MERCOLEDÌ 24 MAGGIO 1871
(4 PRATILE
ANNO 79)
Parigi vive una battaglia disperata. Un terzo della città è
in fiamme. Il bilancio è pesante: Montmartre
è caduta, la piana della collina pure, nonostante l'eroica resistenza, a place
Slanche, di un battaglione di donne comandato da Nathalie
Le Mel.
Da quando hanno preso Montmartre
ieri mattina, le esecuzioni sommarie si stanno moltiplicando in tutti i
quartieri invasi. Per rappresaglia, i Federati
hanno sparato a sei ostaggi, tra cui l'arcivescovo di Parigi, mons.
Darboy, nella prigione
della Roquette. Stasera, Buttes-Chaumont e Butte-aux-Cailles
resistevano ancora.
All'alba, gli uomini di Versailles
riprendono l'offensiva. La riva sinistra, la barricata del crocevia della Croix
Rouge e la rue de Rennes sono state evacuate di notte. Nel centro, a Brunel
era stato ordinato di abbandonare la barricata in rue Royale. A mezzanotte, si
ritira con i suoi uomini e i suoi cannoni attraverso la rue Saint-Florentin.
La resistenza sulla riva destra è
gravemente compromessa. Dombrowski
è stato ferito mortalmente sulla barricata di rue Myrrha, e spirerà qualche ora
più tardi all'ospedale di Lariboisière.
La resistenza si concentra sempre di
più nei quartieri popolari del nord-est di Parigi; è in questo settore che si
stampa l'ultimo giornale comunardo. Si tratta del «Proletaire»
(arrivato al suo quarto numero), il bollettino del Club omonimo.
Quest'ultimo numero, redatto nel pieno della battaglia, riflette molto bene lo spirito che anima i Comunardi,
spirito che esprime la volontà di lottare per un avvenire di giustizia e
di eguaglianza: “La giusta guerra che noi
conduciamo deve portare, al di là dei mari, tra le pieghe della sua bandiera
rossa, la liberazione e l'unione dei popoli”.
All'Hôtel-de-Ville,
è il panico. Quindici funzionari eletti, che temono di essere circondati,
decidono di evacuare. Alle 8:00, gli ultimi funzionari eletti della Comune
lasciano l'edificio. Evacuato il municipio, Delescluze
e l'apparato della Comune si
spostano sulla riva destra, nel municipio dell'11°
arrondissement, insieme col Comitato
di Salute pubblica e il Comitato
Centrale della Guardia Nazionale. Anche le truppe federate; dopo una dura
resistenza nel Quartiere Latino, e intorno al Luxembourg, passano la Senna sul
ponte di Austerlitz, e ripiegano verso l’11°
arrondissement.
Incendio dell’ Hôtel-de-Ville |
IIntorno alle 10 del mattino, delle fiamme scaturiscono dal
campanile del municipio.
Alle 11:00 l'edificio è un fuoco.
Alla riva sinistra, i versagliesi stanno
guadagnando terreno. Verso mezzogiorno, i soldati prendono la scuola delle
Belle Arti e la Zecca. Sul punto di essere circondato all'Ile de la Cité, Ferré
ordinò l'evacuazione della prefettura e la sua distruzione. I 450 prigionieri
trattenuti per reati minori vengono rilasciati e la prefettura viene data alle
fiamme. L'unica eccezione era Vaysset, l'agente di Versailles
che aveva tentato di corrompere Dombrowski.
È fucilato sul Pont Neuf.
Le truppe raggiungono la piazza Saint Sulpice e occupano il municipio
del 6°
arrondissement; in rue Vavin, dopo due giorni di aspri combattimenti, i
difensori della barricata fanno esplodere la polveriera del Luxembourg e si
ritirano verso il Pantheon. Gli uomini del battaglione di linea attraversano il
palazzo, che non è più difeso, e sorprendono la barricata di rue Soufflot, che
mantiene l'accesso al Pantheon.
La
barricata di rue
Soufflot
e il Pantheon
|
Barricata della torre Saint Jacques |
Il centro di Parigi è ancora difeso dalla barricata della torre
Saint Jacques che chiude la rue di Rivoli. I servizi principali e la
delegazione alla guerra si sistemano nel municipio dell’11°
arrondissement.
Alle quattro in punto, la montagna Sainte
Genevieve viene assalita da tutte le parti. La maggior parte dei Federati
è fuggita ed i versagliesi non hanno problemi ad occupare il Pantheon. Lì, i
loro progressi si scontrano con la tenace resistenza dei difensori del 13°
arrondissement. Dal momento che alla Butte-aux-Cailles, si stanno martellando le posizioni contro i
versagliesi, Wroblewski
e i suoi uomini respingono diverse offensive dell'esercito regolare. In serata,
le loro posizioni tenevano ancora.
Non appena le posizioni vengono conquistate, i
soldati iniziano i massacri. Come dopo la cattura di Montmartre, i soldati
di linea fanno escuzioni a caso. Al Pantheon, quaranta prigionieri vengono
allineati in rue Saint Jacques e fucilati. Raoul
Rigault, arrestato in rue Gay-Lussac, è riconosciuto dalla sua uniforme;
gli viene ordinato di gridare "Vive Versailles". "Sei un
assassino! Lunga vita alla Comune!",
rispose. Queste furono le sue ultime parole.
Le esecuzioni non risparmiano nessuno, uomini, donne, bambini e
vecchi. Il signor Thiers
che Clemenceau,
allora sindaco di Montmartre, definì: "Il tipo di borghese crudele e gretto che
affonda senza batter ciglio nel sangue" avallò la causa dell'incendio
alle donne di Parigi, affibbiandole il soprannome di «petroleuses
(incendiarie)». Anche i giornali di Versailles,
per giustificare questi crimini, hanno contribuito ad inventare il mito delle petroleuses.
Le donne sono accusate di riempire le cantine delle case di petrolio, di dare
Parigi alle fiamme e alla distruzione. Sotto questo falso pretesto, molte donne
vengono giustiziate, casualmente arrestate per strada.
La responsabilità delle Comunarde non è mai stata provata.
Per rappresaglia, le federazioni decidono di
applicare il decreto del 5
aprile sugli ostaggi. La maggior parte di loro erano riuniti nella prigione
di La Roquette, dove i prigionieri furono trasferiti dalla prigione di
Mazas il giorno prima. Nel pomeriggio, Genton, delegato della Sicurezza
Generale, forma un plotone di esecuzione. Sei ostaggi, tra cui l'arcivescovo di
Parigi, mons.
Darboy, sono condotti al muro e
giustiziati.
Presso il municipio dell'11°
arrondissement si radunano gli ultimi difensori della Comune.
Intorno alle ore 14:00, si incontrano i pochi ufficiali, i membri
della Comune e del Comitato
Centrale. Delescluze
propone di riunire le federazioni ancora fedeli sul boulevard Voltaire, dove si
esamineranno i battaglioni della guardia nazionale presente. Si deciderà quindi
sui punti da riconquistare.
La resistenza è ora concentrata nei quartieri
popolari della zona nord-est di Parigi. I
preparativi si svolgono a Bastille, rue Saint Antoine, rue de la Roquette. Si
barricano i boulevard Voltaire e Richard Lenoir, place du Château d’Eau, rue
Oberkampf, rue Faubourg du Temple o rue de la Fontaine aux rois. Brunel
dirige le operazioni nel 10°
arrondissement, mette in stato di difesa boulevard Magenta e boulevard
Strasbourg, le porte Saint Denis e Saint Martin.
Gli artiglieri della Comune
bombardano i quartieri invasi. Alle Buttes Chaumont, Ranvier
coordina gli sforzi dei Federati,
e cannoneggia per tutta la notte le posizioni nemiche. I cannoni di Bicêtre e Père
Lachaise bombardano i quartieri occupati. La barricata di avenue de Puebla,
con cinque cannoni, protegge l'accesso alle Buttes. I versagiesi stanno anche
concentrando il fuoco dalle parti della Butte-aux-Cailles, detenute dagli uomini di Wroblewski.
La notte è illuminata da fuochi. L’Hôtel
de Ville, le Tuilleries,
il Palazzo Reale, la porta Saint-Martin, la chiesa di
Saint Eustache e le barricate di rue Royale e rue de Rivoli sono in fiamme.
24 maggio 1871 rue de Rivoli |