martedì 3 marzo 2020

04-09-01 - Decreto degli ostaggi

 DECRETO DEGLI OSTAGGI

 

 

Dopo gli omicidi di Flourens, Duval e molte altre guardie nazionali, che hanno causato grande dolore e non meno grande indignazione, la Comune votò all'unanimità, nella sua seduta del 5 aprile, il decreto detto «degli ostaggi», redatto da Eugène Protot e proposto da Charles Delescluze. I cittadini e le cittadine che bruciarono la ghigliottina in piazza Voltaire la mattina del 6 aprile avevano potuto leggere questo decreto sui giornali del mattino.

Il testo è il seguente:

 

Decreto degli ostaggi

 

Comune di Parigi

 

2 pratile anno 79

 

 

La Comune di Parigi,

 

Considerando che il governo di Versailles calpesta apertamente i diritti dell'umanità come quelli della guerra, che si è reso colpevole di orrori di cui non si sono nemmeno macchiati gli invasori del suolo francese;

 

Considerando che i rappresentanti della Comune di Parigi hanno il dovere imperioso di difendere l'onore e la vita di due milioni di abitanti, che hanno consegnato nelle loro mani la cura dei loro destini, che occorre prendere in tempo tutte le misure necessarie a tale situazione;

 

Considerando che i politici e i magistrati della città devono conciliare la salvezza comune con il rispetto delle libertà civili;

 

 

Decreta:

 

 

Art. 1. - Ogni persona, accusata di complicità con il governo di Versailles, sarà immediatamente accusata e incarcerata;

 

Art. 2. - Una giuria d'accusa sarà istituita entro 24 ore per conoscere dei crimini che le sono deferiti;

 

Art. 3. - La giuria delibera entro quarantotto ore;

 

Art. 4. - Tutti gli imputati, trattenuti dal verdetto della giuria d'accusa, saranno ostaggi del popolo di Parigi;

 

Art. 5. - Ogni esecuzione di un prigioniero di guerra o di un sostenitore del governo regolare del Comune di Parigi sarà immediatamente seguita dall'esecuzione di un numero triplo degli ostaggi detenuti in virtù dell'articolo 4, che saranno designati a sorte;

 

Arte. 6. - Ogni prigioniero di guerra sarà portato davanti alla giuria d'accusa, che deciderà che sarà immediatamente rilasciato o tenuto in ostaggio.

 

Questo decreto è stato un cattivo «colpo» politico:

Fu inutile. Per esempio, Thiers non ha fatto votare dall'Assemblea di Versailles alcun decreto che ordinava l'assassinio dei prigionieri.

L'applicazione fornì dei martiri alla reazione.

In ogni caso, non venne mai applicato. Quando degli «ostaggi» vennero giustiziati, nel corso della Settimana sanguinante, non fu né dalla Comune venne applicato questo decreto.

Non ha salvato nessun prigioniero federato.

Provocò le dimissioni di altri due membri della Comune, Arthur Ranc ed Ernest Lefèvre.

Arthur Arnould, nel suo libro Histoire populaire et parlementaire de la Commune de Paris, scrisse:

«Le dimissioni dei cittadini Ranc e Loiseau-Pinson[1] ebbe inoltre questa gravità che, ritirandosi, trascinarono con sé questa parte della borghesia repubblicana ed anche rivoluzionaria, fino ad un certo punto, che sarebbe stato il nostro miglior scudo contro le calunnie di Versailles e le atrocità sanguinarie della reazione. Ancora una volta, il popolo rimase solo, o più o meno, di fronte a difficoltà spaventose e nemici implacabili, come era rimasto solo nel giugno 1848».



[1] Charles Loiseau-Pinson è stato eletto alla Comune con 6.932 voti nel 2° arrondissement su 11.143 elettori. Il 29 marzo si è seduto nel comitato del lavoro e dei cambi, ma si è dimesso il 31 marzo, non senza aver avanzato il 28 marzo la seguente proposta: "La pena di morte è abolita in tutte le questioni”.