassicurante è affisso sui muri di Parigi; termina con queste parole: «La Comune sta prendendo le energiche misure che la situazione richiede». Intanto la «Commissione delle barricate» rafforza le difese all'interno della città. 
Thiers si tiene in contatto con prefetti e commissari di polizia della regione intorno alla capitale, allo scopo di appesantire sempre più il blocco dei viveri; ma le maglie non sono ancora abbastanza strette. Scrive il Commissario di Creil: “Mi si segnala Chantilly come centro di raccolta di ingenti rifornimenti che sarebbero diretti a Parigi sia per ferrovia che per altri canali”.
Manifesto di Rossel
Manifesto sulla disciplina delle armi