martedì 3 settembre 2019

02-20-102 - Paris Libre

PARIS LIBRE (PARIGI LIBERA)
Giornale della sera

Redazione e amministrazione: rue des Jeûneurs 14.
Direttore; Minetti, che ha firmato dal n. 20.
Ufficio vendite: rue du Croissant 12
fino al n° 25, e rue du Croissant 21
dal n° 26 alla fine. Stampato da Imprimerie nouvelle (Associazione operaia) rue des Jeûneurs 14.
Foglio singolo, grande formato. Prezzo: cinque centesimi.
Redattore capo: un membro della Comune Pierre Vésinier
Le principali rubriche erano: Ultime notizie, Decreti della Comune, La lotta, La gogna delle spie, Notizie da Versailles. L’editoriale del primo numero, "Parigi libera in una Francia libera" sviluppava un programma comunardo. «La Comune –era scritto nel suo primo numero- deve sostituire il vecchio mondo e diventare la sede del nuovo mondo. Questo è il grande ruolo che la Comune deve svolgere nel diciannovesimo secolo. Ruolo che non deve essere diminuito, ridotto a quello di un comune. La Comune e il comune sono due istituzioni perfettamente distinte e non devono essere confuse».
Nel numero 2 si approvano le misure prese contro la stampa reazionaria, tra cui i "giornali immondi, portatori di controversie" che "uscivano dalle fogne di versagliesi". Il numero 18 pubblicò i nomi e gli indirizzi di "tutti gli individui che chiesto di essere impiegati come spie sotto l'Impero". A partire dal 17 maggio, questa lista fu accompagnata da un nuova rubrica, "la storia delle spie".
Paris Libre pubblicò simultaneamente come romanzi: Les Proscrits du XIX siècle, di VÈSINIER, e le Mariage d'une Espagnole, dello stesso autore. Una nota messo sul giornale del 26 aprile (n° 15) indicò l'inizio di quella serie  apparso dal n° 20 al 24 de LAffranchi.
Fu Paris Libre che ha pubblicò il famoso Pilori des Mouchards, lista in ordine alfabetico delle persone che hanno chiesto di lavorare come spie sotto l'Impero, dal 4 settembre 1870 fino 18 Marzo 1871.
L’ultimo numero (il 43) di mercoledì 24 maggio era composto da un manifesto e l’appello alle armi e alla fraternizzazione, che terminava con queste parole:
"ALLE ARMI!
Coraggio, cittadini, uno sforzo supremo e la vittoria è nostra!
Tutto per la Repubblica!
Tutto per la Comune! "